Rolex // Irama

19. Poi cercarsi di nuovo senza fine

"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"

Quella sera, Filippo, dopo aver partecipato

all'ennesimo incontro con dei fans e a qualche

intervista, decise di non tornare a casa.

C'era un pensiero che gli ronzava nella mente che non gli permetteva

di vivere tranquillo.

Qualcosa dentro di lui era scattato da quando aveva conosciuto

la vita di Rolex.

Era come se una sirena fosse scattata nella sua testa tanto

da fargli rendere conto di alcune situazioni che avrebbe

dovuto mettere in ordine.

Non sapeva neanche perché aveva deciso di dare ascolto a quella ragazza

che gli aveva spezzato il cuore, ma, sapeva che nonostante tutto

ella non aveva portato solo sofferenza nella sua vita.

Rolex gliel'aveva cambiata ed era riuscita in qualche modo

anche a fargli vedere delle cose sotto una prospettiva

diversa da come era abituato.

Quella ragazza, per quanto gli fosse difficile ammetterlo, gli

aveva cambiato la vita.

Era arrivata in lui come un fulmine a ciel sereno ed aveva messo

a soqquadro tutti i suoi pensieri, scombussolandogli le emozioni

più buie che si portava dietro come un giubbino antiproiettile.

Non era servita a molto quella corazza che si era costruito per

proteggersi dal mondo, perché, Rolex era riuscita a prendere vita

nella parte più intima del ragazzo senza che lui potesse

fare qualcosa per respingerla.

Lei era stata più forte, quello era certo.

E lui non era sobrio da giorni.

Camminando a passo svelto, scendendo dalla sua auto, si rifugiò in uno

dei quartieri più noti di Monza.