4_il mio motto: Y.O.L.O

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Aspettavo nel vuoto della mia stanza

Aspettavo che succedesse qualcosa, qualsiasi cosa, avevo troppe domande per la testa. Non sapevo ne come, ne perche, ero finita lì, in quel letto, di quella stanza di ospedale.

I miei pensieri si volatilizzarono quando il rumore della porta che sbatteva contro il muro mi fece girare di scatto. Lanciai immediatamente uno sguardo verso Niall per assicurarmi che il rumore non lo avesse disturbato.

"weeeee" urlò quella matta che ho per amica entrando nella stanza.

"Shhh. non svegliamolo " le sussurrai indicando con un cenno del capo il biondo sulla mia destra.

Lei mi guardò tristemente, poi si dipinse sul suo volto un enorme sorriso.

"Non credo che si sveglierà molto facilmente... sai... conoscendolo " mi disse lei avvicinandosi al mio letto.

La guardai sorridendo, ma non era un sorriso pieno... mi sentivo strana, ma non riuscivo a capire cosa avevo.

"we bella gente Dj Aigro è qui presente" urlai io a mia volta. Lei si mise a ridere, e così feci anche io. Poi notai che aveva una borsa in più del solito.

" l'hai notata vero?" mi chiese lei avvicinandosi al letto.

"se parli della pessima manicure che ti sei fatta, e non di quella strana e misteriosa borsa che hai a tracolla piena di oggetti strani che io voglio scoprire ...-dissi mentre mi guardavo intorno con aria indifferente- ... allora sì"

Lei mi guardò con una faccia delle sue, e non potei fare altro che scoppiare in una fragorosa risata. Ora che c'era lei la stanza non era più tanto vuota e fredda.

" No... non parlo della mia meravigliosa manicure appena fatta, parlo di questa grossissima e pesantissima borsa a pois che sono stata costretta a portare..." mi rispose lei col sorriso stampato sulla faccia.

"hai gli occhi che brillano, e posso immaginare che il livello della tua curiosità sia ormai arrivato al limite..." continuò poi.

Io annuii, e lei iniziò ad aprire la borsa... era piena di bombolette spray, pennarelli e tempere, un sogno.

" e qui, ho la carta vetrata per appiattire il muro, ma credo che in questo caso non ce ne sia bisogno, mentre attraversavo i corridoi ho controllato, questi muri sono già abbastanza lisci così ..." affermò prima di richiudere la borsa e appoggiarla vicino al muro di fronte al letto.

"Allora hai già capito cosa voglio fare?" le schiesi schietta io.

" mhm.. fammi indovinare, tu ti svegli in una stanza completamente bianca, non sai cosa è successo e non sai cosa fare per ammazzare il tempo.

Di solito disegni, perché tu ami disegnare, ma odi i fogli normali perchè sono troppo piccoli, ma non ce ne sono di altri perchè in un ospedale hanno solo fogli A4, naturalmente, per questo motivo mi chiami e mi costringi a portare un' orrenda borsa, che oltretutto non si abbina per niente al mio vestito, e mi chiedi se non so che intenzioni hai, amica mia ormai ti conosco , e conosco anche la tua irrefrenabile voglia di coprire ogni punto bianco che ti ritrovi davanti, anche se si tratta di un muro di un ospedale... perchè tu odi il bianco." disse tutto senza mai fermarmi, con l'espressione da Sherlock Holmes.

" Elementare Watson " mi sentii in dovere di dire io dopo la sua deduzione, i miei occhi drillavano dalla gioia, e dalla voglia di prendere in mano una bomboletta spray e iniziare a disegnare.

"Elementare ... vero... ma anche un bravo detective come la sottoscritta non é mai riuscito a capire la tua paura per il bianco. Santo cielo solo un colore, come tutti gli altri"

Perchè non mi guardi negli occhi?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora