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-Cosa?!- Oswald sembrava basito dalle parole di Edward

-Dai, non voglio andarci da solo e in più ci saranno anche quelle tre-

-Io non sono mai andato ad una festa per ricconi soprattutto se è organizzata dalla Wayne Enterprises..e per giunta, con quelle tre non voglio avere niente a che farci-

-Perfavoree- Ed cercò di supplicare e convincere Oswald in qualsiasi modo ma lui non sembrava cedere -Ti prego accompagnami tu! Ivy non può venire e tu sei il solo con cui posso andare-

-Perchè non chiedi a Victor? E se mai dovessi venire, Jim sarà sicuramente lì alla festa.. dopotutto Jim e Bruce sono amici-

-Fidati, non ci sarà Jim-

-Sei così insistente- Cobblepot alzò gli occhi al cielo e sospirò arreso mentre Nygma si mostrò molto soddisfatto -A che ora dobbiamo essere a quella stupida festa?-

-Alle 20-

-Che noia..vado a leggere un libro in camera per far passare queste ore-

-E io mi occuperò delle mie faccende in ufficio-

-"Nerd"- il corvino si allontanò sussurrando nella mente quelle parole, dirigendosi poi in camera cercando di non strangolare il castano con le sue stesse mani per averlo indotto ad accettare quell'invito tanto stupido.

Una volta entrato nella stanza, i suoi occhi verdi si soffermarono su un qualcosa fuori posto: vide che, attaccato a una delle ante dell'armadio, vi era appeso un vestito elegante racchiuso in un sacchetto da sartoria. A primo impatto, Oswald rimase incuriosito dalla cosa ma poi lo sollevò dall'anta e ve lo appoggiò sul letto togliendone poi il sacchetto: era un abito da sera italiano, color nero dalla giacca fino ai pantaloni ad eccezione della camicia che era bianca come la neve alle cui maniche vi erano ricamate dei piccoli ombrelli e di un panciotto viola, e per finire vi erano aggiunti anche dei gemelli con una pietruzza viola e una cravatta anche essa viola.

Cobblepot rimase ammaliato dalla bellezza e dalla raffinatezza dei tessuti di cui quel vestito era fatto, non aveva mai visto un vestito così elegante e così costoso in tutta la sua vita soprattutto se era italiano...notò però che nella tasca esterna della giacca vi era un bigliettino e così lo prese senza poche esitazioni:

-Ho richiesto questo abito personalmente per te, spero che ti piaccia e lo indosserai alla festa di stasera. Ed-

Oswald sorrise dolcemente nel leggere quelle parole, erano così dolci e sincere che decise di conservare tale biglietto con cura.
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Giunta sera, ovvero l'ora del ricevimento, Oswald iniziò a cambiarsi d'abito e stessa cosa Edward nella sua stanza, aiutato da una cameriera.

Oswald rimase di sasso per alcuni minuti, nel vedere tutti quei lividi sulle sue braccia dopo essersi tolto la maglietta che indossava...voleva cancellarli a tutti i costi, ma non era possibile o almeno non per ora; Cobblepot si scosse dai suoi pensieri e riprese a cambiarsi l'abito il più velocemente possibile.

Era finalmente pronto, Oswald stava indossando il suo nuovo abito con orgoglio mentre si guardava al grande specchio posto in camera sua con un grande sorriso sulle labbra di cui raramente si poteva vedere:

-Quanto sei adorabile, mio piccolo Oswald-

-Ti piace il mio vestito??-

-Certo che mi piace, sei vestito divinamente in quel modo.. bambino mio, sei il più bello di tutti-

-Grazie mamma ahah-

-Sei sempre stato un così bel bambino, e sarò sempre orgogliosa di te Oswald-

Oswald nel guardarsi vestito in quel modo, si ricordò della prima volta in cui sua mamma gli comprò un vestito elegante per una festa di compleanno e a quel ricordo si fece sfuggire una lacrima che asciugò immediatamente con una mano, ritornando a sorridere come prima.

La porta della stanza di Cobblepot si aprì di colpo facendo sobbalzare quest'ultimo dallo spavento che d'istinto si mise una mano sul petto come se avesse avuto un infarto da un momento all'altro; la prima persona che vide fu Nygma che alla vista del minore rimase stupefatto dall'eleganza e la raffinatezza con cui portava il vestito da lui regalatogli:

-Bhe? Qualcosa non va? Non ti piaccio?-

-No anzi..sei molto elegante e anche molto emh.. elegante-

-Ma lo hai già detto due volte che sono elegante-

-Davvero?-

-Si ahah-

-Oh.. capisco, comunque l'autista ci sta aspettando e sarebbe l'ora di andare-

-Non sapevo avessi un'autista personale-

-Io posso permettermi tutto-

-Si certo ahah-

I due dopo varie risate salirono sull'auto di Nygma dalla quale un conducente stava aspettando Oswald ed Edward spazientito partendo poi fra le strade notturne e poco illuminate di Gotham city.
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Nygma e Cobblepot erano arrivati alla festa da più di venti minuti, e nel frattempo Ed era intento a conversare di varie questioni con alcuni uomini d'affari mentre Oswald rimase da parte a sorseggiare un aperitivo guardando la marea di gente che riempiva la sala, sentendosi un po' escluso o almeno messo da parte:

-"Ma chi me lo ha fatto fare di venire qui.."- pensò Oswald ingurgitando un cocktail dal liquido verde con aggiunta di ghiaccio e una ciliegina rossa.

Cominciò a scrutare ogni persona presente in sala ma delle Sirene nessuna traccia..erano in ritardo o non avrebbero partecipato alla festa? Della risposta poco gli importava e riprese ad osservare gli invitati, riconoscendo solo qualche ricco bancario o qualche ricco avvocato o per di più qualche ricco imprenditore o altro ancora, qualche medico ma non trovò nessuno di familiare apparte Bruce Wayne e il suo maggiordomo Alfred intenti negli auguri di Natale.

Quando ebbe finito di bere il suo drink, non soddisfatto si avvicinò a uno dei tanti tavolini ai lati della sala per cercare di sorseggiare un nuovo e misterioso cocktail:

-Oswald..?- una voce maschile lo richiamava debolmente alle sue spalle, girandosi in dietro però non si aspettò una sorpresa del genere..

-T-tu?!-

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Gangster don't cry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora