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Prima che iniziate a leggere vi consiglio le storie di SacconeCarmela, mi piacciono tanto, se vi va passate a leggerle!

Vi auguro una buona lettura.

Prima ora: matematica.

Santo cielo, ma può andarmi peggio di così?!

In più sono anche in ritardo. Ho perso troppo tempo a cercare sia il mio armadietto sia l'aula.

È tutto così nuovo per me. La scuola qui è completamente diversa dalla scuola italiana.

Mi sembra di stare in uno di quei film americani sugli amori adolescenziali.

Arrivo di fronte all'aula di matematica ed entro, non prima di aver bussato.

"Buongiorno, scusi il ritardo" mormoro imbarazzata. Gli occhi di tutti sono puntati su di me.

"Lei deve essere la signorina Rossi" dice la donna davanti a me. Avrà una quarantina d'anni e il suo sguardo mi fa rabbrividire.

"Si, mi scusi per il ritardo ma non conosco ancora bene l'edificio" mormoro cercando di non guardarla negli occhi.

"Non perda tempo con le scuse e vada a sedersi" ordina e io alzo gli occhi al cielo. Fortunatamente ha distolto lo sguardo da me. "Può sistemarsi in fondo, vicino a Scarlett" aggiunge.

Mi dirigo in fondo all'aula e mentre cammino incontro due pozzi grigi familiari. Mi guarda e mi fa l'occhiolino mentre io lo fulmino con lo sguardo. Voglio ammazzarlo.

Poteva benissimo aspettarmi, almeno non mi sarei persa.

A parte questo sono felice di averlo in classe.

Per quanto ne so abbiamo solo quattro corsi in comune, ovvero i tre obbligatori, matematica, inglese e storia, e italiano.

È la mia lingua madre, quindi perché non studiarla? E poi mi affascina la letteratura del mio paese.

Noto con piacere che accanto a lui c'è Matt che mi sorride.

Sono seduti proprio accanto a quello che diventerà il mio banco.

Mi siedo accanto ad una ragazza dalla lunga e folta chioma rosso fuoco e dalla pelle bianchissima. È molto minuta e questo viene accentuato dai leggine neri che indossa con sopra un maglioncino bianco panna.

Tiene lo sguardo basso. Almeno spero sia simpatica.

"Ciao, io sono Alice, tu devi essere Scarlett" sussurro sorridendo. Lei alza lo sguardo e mi osserva mentre le sue guance si tingono leggermente di rosso.

È facile da notare quando arrossisce dato che ha la pelle bianca.

"Si" sussurra molto piano. A stento riesco a sentirla.

Veniamo interrotte dalla professoressa.

"Mi presento per la signorina Rossi, sono la professoressa Murphy e insegno matematica" dice guardandomi. Ma dai, sono nell'aula di matematica, che volevi insegnare? Ingegneria quantistica?

"Questo è l'ultimo anno, pretendo il massimo impegno da parte vostra se volete diplomarvi. La frequentazione dei corsi è la cosa fondamentale, soprattutto se non volete ripetere l'anno, vero signor James?" la prof antipatica guarda Kyle che sorride sfacciatamente.

"Non volevo abbandonarla" ammicca, poi mi guarda e mi fa l'occhiolino e per poco non scoppio a ridere.

"Non faccia lo spiritoso se non vuole una nota già il primo giorno" dice duramente la prof, poi torna a parlare dell'esame e bla bla bla, praticamente non l'ho più ascoltata.

Come inchiostro sulla pelleWhere stories live. Discover now