CAPITOLO 27

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Tra le tante palestre della città, la scelta è ricaduta in quella più vicina al campus anche se probabilmente non è paragonabile alla palestra che c'è in casa di Bob.

Questa è la prima volta che vedo Sean in tenuta sportiva, dopo tutto anche io non ci tengo poi così tanto a farmi vedere in tuta.

A quanto pare questo posto è frequentato anche da imprenditori, oltre a studenti della Stanford, o per lo meno così dice Cameron, il nostro personal trainer per vantarsene.

Ha preparato le nostre schede e dunque via agli allenamenti.

- Ok... ricordami perché ho accettato di venire in palestra?

- Sinceramente stento a crederci ancora che tu sia venuto con me in questa missione suicida.


Sia io che Sean siamo più tipi da "topo di biblioteca", di certo non somigliamo per niente a tutti i presenti in palestra, ma ci sforziamo comunque a non farci poi così tanto caso.

Iniziamo ad usare gli attrezzi su consiglio di Cameron che essendo del settore ha subito capito quanto fossimo bianchi sull'argomento. Come primo giorno dobbiamo ritenerci fortunati di non aver distrutto mezza palestra, anche Sean ha rischiato di mozzarsi un piede con un peso.

- Fitz, per oggi io ne ho abbastanza. Direi di andare negli spogliatoi.

- Inizia ad andare... credo che se non finisco questa serie Cameron potrebbe minacciare di non farmi tornare più.


E sono davvero convinta quando dico queste parole a Sean. Cameron non ha fatto altro che sbuffare ogni volta che vedeva i miei esercizi fatti in modo sbagliato, mentre a Sean non faceva altro che elogiare il suo modo corretto di posizionarsi sugli attrezzi.

Non credevo fosse così faticoso mantenere il proprio fisico.

- Cameron, sono sfinita... posso andare per oggi?


Non si sforza neanche a darmi una risposta, si limita ad un solo movimento delle spalle, ma non mi soffermo oltre visto che non desideravo altro negli ultimi sessanta minuti.

Giro su me stessa per trascinarmi verso gli spogliatoi e poi qualcosa attira la mia attenzione, direi più che altro qualcuno.

Quei lineamenti mi sono conoscenti e questo mi incuriosisce... ma certo! Quello è Tyler!

Cosa ci fa qui?

Di certo non voglio andare a nascondermi, ma probabilmente sbaglio anche ad agire d'istinto. Ovviamente quello che scelgo di seguire è il mio istinto, come sempre, e in men che non si dica mi ritrovo davanti a lui intento a sollevare... mmh quanti saranno? 40, 60 chili?

- Credevo fossi in carcere...


Tyler non mi aveva notata, come poteva dopotutto, era sdraiato sulla panca concentrato sul suo respiro.

Solleva lo sguardo verso di me e giusto il tempo di sistemare il bilanciere e prendere fiato, ha già la sua risposta pronta per me.

- Ciao anche a te, Strawberry! Sono anche io felice di vederti e no... non sono in carcere.

- Si, questo lo vedo già da me!


Incrocio le braccia come segno di difesa e poi continuo.

- Co... come ma non ti trovi dietro alle sbarre?


Usa il suo solito atteggiamento da schiaffi.

Albachiara 2Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang