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<<E premi su quell'acelleratore Taemin, non morde mica!>>.

Il ragazzo ridacchiò per la frase dell'amico, pronunciata trascinando le parole a causa del troppo alcool ingerito.
<<D'accordo Sam, ma tu non sporgerti così dal finestrino>> scherzò il più piccolo, allontanando una mano dallo sterzo, per afferrare il bordo della felpa che indossava l'altro e tirarlo all'interno della vettura.
Le risate di Abel riempirono l'abitacolo, mentre il vento scompigliava i suoi capelli scuri.
<<Cavolo ragazzi, questa sera abbiamo davvero esagerato>> mormorò Isaiah, stringendo le braccia attorno al ventre nella speranza di calmare la nausea crescente.

Taemin si mosse irrequieto sul sedile, allungando nuovamente la mano per tirare uno schiaffo a Sam, che non voleva proprio saperne di non sporgersi dal finestrino.
<<Cazzo, se ti vedesse tuo padre a guidare senza patente, probabilmente gli verrebbe un colpo>> scherzò Abel, prendendo una sigaretta dal pacchetto che teneva sempre nella tasca dei jeans.
Il più piccolo tra i quattro ghignò, guardando il volto dell'altro dallo specchietto retrovisore :<<amico, al momento sono l'unico sobrio abbastanza da distiguere un pedone da un tacchino. Meglio tornare a casa con una multa, che con una persona sulla coscenza>>.
Un dosso preso con poca delicatezza fece trasalire Isaiah, che portò le mani sulla bocca, respirando profondamente col naso :<<ragazzi, non credo di sentirmi bene>> biascicò, mentre tutto ciò che aveva bevuto iniziava a risalirgli per la gola.
<<Diamine Sai non vomitare ora, che mio padre ci ammazza se gli sporchiamo la macchina>> si lamentò Abel, prendendo un altro tiro dalla sigaretta che teneva stretta tra le dita.
Taemin, allarmato dalle parole dell'amico, si allungò per raggiungere i giornali posti sotto il sedile del passeggero.
<<Tieni, cerca di limitare i danni con questi>> gli consigliò, passandogli alla cieca le riviste, senza distogliere l'attenzione dalla strada.
D'improvviso, Sam parve risvegliarsi dallo stato catatonico nel quale l'aveva ridotto l'alcool :<<ma quelle sono le mie riviste porno, ridammele!>> esclamò in modo confusionario, prima di mettersi in ginocchio sul sedile e tentare di afferrare i giornali.

Nonostante fosse già notte fonda, il cielo sembrava scurirsi sempre più, come se le stelle si stessero spegnendo una a una e la Luna stesse voltando il viso, per non guardare ciò che il destino aveva in serbo per quei quattro ragazzi.
Abel li guardò un attimo, sbuffò e poi riportò gli occhi sulla sigaretta che si rigirava tra le dita.
Un sorriso assente gli si dipinse sulle labbra, mentre socchiudeva le palpebre indicando il filtro di un colore molto chiaro.
<<Tu>> iniziò, scuotendo la testa divertito :<<tu non sei una semplice sigaretta, vero?>> domandò all'oggetto, farfugliando parole sconnesse, con ogni singolo muscolo che si rilassava per l'effetto del fumo.
Voltò poi la testa, perdendosi nel paesaggio che scorreva veloce fuori dal finestrino.
L'aria fresca che gli carezzava la pelle era rilassante e lo alleggeriva da tutti i pensieri che occupavano la sua mente.
Aveva diciannove anni, ma ancora non sapeva cosa farsene della sua vita.
Abel sospirò: quella stessa mattina aveva litigato con sua madre, che da due settimane insisteva sul fatto che dovesse iscriversi all'accademia di belle arti della loro città.
Abel però, non voleva saperne nulla.
Sua madre credeva che volesse semplicemente andarsene a zonzo per il quartiere, bere fino a dimenticarsi il suo nome e spassarsela con la prima ragazza che vedeva, ma la realtà era un'altra.
Abel non si sentiva all'altezza di un'accademia del genere.
Certo, era bravo a disegnare e dipingere, la maggior parte dei murales presenti nel loro vicinato erano i suoi, ma lui non era consapevole fino in fondo della sua bravura.
E poi "spassarsela con la prima ragazza che passava"?
Diamine no, non l'avrebbe mai fatto e poi lui era pure gay.
Chissà se avrebbe mai trovato il coraggio di guardare suo padre negli occhi e dirglielo.

||Out of the Sky|| P.Jm.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora