Gold

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Jungkook lo aspettò dietro la sua porta mentre fumava qualche sigaro, sapendo che il ragazzo sarebbe arrivato presto, non vedeva l'ora di portarlo con sé.
Quando la sua porta si aprì Jungkook notò con quanta semplicità si era vestito. Non riusciva a credere che anche con quella roba da straccioni addosso, quel ragazzo fosse bellissimo. Sorrise ma questa volta teneramente e andò a sfiorare quella stoffa che indossava e che gli oscurava la vista del suo corpo niveo.
« Non credo che questo sia l'abbigliamento adatto per voi, ragazzo. Ma a questo ci penseremo poi... Su seguitemi adesso.»
In ogni angolo di quella topaia, il giovane Jeon poteva avvertire lo sguardo d'invidia che quelle ragazze lanciavano sul ragazzo che lo stava accompagnando, poteva quasi sentire al tatto quella sensazione di odio nei loro occhi e sul loro volto. Poco importava, in effetti. Tanto i suoi piani per lui erano ben altri.
Lasciò che Taehyung lo seguisse fino all'ingresso del locale dove una carrozza li stava aspettando. Jungkook era rimasto orfano e tutti gli averi di sua madre, erano in mano sua. Erano una delle famiglie più ricche di Parigi, ovunque si parlava degli asiatici che avevano conquistato una città con le loro idee rivoluzionarie e straordinarie. La famiglia Jeon era sempre stata sulla bocca di tutti e a Jungkook non dispiaceva affatto essere qualcuno in quella società di barbari.

Lasciò che il cocchiere aprisse la carrozza facendo entrare il suo ospite seguendolo poi all'interno di essa, accomodandosi al suo fianco. Non osò toccarlo nè guardarlo. Avrebbe avuto tempo dopo, quando sarebbero arrivati nella sua residenza, una delle tante.
«Allora, Taehyung.. Parlami un pò di te... Voglio sapere tutto ciò che ti riguarda...» Jungkook osò dargli del tu perchè doveva mettere in chiaro chi era tra loro colui che andava rispettato, ma sempre con garbo e gentilezza. Ogni sua parola aveva un dolce suono, leggero come musica perchè spaventarlo o farlo sentire a disagio era l'ultima cosa che voleva.
« Non c'è niente di particolare da sapere su di me. » sputò acido il biondo, guardando Jungkook per la prima volta in faccia, dopo tutto quel tempo. Subito si pentì di quel tono, poichè notò che aveva un viso talmente perfetto da sembrare un Dio greco raffigurato in una statua, il dio Apollo dai capelli neri, dal corpo scolpito e dall'animo dolce. E con due occhi che facevan invidia anche a Narciso.
Non osò guardare altro, per paura di essere preso per i capelli e costretto a rincorrere la carrozza per recarsi al palazzo. Rimase in silenzio, di nuovo.
Jungkook lo guardò un po' stupito dal suo tono. Non capiva perchè si comportasse così, forse non aveva scelta se non seguirlo e fare ciò che gli era stato imposto. Beh, era uno sciocco perchè Jungkook avrebbe potuto trattarlo come un re, invece col suo comportamento gli faceva solo venire voglia di sbatterlo a muro e scoparlo a sangue ma... I suoi occhi, a loro non poteva sfuggire.
Sii avvicinò a lui prendendogli la mano e sospirò appena.
« Cosa ti turba Taehyung? Temi di essere uno qualunque per me? Forse, temi che ti abbia portato via solo per usufruire delle tue doti e sfamare le mie voglie proibite, non è così?»
E il giovane ballerino annuì sinceramente, restando fermo e non rispondendo al contatto che cercava di instaurare con lui. Fino a prova contraria, era pur sempre una puttana che era stata comprata, e doveva sottomettersi, nel vero senso della parola.
« Si, è così...» Ammise mordendosi l'interno del labbro inferiore.

Jungkook lo guardò teneramente e lasciò che pensasse ciò. In effetti, era proprio quello che voleva, prendere il corpo di quell'angelo come se non ci fosse stato un domani per lui, ma più stava a contatto con lui, più desiderava qualcosa di maggiore oltre al corpo di quel ragazzo. Voleva la sua anima, il suo cuore, voleva tutto di lui!
La carrozza si fermò prima che potesse controbattere e così lasciò la sua mano per scendere. Aspettò che lo raggiungesse fuori dalla cabina dove avevano trascorso il viaggio e una volta al suo fianco si avviò verso la sua casa. Era illuminata come se fosse a festa. Gli argenti sempre puliti e i lampadari pieni di brillanti splendevano sopra le loro teste. I dipinti donavano alla casa quel tocco di classe insieme ai decori d'oro e i pavimenti di marmo.
Il moro entrò velocemente ma all'improvviso si voltò per costatare una cosa. Amava la sua casa, i suoi interni erano meravigliosi e unici, ma quando si girò, vedendo quel ragazzo circondato da tanta ricchezza, i suoi occhi s'illuminarono. La sua casa non era mai stata così bella e luminosa come adesso che quella creatura ne faceva parte. Sembrava come se fosse il suo posto quello, contornato d'oro e di luce splendente che risaltava il suo chiarore.

Sorrise con tutto il cuore e si rivolse a lui «Vieni con me.. Adesso!»
E il giovane Jeon afferrò la sua mano e lo portò su per le scale, saltando gli ossequi e le buone maniere. Doveva essere perfetto e lui, doveva ammirarlo in tutto il suo splendore. Arrivarono nella sua stanza e il moro ordinò ad una cameriera di prendere uno dei suoi vestiti migliori ed aiutare il ragazzo a metterlo.
«Mi raggiungerai nella sala da pranzo quando sarai pronto, Taehyung... » e dopo averlo guardato per l'ultima volta uscì lasciandolo solo nella stanza aspettando che fosse pronto.

''Questa è totalmente una pazzia.'' Pensò Taehyung. Dargli uno dei suoi migliori vestiti, quando lui era solo un misero schiavo. Rimirò attentamente ogni stanza e ogni particolare di quella dimora, curata nei minimi dettagli. E poi guardò il vestito, adagiato sul letto e lo tastò con cura: seta, pura seta. La casacca lasciava benissimo trasparire il petto, senza mai sprofondare nella volgarità.
Taehyung si liberò dai suoi indumenti trasandati e si vestì di quelli nuovi, di quelli che per una volta lo facevano sentire un vero uomo con un'identità.
S'avvicinò alla porta e spinse il pomello d'oro. Ci mise tutta la forza, ma la porta non accennava alcun movimento. In quel momento realizzò quanta poca forza avesse nelle braccia. Spinse più forte con la spalla e la porta s'aprì strisciando sul pavimento pregiato.
Attraversò a lunghe falcate il corridoio vuoto, impaziente di scoprire quello che Jungkook aveva in serbo per lui.

Angolo Autrice!
Miao miao a tutti! Sono contenta che questa storia stia piacendo :3 ricordate di guardare anche la mia altra storia sempre a tema BTS che aggiornerò quanto prima 💕 alla prossima per le scene hot 😏😏😏😏😏

ℒe Marquis de l'amour  | VkookWhere stories live. Discover now