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Salì in macchina, posizionò la sua amata videocamere sul cruscotto e, dopo essersi sistemata i capelli, fece partire il video.
"Ebbene sì, sono ancora viva, purtroppo per voi potrei aggiungere", sorrise all'obiettivo. "Sono sparita da YouTube per quanti, quattro giorni? Forse cinque, ma forze più potenti delle mie volontà mi hanno impedito di vloggare", si indicò il viso pronta a spiegare brevemente ciò che era accaduto.

"Sono mesi che mi alleno in una palestra della mia zona e cinque giorni fa ho avuto il mio primo incontro. Come si vedrà dal sopracciglio e dal labbro rotti, forse anche dal leggero livido sotto all'occhio destro, faccio ancora troppo schifo per combattere", si allacciò la cintura e infilò le chiavi nel quadro di accensione.
"Forse mi conviene partire, o arriverò in ritardo", mormorò tra sé e sè. Così mise in moto e, mentre si guardava attorno per fare manovra, iniziò a spiegare cosa sarebbe andata a fare quel mattino.

"Questo macinino che sto guidando è l'auto che Nelson ha cambiato settembre dell'anno scorso. Come probabilmente non vi ricorderete, ma credo di avervene parlato in un vlog di quel periodo, me l'ha regalata dal momento che la vecchia Clio di mio padre è andata distrutta in un incidente l'estate scorsa e io ero senza macchina", si fermò ad un semaforo rosso e portò il suo sguardo dalla strada alla videocamera.

"Per non farvi riprendere il vlog vecchio, anche se mi mangio delle views buone a pensarci. Frank mi era venuto a prendere dall'aeroporto, -stavo tornando dalla Spagna, quando sono andata a visitare mio fratello Luca- con la Clio che gli avevo affidato quella settimana. Uscendo dal parcheggio, un deficiente di un taxista ci ha tamponati e la ferraglia su cui eravamo si è schiacciata come una lattina", ingranò la marcia e ripartì appena scattò il verde.

"Tutti interi per fortuna, ma spaventati e senza auto, ci siamo venuti a fare prendere da un carro attrezzi. Clio da rottamare, Nelson mi ha dato la sua Polo. Cambio di proprietario e bollo fatto, è passata a me in pochi giorni. C'è da dire che l'assicurazione mi ha ripagata del danno a dovere, quindi assicuratevi sempre mi raccomando", svoltò e la videocamera scivolò di lato, ribaltandosi.

Anita imprecò e la sistemò subito prima di fare un incidente o di romperla.
"Anche la videocamera ha voluto dire la sua, buttandosi giù", sbuffò vedendo che non c'era nessun posteggio libero nelle vicinanze. "Bhe oggi sto andando a lasciare giù questo gioiellino al ragazzo che ha risposto al mio annuncio"

Si guardò attorno ancora un paio di volte, ma non trova nessun posteggio libero, decise di parcheggiare di fronte al cancello della villetta che le avevano indicato nell'email, che aveva ricevuto la settimana precedente, con tutti i dati dell'acquirente.
Spense il motore e afferrò la videocamera, continuando a vloggare.
"Cesare dovrebbe raggiungermi fra poco, quindi spero di riuscire a concludere con Marco prima possibile, perché poi abbiamo appuntamento in concessionaria", premette il pulsante tondo sul citofono e aspettò che le venisse incontro qualcuno.

Spense la videocamera appena scorse dal cancellino un ragazzo venirle incontro. Era fin troppo alto, biondo e molto magro. "Marco, molto piacere", le si presentò. Si strinsero la mano, "Anita, piacere mio".
Il ragazzo la seguì in strada, raggiungendo la sua macchina in ottime condizioni, proprio come se l'aspettava.
"Se per te va bene, l'auto la prenderei subito", la ragazza annuì convinta.
"Sì certo, era la mia idea iniziale. Per le pratiche invece?", appoggiò una mano al cofano e si sbilanciò con il peso su di essa.

"Ho avuto qualche problema con l'assicurazione, mentre per il cambio di proprietario ho già fatto tutto", estrasse un foglio dalla tasca posteriore dei bermuda e lo spiegò, porgendo alla ragazza.
Anita lo scorse velocemente, senza riscontrare nessuna falla nel modulo, quindi lo ripiegò e lo infilò nella tasca anteriore dei suoi shorts.
"Allora credo che noi siamo a posto così", gli sorrise prendendo l'assegno che Marco le porse. "È stato un piacere fare affari con te", si strinsero nuovamente le mani e, una volta prese le chiavi, il ragazzo salì sorridente sulla sua nuova auto, che di nuovo aveva solo l'aspetto.

Anita lo osservò uscire dal posteggio improvvisato in retromarcia e ricambiò il saluto che le fece Marco, scuotendo la mano sinistra in aria.
Sbloccò il telefono con l'impronta, sebbene non le piacesse gli iPhone quello le era molto comodo, e aprì whatsapp.

Da Ceso💩

Sto uscendo ora [9:46]

Ero in riserva, merda giuro che arrivo [9:59]

Sono tornato a casa. Prendo la moto perché ci sono lavori all'uscita di Bologna e facciamo prima in moto [10:08]

Controllò l'ora: 10:12, Cesare sarebbe arrivato di lì a pochi minuti, sarebbe stato inutile rispondergli.
Sfilò la videocamera dalla custodia e ripresa vloggare nell'attesa.
"Auto ufficialmente venduta, il ragazzo gentilissimo e devo ammettere che quel ferro vecchio mi mancherà", sospirò teatralmente. "Cesare dovrebbe essere arrivato dieci minuti fa, ma ha trovato traffico e niente, mi toccherà aspettarlo qui davanti"

Sentì un motore rombare in lontananza e capì subito che si trattava della Yamaha del suo amico. "Se c'è una cosa che fa tante views quante Chewbe è un video di fail army. Speriamo che Cesare cada, farei un sacco di views", si ritrovò a ridacchiare da sola, guardando nella videocamera.
La moto nera di Cesare si fece sempre più vicina, fino a comparire nell'inquadratura del video, per poi frenare e fermarsi a un paio di metri da Anita.
Spense il motore e alzò la visiera del proprio casco, rimanendo però seduto comodamente sulla moto.

"Buongiorno", esclamò il ragazzo con voce acuta, il solito burlone. "Buongiorno Cesare", ricambiò la ragazza sorridente, continuando a riprenderlo. Appoggiò la videocamera ad un muretto affianco a loro e prese il casco dalle mani di Cesare, che lo aveva trasportato imprudentemente appeso al manubrio. "Indossate sempre il casco, mi raccomando", si rivolse all'obiettivo, abbassandosi alla sua altezza e battendo una mano sul casco nero che indossava.

Raccolse la videocamera, la spense e la infilò nella custodia che portava legata in vita.
"Siamo in ritardo, attaccati bene a me mi raccomando", si assicurò di dirle il ragazzo e Anita annuì sorridendo. Montò seduta sul bordo di sella subito dietro a Cesare e, dopo aver abbassato la visiera del casco, passò entrambe le braccia attorno alla vita del ragazzo.

Cesare mise in moto e subito Anita si rilassò stretta a lui. La rilassava molto il modo di guidare del ragazzo, lo aveva sempre fatto. I due amavano la velocità e i motori, era forse una delle passioni che più li accomunava.

Questo capitolo fa pena, chiedo venia, vi ho fatto attendere molto per niente. È un capitolo di passaggio, giusto per far capire cosa fa Anita nella vita.

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