Le stanze

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Dopo aver finito di saltare sul divano, abbracciare cuscini e sclerare, le sei ragazze decisero di salire al piano di sopra.

Le scale conducevano ad un lungo corridoio bianco, pieno di quadri con ritratti di alcuni personaggi.

Il corridoio si divideva in due direzioni. Maia, che era in testa al gruppo, svoltò a destra, per ritrovarsi in un vicolo cieco.

Alle pareti c'erano sei porte, ognuna con un simbolo del fandom diverso.
"Queste devono essere le nostre camere." disse Kate aprendo quella con i doni della morte.

Si ritrovò in una stanza con le pareti e il soffitto di velluto bordeaux con piccoli grifoni dorati. Al centro della stanza c'era un letto uguale a quello di Harry nel film, con sopra un sacco di cuscini con simboli e citazioni.

Alla destra del letto c'era una finestra con vista sul cortile di... Hogwarts!
Kate corse alla finestra per spalancarla, ma sembrava bloccata.

Provò a spingere un pulsante lì vicino e il panorama cambiò nel giardino della Tana.

"Per tutto il pollo di Ron!" esclamò Kate continuando a premere il pulsante per cambiare paesaggio.

Arrivata alla foresta proibita, una strana creatura passò così velocemente davanti alla finestra che Kate si lasciò sfuggire un gridolino. Si girò per vedere se qualcuno l'aveva sentita, ma tutte le altre ragazze si erano ritirate nelle loro stanze.

Sospirò e diede una nuova occhiata alla stanza.

Vicino alla porta dalla quale ero entrata c'era una cassettiera con sopra un foglio piegato.
Kate lo prese e lo aprì.

Niente. Era vuoto. Ma una Potterhead non si ferma certo alle apparenze.
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni."

Linnee d'inchiostro coprirono il foglio, formando parole e quadrati.

Era diventata una mappa della casa.

Kate riusciva a vedere i nomi delle altre ragazze nelle stanze vicino alla sua.

Quella mappa sarebbe stata un vantaggio in qualche sfida.
La nascose dentro la cassettiera che era già piena di altri oggetti:
Bacchette, occhiali, perfino i calzini spaiati di Dobby.

Ne prese uno porpora con delle strisce verdi e fucsia. Le era tornato in mente il suo ragazzo, o meglio, il suo ex ragazzo.

Scosse la testa decisa. Non avrebbe più pensato a lui, ma solo ad Harry Potter.

Spalancò l'armadio e lo ritrovò pieno di completi con lo stemma e il colore di Grifondoro.

Ne prese uno a caso e lo indossò. Le stava perfettamente.

Si buttò sul letto stringendo un cuscino con sopra scritto:
È leviOsa non leviosA.
Sarebbe stata una lunga giornata.

Sara seguì l'esempio di Kate aprendo la porta con la runa.
"OH RAZIEL!" gridò guardandosi intorno. La camera era grande il doppio della sua. Le pareti erano ricoperte di glitter fucsia e neri e il pavimento color ossidiana.

C'era un armadio a muro bianco vicino a una finestra.
Davanti un letto ricoperto di cuscini con rune e frasi.

Accanto alla porta c'era un mobile nero con sopra un sacco di stili.
Sembrava una fusione della camera di Izzy e del loft di Magnus.

Sara si precipitò ad aprire l'armadio, che era pieno di abiti neri e brillantinati. Accanto erano appese una ventina di spade angeliche e pugnali.

La ragazza prese un pugnale. Era autentico.
"Non si sforzano un granché di mantenere la regola del non ferire le altre concorrenti." osservò mettendo a posto il pugnale con cura.

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