Capitolo 11

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Quel pomeriggio mi stavo preparando per andare in palestra, avevo bisogno di distrazione poiché i pensieri erano decisamente troppo fastidiosi e non potendo distrarmi in altro modo, quello era l'unico che mi restava, francamente non mi spiegavo perché mi ostinassi così tanto a voler vedere una persona che in primo luogo non conoscevo e, in secondo luogo si ostinava a non volermi vedere. Avevo considerato ogni tipo di opzione: magari era ancora arrabbiato con me? Si, poteva essere tuttavia lui stesso aveva detto di avermi perdonato, ma poteva anche aver mentito anche se non aveva senso farlo ma aveva detto che voleva conoscermi, era per caso bipolare quel ragazzo? Non avevo mai incontrato un soggetto del genere. Esausto da tutte quelle congetture su Jimin e i suoi cambi di umore improvvisi, presi la sacca della palestra e mi avviai verso l'uscita del mio appartamento, scendendo le scale incrociai un ragazzo che effettuava consegne tramite corriere e, guarda caso aveva un pacco in mano con sopra scritto il nome del mio vicino di casa; Park Jimin a quel punto presi al volo l'occasione che mi era stata offerta su un piatto d'argento, dissi al ragazzo di essere il vicino di casa di Jimin e che glielo avrei consegnato io stesso. E lui fidandosi mi porse il pacco  andandosene subito dopo ringraziandomi della gentilezza, in verità ero io che dovevo ringraziare lui per avermi offerto una tale opportunità ma questi erano dettagli irrilevanti, salii nuovamente le scale fino ad arrivare di fronte alla porta del mio vicino di casa, suonando il campanello, dopo vari minuti la porta mi fu aperta da un ragazzo di bassa statura e dai capelli rosa e, solo in quel momento potei ammirarlo meglio; il suo viso aveva dei tratti dolci, occhi di un color nocciola, guance paffute e, delle labbra piene di un tenue rosa, il tutto contornato da un corpo che urlava sensualità da tutti i pori, spalle minute, braccia toniche, muscoli appena accennati e, gambe alquanto muscolose subito pensai che facesse qualche attività sportiva, tuttavia da vicino era ancora più bello anzi mi sembrava di vedere un angelo sceso in terra, quando guardai il suo sguardo interrogativo mi riscossi da quei pensieri e gli porsi il pacco.

" Ho incontrato per caso il corriere e, vedendo il tuo nome scritto sopra mi sono offerto di portartelo io stesso, spero tu non ti offenda per questo."

Dissi sorridendogli lievemente e solo in quel momento realizzai le parole che avevo detto, mi schiaffeggiai mentalmente per la mia stupidità, jimin non mi aveva mai visto ma ormai il danno era fatto.

" Oh grazie mille tranquillo nessun fastidio, solo mi sovviene spontanea una domanda sei un amico del mio vicino? Sai ti ho visto già l'altro ieri mentre scendevo le scale."

A quelle parole quasi non mi venne da ridere ma mi trattenni, potevo semplicemente dirgli di si e mentire tuttavia, decisi di non farlo e dirgli la verità.

" No non sono un amico del tuo vicino di casa, io sono il tuo vicino di casa Jimin."

Dissi, lui a quella rivelazione spalancò gli occhi e bocca incredulo e, dovevo ammettere che quella non era esattamente la reazione che mi aspettavo, tuttavia si riprese subito.

" Lo hai fatto apposta vero? Era l'unico modo per te per vedermi."

A quelle parole sorrisi ampiamente.

" Affermazione corretta Jimin, sei molto perspicace."

Dissi scatenando in lui una reazione infastidita e, in un secondo mi fu sbattuta la porta in faccia rimasi basito da tale azione, ma non me la presi più di tanto dopotutto avevo avuto ciò che volevo e quello mi bastò per sorridere vittorioso, quindi me ne tornai nel mio appartamento pregustando già il sapore della vittoria.

Apartments 38/ 39. JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora