VI

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C.

Guardo di sottecchi l'orologio sulla parete giallo pallido e le lancette segnano le ore 9. L'appuntamento è per le 9.30 ma sono qui già da un'ora, non ne potevo più di restare chiuso in quelle quattro mura; dovevo evadere, e ormai non c'è più bisogno di mantenere l'anonimato, tutti sanno che sono in città.
I pettegolezzi in questo posto corrono più veloci delle persone il primo giorno di saldi, è sempre stato così.

Faccio oscillare la tazza da caffè che mi sta davanti, cercando di apparire disinteressato a ciò che mi circonda. Il mio corpo è immobile, ma la gamba che continua a muoversi su e giù freneticamente tradisce la mia ansia. Sono nervoso, non so chi aspettarmi e nemmeno cosa dire a questo individuo. Non so che aspetto abbia, non so cosa sappia di tutta questa storia. Devo stare attento a liberarmi di lui senza rivelare più del dovuto.
Ma come faccio? Come faccio ad avvicinarmi senza destare sospetti? E in un luogo pubblico poi!

La gente seduta ai tavolini fa finta di niente, ma sento i loro sguardi posarsi furtivamente su di me, tutti in questo bar sanno chi sono, i miei gesti non passeranno inosservati e questo rappresenta un bel problema. Dannazione a quella ragazza imbranata e ai suoi modi da psicopatica! Ha mandato tutto a monte, e adesso devo essere ancora più vigile. Non vedo l'ora che tutto questo finisca.

«Allora Caleb, stai leggendo il futuro nei fondi del caffè? È da un'ora che torturi quella tazza.»

«Esatto, e il mio caffè mi sta dicendo di allontanarmi da qui prima che un certo tizio dai capelli rossi inizi a farmi il terzo grado» rispondo sorridendo beffardo all'uomo che sta dietro il bancone.

«Oh andiamo, non vuoi raccontare proprio niente ad un vecchio amico?»

«Lo farei, se vedessi qualche vecchio amico in giro.»

«Sei il solito stronzo Caleb.»

«Ho imparato dal migliore, Todd.»

Prende uno straccio e inizia a pulire il bancone, sorridendo sotto i baffi.
«Allora, vuoi dirmi o no perché sei qui? È da almeno due anni che non ti si vede a Carmel», insiste lui.

«Sono stato impegnato, non ho avuto molto tempo libero ultimamente» rispondo, secco. Questa conversazione non mi piace neanche un po'.

«Non è cambiato molto sai, a parte che non ci sono più le feste da sballo che si organizzavano in casa vostra. Davvero, non è più estate senza gli Anderson.»

«Sei gentile a dire così, ma lo sappiamo che in realtà ti mancano il cibo gratis, i bagni in piscina e le ragazze che ti andavano dietro solo perché mi conoscevi.»

«Ci hai preso in pieno amico» dice Todd scoppiando a ridere, e io lo seguo. Eravamo davvero molto legati prima, lui mi ha sempre visto solo come Caleb, non come un "Anderson". Ma le cose cambiano, e la vita non fa sconti a nessuno.

«Se resti fino a domani, chiamo Mark e gli altri, così facciamo una rimpatriata. Sono sicuro che a tutti farebbe piacere rivederti!» esclama su di giri.

«Ho intenzione di ripartire domani mattina presto, sarà per un'altra volta» dico, forse un po' troppo duramente.

Vedo gli occhi azzurri di Todd rabbuiarsi, e sto per aggiungere che farebbe piacere anche a me incontrare i ragazzi, ma qualcosa attira la mia attenzione.

Una chioma bruna entra dalla porta e va a sedersi al tavolo in fondo al bar.
Indossa dei pantaloni verde militare pieni di tasche, sembrano un modello da uomo e infatti sono tre volte la sua taglia. Una camicia di lino azzurra ancora più larga le scende quasi fino alle ginocchia, e le maniche sono risvoltate numerose volte . Una grossa borsa arancione completa quel look improbabile, sembra che sia stata sputata fuori dall'armadio del Cappellaio Matto dopo una sbronza.

I suoi occhi grigi scrutano rapidamente l'ambiente: sembra agitata, a quanto pare le persone non le vanno proprio a genio. E' lei, senza dubbio. E'la ragazza senza nome.

«Hey Todd, sai chi è quella tipa seduta al tavolo?»

«Chi, quella vestita come mia nonna?» chiede lui puntando gli occhi sulla donna. Allora non sono l'unico a notarlo, il suo abbigliamento è davvero bizzarro.

«Si esatto, sai per caso come si chiama?»

«In realtà non so molto di lei. É qui da un annetto più o meno, ma viene al bar raramente ed è sempre sola. Non parla con nessuno, è gentile ma abbastanza distaccata. E' in confidenza con Dave se non sbaglio, il proprietario del negozio di alimentari in fondo alla strada.»
Todd la osserva come si osserva un animale allo zoo, allo stesso tempo incuriosito e intimidito.

«E non sai il suo nome?» chiedo di nuovo.
Non so perchè ma ho il bisogno di scoprire chi è quella strana ragazza. Ha qualcosa di magnetico, e non riesco a togliermi di dosso la sensazione di averla già vista.

«Mi sembra si chiami Anita, o Annie, qualcosa del genere. Ma guarda che se vuoi provarci è tempo perso, è davvero bella ma diventa estremamente scontrosa se un uomo inizia a flirtare. Jack è finito quasi in ospedale per aver provato ad offrirle da bere.»

Do un'altra rapida occhiata all'orologio, sono le 9.20, ho ancora un po' di tempo.

«Correrò il rischio allora.» dico alzandomi dallo sgabello.

«Questo è il Caleb che conosco!» esulta lui rivolgendomi uno sguardo malizioso.
«Jack ha detto anche che prima che lei gli tirasse un calcio è riuscito a vederla in costume. Pare che sotto quelle tende nasconda un culo da urlo.»

«Sei sempre il solito gentiluomo Todd Stayner» dico divertito alzando gli occhi al cielo.

«E da quando tu saresti un gentiluomo, Caleb cambio-donna-come-cambio-le-mutande Anderson?»

«Oh, vedo che non mi hai ancora perdonato per la storia di Olivia» rispondo con un ghigno, e la faccia scioccata di Todd è impagabile. Per un attimo credo voglia rifilarmi un pugno, ma poi sorride scuotendo la testa.

«Sei proprio uno stronzo.»

«Lo so, essere stronzo è la mia specialità.»

Faccio per dirigermi verso quel mistero dagli occhi grigi intenta ad armeggiare con il menù, ma prima di andare prendo il libretto delle ordinazioni di Todd e scarabocchio una frase.





{Spazio 🐳}

Volevo innanzitutto ringraziarvi perché continuate a leggere e a votare la mia storia, siete fantastici! Grazie soprattutto per i commenti che mi spronano ad andare avanti ☺️
Oggi incontriamo Todd 🦊 non so voi ma io già lo adoro 😏
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi raccomando prendete spunto da A. in fatto di moda, a quanto pare se ne intende parecchio 🤔😂
A presto dolcini 🐳🦋

I fiori non crescono al buio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora