5.🌹

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Siamo a settembre. Tra una settimana inizia la scuola e non so se sono pronta.

Conosco Kyle da una decina di giorni e mi sto divertendo come mai. Aveva ragione Diane, l'ho giudicato senza conoscerlo.

Ogni sera abbiamo continuato a guardare fino a tarda notte Once upon a time in camera mia, ormai siamo arrivati alla terza stagione.

Ricordo che la sera dopo aver iniziato la serie TV è entrato dalla finestra arrampicandosi alla scala antincendio.

Ho sentito dei rumori così ho preso il mio ombrello dall'armadio e mi sono messa accanto alla finestra e appena è entrato gli ho dato un colpo in testa.

Fortunatamente non sono cosi forte e non l'ho ucciso, anche se mi ha insultata praticamente per tutta la serata.

Mia zia, sentendo la confusione, è venuta a vedere cosa fosse successo e ha chiesto a Kyle perché non fosse entrato dalla porta e volete sapere la sua risposta?

"È più eccitante quando fai le cose di nascosto"

Non ha senso visto che mia zia sa che ogni sera viene Kyle, che continua comunque ad entrare dalla finestra.

Chi lo capisce è bravo.

Ora siamo stesi entrambi sul mio letto. Io a pancia in giù con la testa sul cuscino mentre lui è steso di schiena, il busto leggermente rialzato e le mani dietro la nuca.

"Tra una settimana inizia la scuola" mormoro contro il cuscino. Lo sento ridacchiare.

"Guarda il lato positivo, ci sarò io a rendere le tue giornate più divertenti"

E menomale aggiungerei. Fortunatamente siamo anche allo stesso anno visto che in Italia ho fatto la primina, perciò ora devo affrontare l'ultimo anno anziché il terzo, mentre lui è stato bocciato. Infatti avrebbe dovuto diplomarsi l'anno scorso.

"Ti devo sopportare anche a scuola...aiuto" mi fingo esasperata e lui mette il broncio incrociando le braccia al petto.

Ripeto. Quel broncio è adorabile.

"Dai, lo sai che ti voglio bene" dico per strappargli un sorriso.

"Io no" mi risponde sempre imbronciato e alzo gli occhi al cielo. Che bambino.

"Nemmeno un po'?" chiedo dolcemente ma lui nega.

Non mi resta che sfoderare la mia arma segreta.

Sporgo il labbro inferiore inclinando un po' la testa e lo guardo con i miei occhioni verdi.

Mi guarda per un secondo ma poi distoglie lo sguardo. Non demorde il bambino.

Mi sposto appoggiandomi sulle sue braccia e mi sporgo verso di lui che sbuffa.

"Non fare così...dai Al...e va bene, ti voglio bene anche io, baby" si arrende ed esulto dandogli un bacio sulla guancia. Lui mi guarda sorridendo.

"Ma non chiamarmi baby" lo guardo male.

"Allora baby, cosa ti va di fare?" chiede marcando il soprannome e gli do un piccolo pugno sulla spalla che lo fa ridere. In realtà adoro quando mi chiama così ma non deve saperlo.

Se non mi da questo soprannome mi chiama Al. Nessuno mi chiama così, di solito mi chiamano tutti Ali. Lui è l'unico.

"Non so, Diane mi ha detto che posso dipingere la camera a modo mio...ti va?" propongo.

"Ovvio" dice alzandosi e indossa le scarpe. Stessa cosa faccio io e usciamo.

Diane ha il turno al lavoro stamattina, Kyle invece pomeriggio.

Come inchiostro sulla pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora