Qualcuno salvi la Newtella

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Kate sentí una fitta al braccio. Qualcosa l'aveva colpito proprio sopra il gomito.

Aprí gli occhi e vide una piccola sfera dorata con due piccole ali.

Un boccino.

Alzò di scatto la mano per prenderlo, ma si era già spostato. Non riusciva a vederlo da nessuna parte. Forse lo aveva solamente immaginato. Richiuse gli occhi.

Altri colpi sul braccio, questa volta più forti. Non l'aveva immaginato.

Si mise a sedere, mentre il boccino mi svolazzava intorno. Cercò di afferlarlo, ma era come cercare di prendere l'aria.

Il boccino smise di infastidirla per andare a sbattere ripetutamente contro la porta.
Voleva... andare a fare una passeggiata?

Vista la mancata reazione di Kate, il boccino la colpì in testa.

"Ahia!" strillò "Questo è troppo!"

Si diresse verso l'armadio, prese la scopa e la agitò contro il boccino.

La sfera rimase sospesa in aria per qualche secondo, prima di prendere la saggia decisione di fuggire.

Rincorse il boccino brandendo la Nimbus 2000. Non esattamente il classico modo di giocare a Quiddich.

La sfera continuò a volare in cerchio, finché non si gettò sulla porta con una forza tale da lasciare un buco.

La ragazza si passò una mano tra i capelli e sospirò.

La faccia di Alexia fece capolino dal buco.

"Il boccino è andato. E anche la porta."

La Grifondoro posò la scopa a terra e raggiunse l'altra in corridoio.

"Siamo qui da meno di un'ora e ho già rotto una porta, non oso immaginare che disastro farò." Ironizzò.

"Non sei l'unica sbadata. Sbattendo la porta di camera mia ho fatto cadere un tridente appeso alla parete."

Le due si guardarono negli occhi per qualche secondo prima di scoppiare a ridire.

"Andiamo a fare colazione?" chiese Alexia.

"Le altre ragazze sono già scese?"

"Tutte tranne Sara." rispose indicando la porta con sopra la runa.

Kate bussò e poi disse ad alta voce:
"Vieni a fare colazione?"

"Erchomai!" rispose una voce da dietro la porta.

"Che significa?" chiese Alexia.

"Sto arrivando!"

"Okay..."

La Herondale, dopo qualche secondo, raggiunse le ragazze in corridoio e insieme scesero in soggiorno.

Sophia e Nicole erano sedute sul divano a parlare delle proprie saghe, mentre Maia frugava nel frigo alla ricerca di qualcosa con cui fare colazione.

"La tua saga ha una trama fantastica!" disse Sophia sorridendo.

"Anche la tua sembra bella." disse Nicole ricambiando il sorriso.

"Vorrei leggere Divergent. E anche farti leggere Hunger Games."

"Ma non si può. È contro quelle strane regole. " disse Nicole per poi sorridere maliziosamente. "Ma i Divergenti non sono fatti per seguire le regole."

Sophia le fece un veloce occhiolino e si girò verso la cucina.

"Che cosa c'è da mangiare?" chiese a Maia.

"Vediamo... zollette di zucchero, mango, una bevanda chiamata Burrobirra, torta al cioccolato, una quantità incredibile di colorante blu e... LA NEWTELLA! PICCOLA MIA! "

La Velocista prese il barattolo con un sorriso ebete stampato in faccia.

Crash

La Newtella le scivolò e si ruppe sul pavimento.

"PORCA BRENDA PERCHÉ SONO COSÌ IMBRANATA? "

Sophia e Nicole raggiunsero Maia per aiutarla a pulire quel triste spettacolo.

"Avete visto una sfera alata volare qui intorno?" gridò una voce da sopra le scale.

"Ehm... no." disse Sophia mentre Nicole buttava i resti della Newtella nella spazzatura.

"Colazioniamo?" chiese Maia guardando le tre ragazze appena arrivate.

Sara sorrise: "Colazioniamo?"

Maia fece spallucce: "Se Minho può inventare parole, lo posso fare anch'io."

"Allora... COLAZIONIAMO! Cucino io!" disse Alexia avvicinandosi al frigo.

Dopo mezz'ora Alexia, con l'aiuto di Sara, aveva preparato una fantastica colazione multifandom.

Pancake blu giganti, con sopra il simbolo degli Intrepidi disegnato con la Newtella e con contorno di mango e zollette da zucchero. Come bevanda, succo di zucca.

"Forse" disse Kate guardando la colazione "questi cibi non stanno molto bene insieme."

"Oh, andiamo! Non può essere peggio della zuppa di Izzy!" disse Sara.

"È un complimento?" chiese la figlia di Poisedone.

"È più un: non può fare così schifo."

"Consolante."

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