Capitolo 1

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Quel sabato sera per l'ennesima volta mi ritrovai a rigirarmi nel letto a causa del mio vicino, che puntualmente non mi faceva dormire a causa dei rumori molesti, ogni sera era la stessa storia. Avevo visto sul computer questo complesso di appartamenti, per universitari e, pensai fosse al caso mio, visto che non distava molto dal campus, studiavo l'arte della danza in ogni sua forma e, canto. La routine di quel ragazzo, variava da festini a ragazze o ragazzi diversi ogni sera, e quella era la parte peggiore poiché ero costretto a sentire suoni oltremodo osceni, per le mie povere orecchie. Andava avanti così da mesi, ma la mia pazienza era arrivata ad un punto di non ritorno, scattai fuori dal letto come un razzo furioso com'ero, mi impediva di studiare in santa pace, e di riposarmi dopo un intensa sessione di esami ma questa volta ero deciso a dire basta, quindi incurante del fatto che avessi solo una maglia addosso oltre i boxer, e nient'altro uscii dalla porta di ingresso percorrendo quel breve tratto che mi separava dalla porta di quel maleducato, suonai continuamente ma la musica troppo alta sovrastava il suono del campanello, così decisi di bussare arrivai anche a prendere a calci la porta, ma non ci fu verso così mi arresi affrontando il mio triste destino, ovvero l'ennesima notte insonne.

*

La mattina seguente mi svegliai con un terribile mal di testa, sia per la musica ad altro volume, sia per le mancate ore di sonno mi alzai dal letto e mi preparai un caffè, e nel frattempo pensai ad un modo per parlare con il mio fastidioso vicino, avevo già provato a suonare il campanello di mattina ma non ebbi risposta, quindi pensai che fosse solo un ragazzino che si divertiva a fare il trasgressivo a spese degli altri, dopotutto si sa che nell'età adolescenziale spesso si affronta il cosiddetto: " periodo di ribellione ". Quindi se quel ragazzino non voleva darsi una calmata, ci avrebbe pensato il sottoscritto, ma non sapevo in che modo pensavo e ripensavo, andando avanti e indietro, finché nel mio cervello non si accese una lampadina, e non capii come avevo fatto a non pensarci prima andai nella mia camera e presi un blocchetto di post- it gialli, e una penna tornai in cucina appoggiai il tutto sul tavolo, e mi versai del caffè in una tazza, incominciando a bere e pensare alle parole da usare, che non fossero insulti e imprecazioni, dopotutto se era davvero un ragazzino non potevo di certo usare parole poco scurrili, non avrei dato un buon esempio, quando finì il mio adorato caffè mi accomodai su una sedia al tavolo e iniziai a scrivere sul foglietto giallo, mi avviai vero la porta di ingresso aprendola per poi uscire, e attaccai il biglietto alla porta di quel ragazzo fastidioso, e rumoroso e solo allora lessi il nome affianco al campanello: " Jeon jungkook " era quindi questo il nome del mio vicino buono a sapersi pensai, dopo aver trovato il mio modo di comunicazione con quel ragazzo entrai in casa, avviandomi verso la mia camera decidendo di riposarmi per quelle poche ore che mi erano concesse, prima che Jeon jungkook il ragazzo che più odiavo tornasse, per infastidirlo con i suoi festini.

Jungkook pov.

Quando tornai a casa dopo un intensa sessione di allenamento in palestra, ero esausto mi piaceva tenermi allenato fisicamente, oltre ad essere un tipo incurante delle regole e amante del divertimento, salii le scale del complesso di appartamenti dove vivevo ormai da un paio di mesi, avviandomi al terzo piano dove c'era il mio appartamento e un altro affianco al mio, ma non avevo mai avuto il privilegio di sapere chi ci abitava, una volta arrivato di fronte alla mia porta trovai un bigliettino giallo, lo staccai iniziando a leggerne il contenuto.

- Ciao stronzo maleducato, sappi che la mia pazienza è arrivata al limite, il tuo frastuono ogni sera mi impedisce di riposare e di studiare quindi ti chiedo gentilmente di abbassare il volume della musica, e se è possibile di tappare la bocca alle persone con cui ti intrattieni nelle tue notti di passione, grazie.

- J.

Mi avviai verso la porta del mio presunto vicino leggendo il nome sulla targa accanto al campanello: " Park jimin" sorrisi avviandomi verso il suo appartamento, constatando che avevo appena trovato un modo per divertirmi e il suo bersaglio era proprio Jimin.

Apartments 38/ 39. JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora