Capitolo 26

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ERMAL'S POV
Sto correndo come un matto. Non sono manco andato a prendere la macchina, ma tanto l'ospedale sta qui vicino.
-SCUSATE, FATEMI PASSARE!- urlo colpendo tutti i passanti presenti che mi mandano a quel paese.

Dopo una decina di minuti raggiungo l'ospedale.
Entro di colpo e per poco non faccio prendere un infarto a un'infermiera.

Mi giro intorno e vedo mia madre e Niccolò in sala d'attesa.
-Ermal!- urla mia madre.
-Mamma! Che è successo!?- urlo venendo rimproverato dagli infermieri.
-Ilaria si è sentita male quando te ne sei andato...pare abbia avuto un attacco di panico...- dice mia madre.

Mi metto le mani tra i capelli e comincio a girare per la stanza.
I miei pensieri vengono interrotti da Niccolò che mi tira la camicia.
-Papà...mamma sta bene?- mi chiede con gli occhi lucidi.
-Tranquillo, tesoro- dico abbracciandolo -mamma, starà bene...-
-Scusa per prima...- mi dice piangendo.
-No, no, Nic...non piangere. È solo colpa mia. Non dovevo reagire in quel modo. È colpa mia se ora mamma sta qui...è solo colpa mia...- dico con gli occhi lucidi.
-Ermal...Ilaria starà bene...- mi dice mia madre.

-Dov'è?- chiedo.
-Non lo sappiamo. Non ci fanno entrare...- dice mia madre.
Sbuffo mentre vado da un'infermiera.
-Mi scusi, dove posso trovare Ilaria Ferrero?-
-Mh? Ah, la ragazza con la crisi di panico...stanza 105, ma non può entr- non le faccio finire la frase che corro a cercare la stanza.
-103...104...105!- dico fermandomi davanti alla porta.
Apro lentamente e vedo Ilaria addormentata.
Mi avvicino a lei e le prendo la mano.
-Ehi...scusami per come mi sono comportato prima...mi dispiace, non dovevo. Non dovevo urlare, non dovevo dare quello schiaffo a Niccolò, non dovevo trattarti in quel modo. Se ora sei qui è solo colpa mia...mi dispiace- dico cominciando a piangere.
-E-Ermal?-
La vedo aprire lentamente gli occhi.
-ILARIA!- urlo abbracciandola.
-Cosa...?-
-Scusa, è solo colpa mia. Non dovevo urlare, non dovevo dare quello schiafdo a Niccolò, scusa, scusa, scusa!- dico stringendola.
-Ehi...sto bene...- mi dice voltandomi verso di lei.
-Mi dispiace- dico piangendo.
-Ermal...sto bene...Niccolò piuttosto come sta?-
-È preoccupato per te...sta con mia madre nel corridoio. Ti hanno portato loro qui-

Sento dei passi veloci venire verso di noi.
-MAMMA!- urlà Niccolò seguito da mia madre.
-NIC!- urla Ilaria mentre Niccolò l'abbraccia.
-Stai bene?-
-Sì, tesoro, sto bene- dice lei sorridendo.
-È voluto venire...- dice mia madre col fiatone.
-Tranquilla, fa niente- dice Ilaria mentre accarezza i capelli di Niccolò.
-Signori, dovete uscire- dice un'infermiera arrabbiata.
Niccolò in tutta risposta abbraccia di più Ilaria.
-Signori, non potete restare. Dobbiamo fare delle accertazioni- dice l'infermiera incrociando le braccia.
-Tesoro, ascolta l'infermiera- dice Ilaria a Niccolò.
-Ma mamma, io voglio stare con te!-
-Tranquillo, poi quando torniamo a casa facciamo i biscotti insieme, ok?- dice lei sorridendo.
-Siii!- dice Niccolò saltellando.
-Dai andiamo- dico prendendogli la manina -quando mamma sta meglio torniamo, va bene?-
-Va bene. Ciao mamma!-
-Ciao- dice lei sorridendo.

Usciamo e ci sediamo in sala d'attesa.
-Papà, ma tu e mamma non urlate più, vero?- mi chiede Niccolò.
Sorrido e gli accarezzo la guancia.
-No, tesoro-
-Sicuro? Perché se urlate poi vi strillo!-
-Puoi stare tranquillo- gli dico ridendo.

Mia madre intanto sorride vedendoci. Forse perché non ha mai visto me avere questo rapporto con mio padre.
Se ripenso a quello che ho fatto prima mi sento veramente uno schifo.

Levo via questi pensieri e chiamo Fabrizio per avvisarlo della situazione.

-Fabrizio...ciao...siamo in ospedale...sì, Ilaria si è sentita male...poi ti racconto. No, non serve che venite qui, davvero. Fabrizio ho detto che non- non faccio in tempo a finire che lui ha già chiuso la chiamata.

-Vengono zio Fabrizio e zia Giulia?- chiede Niccolò speranzoso.
-Dovrebbero-
-Evviva! Zio Fabrizio ha detto che ti vesti troppo elegante e mi stai...con..condiziondo- dice Niccolò cercando di dire bene la parola.
-Ah sì? Allora dopo facciamo due chiacchiere...- dico ridendo.



Dopo qualche ora Niccolò mi si è addormentato in braccio e vedo arrivare Fabrizio e Giulia alla porta.
-ERMAL!- urla Fabrizio venendomi incontro.
-SHHHHH!- urla un dottore.
-Come sta Ilaria?- mi chiede Giulia.
-Meglio...prima siamo andati a salutarla, ma ora non si può entrare- dico.
-Daje, che si risolve tutto- mi dice Fabrizio.
-A proposito...un uccellino mi ha detto che tu hai detto che mi vesto troppo elegante, eh?- dico ridendo.
-Ehm...noooo...tanto er figlio mio seguirà 'a moda mia- dice Fabrizio prendendosi una schiaffo sul braccio da parte di Giulia.
-Doveva essere una sorpresa!- dice lei.
-Eh, scusa, mi è sfuggito!- dice Fabrizio...
-Prego...?- chiedo stranito.
-Ho un essere vivente dentro la pancia- dice Giulia.

Rimango sconvolto.
-...AH!- dico scioccato.
-Che c'è? Tutti che volevano sto bambino e mo te dici "AH"- mi dice Fabrizio.
-No, no, sono felicissimo per voi. Auguri!- dico sorridendo.
Niccolò intanto si è svegliato.
-Ciao...- dice stropicciandosi gli occhi.
-Ciao, campione! Come va?- gli chiede Fabrizio.
-Bene...mamma come sta?- chiede rivolgendosi a me.
Proprio mentre sto per rispondere vedo la barella con Ilaria per il corridoio. Avranno finito con tutti gli esami...almeno spero...

Ma adesso tu mi puoi proteggere dentro ad un abbraccioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora