Capitolo 7

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6 anni dopo

 
 
Draco frequentava ormai il 5° anno alla scuola di Magia, dopo lo spiacevole episodio della lettera era andato tutto a gonfie vele.
Bastava non tener conto dei continui richiami della preside, che esortavano il Signor Potter a presentarsi a scuola per l’ennesima malandrinata di Draco e del  suo non rispettare mai le regole, infrangendole continuamente.
A discapito di ciò, Harry non poteva lamentarsi, suo figlio aveva la media più alta tra i ragazzi della sua età.
La sua cotta per Harry, in quegli anni invece di scemare si è accentuata sempre di più.
Pian piano che gli anni passavano, Draco tentava con ogni mezzo di sedurre suo padre, arrivando perfino a farsi trovare nudo nel suo letto.
Ad Harry, d’altro canto, riusciva sempre più difficile controllarsi, ormai aveva capito di amare Draco, non più solo come figlio, ma anche come uomo.
Inutile dire che nei mesi quando Hogwarts era chiusa, l’Auror tentava in tutti i modi di non rimanere mai da solo il più del necessario con il ragazzo.
Dopotutto era anch’egli un uomo e tralasciando qualche flirt occasionale con colleghi e altri maghi, era pazzamente innamorato di quel diavolo biondo.
 
 
Mancavano un paio di settimane al diciasettesimo compleanno di Draco, Grimmund Palace era invasa da Weasley, soprattutto Ginny, Molly ed Hermione si erano tuffate nei preparativi per una festa epica.
 
-Herm cara, dove si è cacciato Draco? Tra un po’ torna Harry da lavoro e si cena. –chiese la donna, mentre la nuora era intenta a lavare l’insalata con un ingombrante pancione.
 
-Non lo so, prima si era chiuso con George in camera sua – disse la ragazza, posando l’insalata dentro una ciotola.
 
-Merlino solo sa, quale altra diavoleria staranno costruendo quei due. –disse Molly, facendo sorridere Ginny.
 
 
 
 
Di fatti nella camera del ragazzo, George e Draco erano intenti a montare uno strano aggeggio spara ragnatele, un nuovo prodotto dei Tiri Vispi.
George era l’unico con il quale il ragazzo si confidava riguardo ai suoi sentimenti per Harry.
 
-Ehi ragazzino, che succede? Sei silenzioso. –chiese il rosso, mentre avvitava una vite.
 
–Zio, tu pensi che io piaccia ad Harry? –chiese il ragazzo, alzando il capo.
 
-Draco, ne abbiamo già parlato altre volte, Harry ti adora… -rispose monotono l’uomo sorridendo.
 
-Lo so, ma io non intendo come figlio, ma come ragazzo… secondo te ho qualche possibilità? –chiese di nuovo, rosso in viso.
 
-Draco, se vuoi il mio parere tu avevi molte possibilità anche quando eri piccolo, quindi non preoccuparti, piuttosto hai deciso che regalo chiedergli per il tuo compleanno? – cambiò argomento il rosso, versandosi un bicchiere d’acqua.
 
-Si, quest’anno voglio perdere la mia verginità con lui…è questo l’unico regalo che voglio. –disse serio il biondo.
George a quelle parole rischiò di strozzarsi con l’acqua.
 
–Draco ne sei sicuro? Guarda che puoi chiedergli qualsiasi cosa, devi pensarci bene tesoro. -disse il rosso.
 
-Zio, sto aspettando da 6 anni, anche se ho paura, voglio che la mia prima volta sia con lui… anche se… - parlò velocemente Draco.
 
- Anche se… cosa Dray? –lo interruppe George, posando la sua nuova creazione sul tappeto.
 
-Vedi… Lui ha molta più esperienza di me, io al massimo mi sono toccato sotto la doccia pensando a lui, non so praticamente niente di sesso tra uomini, so solo che all’inizio fa male e questo mi spaventa. –prese a spiegare.
 
-Piccolo ascoltami bene, Harry è forse l’unico uomo sulla faccia della terra, che si ucciderebbe piuttosto che farti del male e non importa se ha più esperienza di te, dopotutto avete 15 anni di differenza, se accetterà di farti questo regalo, stai sicuro che ti tratterà gentilmente. –spiegò George sorridendogli.
 
 -Grazie Zio, ora vediamo di finire il modellino “spara ragnatele” prima dell’arrivo di Papà e di Zio Ron –disse con un sorriso Draco, rincominciando a lavorare.
 
 
……………………………………………………………….
 
 
Due ore più tardi le fiamme del camino annunciavano l’imminente arrivo dei due Auror.
 
-Buona sera bellezza- esordì Ron, entrando in cucina per baciare sua moglie.
 
–Ciao tesoro, tutto bene a lavoro? – chiese Hermione, baciando il marito.
 
-Ragazzi, avete visto Draco? –chiese Harry, con ancora addosso la divisa da Auror.
 
-Deve essere ancora in camera con George, stavano costruendo un'altra diavoleria per il negozio. –intervenne Molly sorridendo.
 
-Grazie, vado di sopra a cambiarmi un attimo e scendo a darvi una mano. –disse il moro, dirigendosi in camera.
 
 
 
 
Harry salì al piano di sopra, ma prima di entrare in camera, decise di salutare Draco.
 
-Salve ragazzi! –salutò l’Auror, entrando nella stanza del ragazzo.
 
-Papà sei tornato… -urlò felice Draco, alzandosi per abbracciarlo e stampandogli un bacio alla base del collo.
 
-Draco smettila! Devo andare a cambiarmi, appena siete pronti scendete a cena. –disse l’Auror, scostandosi dal ragazzo, ammonendolo con lo sguardo.
 
-Va bene Harry, tra un po’ scendiamo, ora vai a cambiarti. –intervenne George, notando l’occhiataccia di Harry verso Draco.
L’Auror lasciò la stanza, richiudendo la porta.
 
-Draco, stai bene? – chiese George avvicinandosi al ragazzo.
 
 –Perché… perché continua a trattarmi così, ogni volta che provo a baciarlo? –chiese angosciato Draco, trattenendo a stento le lacrime.
 
-Ehi, calmati… dovete affrontare questo argomento lentamente… non era il momento adatto, Harry era stanco e poi devi parlargli quando sarete da soli…comprendi? – chiese il rosso, accarezzandogli il capo.
 
-Va bene…ma comunque…- tentò il ragazzo.
 
 -Ora basta Draco, scendiamo a cena –lo interruppe George, mentre entrambi scendevano in cucina.
 
 
…………………………………….
 
 
Durante la cena tutti parlavano del più e del meno, tranne Draco.
Il ragazzo continuava a starsene in silenzio, lanciando continuamente occhiate ad Harry, ogni volta che l’Auror non guardava.
 
-Draco sei silenzioso, è successo qualcosa tesoro? –chiese Molly, mettendo di fronte al ragazzo, il suo solito budino al cioccolato
Draco era restio a rispondere.
 
-Draco, rispondi alla domanda –intervenne freddo Harry, facendo ammutolire l’intera tavolata.
 
-No Nonna, sto bene… con permesso, ora sono un po’ stanco, vado in camera. –disse il ragazzo, alzandosi e lasciando intatto il suo dolce.
 
 
 
 
-Ma che cavolo è successo? Perché l’aria tutto ad un tratto si è fatta tesa? –chiese Ron, rivolgendosi principalmente ad Harry.
 
-Ron, lasciamo stare Draco per ora… - intervenne Hermione, riprendendo a mangiare seguita dagli altri.
 
La cena finalmente arrivò alla fine e quando tutti se ne furono andati, Harry si recò di sopra in camera di Draco.
 
-Draco apri la porta. –disse calmo il moro, battendo la mano sulla porta chiusa della stanza del ragazzo –Draco ti ho detto: apri la porta, adesso. – ripeté l’Auror, prendendo la bacchetta.
 
Nulla…
 
Con un “Alohomora” l’Auror fece scattare la serratura della porta aprendola.
 –Draco, le conosci le regole, quando ti chiamo devi rispondere e non devi chiuderti dent… -Harry bloccò la predica, notando il ragazzo steso sul letto singhiozzante.
-Draco, che succede? –chiese avvicinandosi al ragazzo.
 
 –Vattene…che ti importa cosa faccio o come mi sento? –singhiozzò il biondo, voltando le spalle ad Harry.
 
-Non ti capisco tesoro, cosa è successo? –chiese ancora il moro .
 
–Cosa è successo? Sei tu…sei sempre stato tu…io ti amo, ma a te non importa, ogni volta che provo ad avvicinarmi … tu mi eviti, o ti scosti… -sbottò Draco, scattando in piedi e tempestando di pugni il petto del padre.
Harry lo lasciò fare, intuendo finalmente il reale motivo di quel comportamento infantile.
 
-Tesoro, posso parlare adesso? –chiese Harry, una volta che il biondo smise di dibattersi –Mi pare di averti già spiegato il motivo del mio comportamento… io ti amo più della mia stessa vita, ma non posso spingermi oltre con te…devo sempre controllarmi, quando tu ti avvicini. –iniziò a parlare Harry, posando le mani sulle spalle del ragazzo.
 
-Harry, io ti amo, non sono più un bambino, ormai sono capace di capire i miei sentimenti, quindi dimmi perché continui a trattarmi come un moccioso? –chiese adirato Draco.
 
-Io non ti tratto da bambino…per il mondo magico sei ancora minorenne, e sai cosa potrebbe capitare se venissero a saperlo. – cercò di spiegare il moro.
 
-Lo so Harry, ma tra due settimane sarò maggiorenne a tutti gli effetti –precisò il ragazzo.
 
-Lo so Draco, e ti prometto che quel giorno ne riparlemo… piuttosto…ancora non te l’ho chiesto, cosa vorresti per regalo? –chiese l’Auror, cercando di sviare il discorso.
 
-Posso chiederti qualsiasi cosa? –chiese serio il biondo.
 
 –Certo, tutto quello che vuoi, tesoro. –rispose il moro sorridendo.
 
-Allora voglio fare l’amore con te, voglio perdere la mia verginità solo con te! L’uomo che amo. –rispose serio Draco, con una nuova luce negli occhi.
Harry rimase spiazzato, dopo quelle parole lo strinse forte a sè, baciandolo di sua spontanea volontà, per la prima volta.
 
 –Draco, ti prometto che il giorno del tuo compleanno, se non avrai cambiato idea, io sarò qui… ma ad una sola condizione: prima ne parleremo, devi sapere tutto quello che potrebbe succedere, d’accordo? –chiese infine Harry, ricevendo subito un segno d’assenso dal ragazzo.
-Ora fila a letto moccioso, ci vediamo domani… -disse l’Auror, dandogli una pacca sul sedere.
 
 –Moccioso ancora per poco papi, buona notte. –rispose malizioso prima di rimettersi a letto.
 
-Mi farai morire Draco… -disse sottovoce Harry, mentre richiudeva la porta, diretto nella camera patronale.
 
 
……………………………………………………………..
 
 
Nei giorni che seguirono, il ragazzo si diede da fare in casa, aiutando il vecchio Kreacher con le pulizie della sua camera, mentre il vecchio elfo si occupava della camera patronale.
 
-Padroncino, desidera qualcosa da mangiare per merenda? –chiese l’elfo, prostrandosi con un inchino.
 
 –No Kreacher grazie, voglio finire di sistemare la mia camera, prima che arrivi mio padre e poi devo finire il modellino, che mi ha lasciato Zio George. –disse il ragazzo, riprendendo le pulizie.
 
-Va bene padroncino, Kreacher va a preparare la cena, tra un po’ Padron Harry sarà di ritorno dal Ministero –esordì l’elfo, sparendo con un sonoro “Pop”.
 
 
 
Un’ora più tardi, le fiamme verdi del camino, annunciarono l’imminente arrivo di Harry.
 
-Bentornato padrone, Kreacher ha preparato la vasca nel caso il padrone voglia farsi un bagno prima di cenare. –lo accolse l’elfo, prendendo il mantello nero dalle mani di Harry.
 
-Grazie Kreacher ora vado, dov’è Draco? –chiese poi il moro, notando la mancanza del ragazzo.
 
 –Il padroncino è in camera, sta finendo di completare un modellino. –disse l’elfo prima di smaterializzarsi.
 
Harry si diresse in camera, dopo una giornata sfiancante, un bel bagno caldo e rilassante era proprio quello che ci voleva.
 
-Bentornato Papà! – lo salutò Draco, correndogli in contro.
 
–Ciao tesoro, che stavi facendo in camera? Pensavo di trovarti a mangiare giù in cucina. –disse l’Auror staccandosi dall’abbraccio.
 
-Volevo aspettare il tuo ritorno, e poi mi sono messo a completare il modellino di zio George. –rispose sorridendo.
 
-Va bene, dammi una ventina di minuti, vado a darmi una rinfrescata e poi ceniamo. –disse il moro entrando in camera.
 
-Posso venire anch’io? Da piccolo il bagno lo facevamo insieme –chiese di getto Draco.
 
 –No Draco, come hai detto tu eri piccolo… -disse Harry, notando subito il cambio d’umore del biondo.
-Draco, ne abbiamo già parlato… manca ancora una settimana al tuo compleanno, quindi devi avere pazienza. –spiegò, chiudendosi in camera.
 
Draco un po’ giù di morale decise di essere diligente, tornò in camera per cambiarsi ed attendere il padre per la cena.
 
Intanto nella sala da bagno Harry si godeva il suo bagno caldo, sentendo tutta la tensione sparire. Continuava a pensare alla proposta di Draco di fare l’amore con lui, la cosa lo lusingava, ma era anche vero che aveva paura per il ragazzo.
Draco, questo Draco, non sapeva niente di rapporti tra due uomini, almeno da come lo aveva informato George il giorno prima, doveva andarci con i piedi di piombo, ma prima dovevano parlarne seriamente.
 
Uscì dalla vasca e si asciugò, prendendo una tuta dal guardaroba, la indossò per stare più comodo e scese a cena.
Draco lo stava aspettando a tavola, con addosso il pigiama di Harry.
 
 –Draco, ma quello è il mio pigiama? –chiese inarcando un sopracciglio.
 
 –Forse… mi piace e poi ha il tuo odore. –rispose vago il ragazzo, iniziando a servirsi la cena, mentre Harry si accomodava a tavola.
-Harry posso chiederti una cosa? –chiese Draco, mentre infilzava uno wurstel con la forchetta.
 
 –Dimmi, ti ascolto –rispose l’uomo, portandosi alla bocca un pezzo della bistecca, che aveva nel piatto.
 
 
-Quando l’hai fatto per la prima volta con uomo? –chiese di getto il biondino, notando lo sguardo scioccato del padre.
 
-Draco, non sono cose da chiedere, quando si cena. –risponde Harry arrossendo.
Quella domanda non se l’era spettata.
 
-Va bene, Scusa. –disse Draco dando un morso all’estremità del salsicciotto, con noncuranza.
Harry preso alla sprovvista, da quel gesto apparentemente innocente, lasciò la presa sulla forchetta, facendola sbattere contro il piatto.
-Papà che succede? –chiese innocentemente, dando un altro morso al wurstel, finendolo.
 
-Niente Draco, finisci di mangiare. –rispose l’uomo, ritrovando coscienza di sé e finendo anch’egli la sua bistecca.
 
 
……………………………………………………
 
 
Dopo cena, Draco chiese ad Harry di mangiare il gelato sul divano nel salottino, il quale acconsentì lasciandolo a vedere un film, mentre lui si dedicava a riordinare la cucina.
 
-Papà vieni pure tu… - urlò Draco dal salotto.
 
-Arrivo Draco… -rispose spegnendo la luce della cucina, raggiungendo il ragazzo accucciato sul divano.
 
-Papà, possiamo parlare un po’ di quella cosa? –chiese leggermente imbarazzato Draco, arrossendo.
 
–Di cosa vuoi parlare, Draco? –chiese Harry, prendendo un cucchiaio di gelato.
 
-Cosa si prova quando si fa sesso per la prima volta? –chiese osservando Harry.
 
–Draco sei sicuro di volerne parlare adesso? –chiese serio l’uomo, il momento del “discorsetto” era arrivato.
 
-Si papà, voglio sapere cosa si prova… -affermò il ragazzo fissandolo.
 
 –Draco fino a dove ti sei spinto in questo campo? –chiese il moro, cedendo alla fine.
 
-Io…in verità…mi sono fatto qualche…sega sotto la doccia…pensandoti ma è tutto ciò che ho fatto. –rispose balbettando leggermente, distogliendo lo sguardo imbarazzato.
 
-Draco guardami, devo capire da dove iniziare…non vergognarti. –lo riprese delicatamente Harry, incatenando gli occhi verdi con quelli grigi del ragazzo.
 
-Mi dispiace, ma non so niente a riguardo… non ho mai voluto informarmi – rispose un po’ più sicuro.
 
–Va bene… cercherò di spiegartelo come se lo stessi provando, ti renderebbe le cose più facili. –disse il moro- allora tu lo sai che prima di un rapporto completo esistono dei preliminari, che oltre ad eccitare il partner servono anche per rilassare il compagno. –iniziò a spiegare, mentre Draco posava la vaschetta di gelato sul tavolino, solo per accucciarsi al fianco di Harry.
 
–Continua ti ascolto –disse osservandolo curioso ed innamorato in parti uguali.
 
– Esistono vari modi per far rilassare il proprio compagno, ma quale modo usare è irrilevante, baci, carezze, parole … tutto serve nei preliminari, Draco, è tutto volto a farti rilassare. –mormorò Harry, mettendosi comodo e prendendo ad accarezzare i morbidi capelli biondi.
 
 –Come comincia tutto? –chiese ancora Draco, beandosi delle carezze del padre.
 
–Di solito tesoro inizia tutto con un semplice bacio, senza lingua…poi quando inizierai a rilassarti, tenterai di far scontrare le nostre lingue, trasformando il semplice bacio in un bacio alla francese…questo ci rilasserà a tal punto che inizieremo a toglierci i vestiti, rimanendo nudi… -
 
-Ma io non so nemmeno dove mettere le mani Harry, sarò una schiappa e tu ti pentirai di tutto. –disse Draco, preoccupato per la sua inesperienza cronica.
 
-Ehi non mi pentirò di niente piccolo, della tua prima volta mi occuperò io, farò tutto io… vedrai che dopo un po’ ti verrà naturale imitarmi… è tutto collegato tesoro. –spiegò Harry tranquillizzandolo.
 
-Ma poi farà male quando... beh … si …insomma … entrerai dentro di me? –chiese ancora il ragazzo.
 
 –Draco, all’inizio farà sempre male un po’, è normale, ma dura solo un attimo, farò in modo che tu continui a rilassarti e fino a quando non sarai pronto, io non mi muoverò…so che non riesci a sopportare il dolore e non ti farei mai volontariamente del male… - disse l’Auror, tirandosi il ragazzo sulle gambe e notando la sua evidente erezione, bloccata nei pantaloni del pigiama.
Draco si sporse un pò di più per riuscire a baciare Harry, il quale reduce dalla spiegazione precedente, prese a passare la punta della lingue sulle labbra rosee del ragazzo.
-Draco dobbiamo fermarci, non possiamo – sussurrò Harry, mentre affondava la lingua nella bocca del più piccolo, iniziando a duellare con la gemella.
Draco si accomodò leggermente più comodo tra le braccia di Harry, riprendendo il bacio.
 
 –Ti prego Harry solo un po’…Voglio che mi tocchi -lo implorò Draco, mentre prendeva a torturargli il collo, trascinando la mano grande dell’uomo sulla sua erezione.
 
-Draco, fermati ti stai facendo condizionare troppo da quello che ti ho raccontato… non è così che deve andare tesoro. –tentò di fermarlo Harry, anche se era l’ultima cosa che voleva.
 
-Per favore Papà solo un po’… poi starò buono te lo prometto –disse tra gli ansimi Draco, mentre continuava a muovere la mano di Harry sul rigonfiamento del pigiama.
Harry decise di accontentare quella piccola richiesta, dopotutto si trattava solo di farlo venire, una cosa semplice quanto intima da fare.
Deciso sul da farsi, Harry tolse la mano dal membro coperto di Draco, facendolo mugugnare.
 
 –Sei sicuro che vuoi che sia io a farti venire, Draco? Devi dirmelo chiaramente. –disse osservando ogni espressione, che gli passava sul viso arrossato dalla passione.
 
-Si Papà ti prego… ah… -ansimò il ragazzo, quando Harry, spostando l’elastico del pigiama e dei boxer del ragazzo, posò la mano sul membro.
-Papà spiegami cosa farai…ma non fermarti. –lo pregò col respiro corto.
 
-Draco…per prima cosa ti abbasso leggermente il pantalone e i boxer, tirandotelo fuori… -sussurrò Harry, facendo esattamente quello che aveva detto.
 
 –Continua… -disse Draco, chiudendo gli occhi.
 
 –…poi ti sfioro la punta gonfia e rossa con le dita, senza toccarti veramente.- gli bisbigliò all’orecchio l’Auror.
 
 -…ah. Fallo ancora… -ansimò il ragazzo, mentre cercava più contatto con la mano di Harry.
 
 –Adesso sposto la mano alla base del tuo membro e inizio a far salire la pelle, tendendola fino alla punta per poi tirarla lentamente in basso, liberando la cappella rossa e gonfia … continuo per un po’ a ritmo sostenuto, mentre ti bacio il collo e le spalle… -spiegò l’uomo, mentre alternava il movimento sul membro di Draco con baci leggeri e sensuali sul collo e sulle spalle scoperte.
 
-Papà va più veloce ti prego… -gemette quasi al limite Draco, inarcandosi contro il pugno dell’uomo, che aumentò di un bel po’ la velocità del movimento.
-Papà… sto…sto…sto per venire…ah!!! –urlò infine riversandosi nella mano di Harry, ansimando sfinito–Scusa papà. –disse lasciandosi cadere stanco sul suo petto, ansimando per l’orgasmo appena venuto.
 
-Vieni tesoro, ti porto in camera, credo che un bagno caldo sia d’obbligo adesso – disse l’uomo, aiutando il ragazzo.
 
-Papà, ma tu non sei venuto…non vuoi? –chiese il biondo, osservando la dolorosa erezione racchiusa nei pantaloni di Harry.
 
-No Draco, ora mi passa… -disse serio il moro lasciandolo in bagno –Dopo il bagno va’ a dormire Draco, ci vediamo domani. –disse prima di lasciare la stanza.
 
Aveva urgente bisogno di liberarsi… con quei pensieri, Harry si chiuse nel bagno della sua camera da letto, dandosi finalmente il tanto agognato piacere.
 
 
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Nei giorni successivi Draco e Harry si videro pochissime volte, Harry era perennemente a lavoro facendo una sera e l’altro pure il turno completo.
Mancavano due giorni al compleanno di Draco e da quella sera non avevano più parlato, quando tornava a casa era sempre stanco oppure il ragazzo dormiva sul divano, nel vano tentativo di aspettarlo sveglio.
 
-Ehi amico, hai una faccia… da quanto è che non dormi in un letto? –chiese Ron, porgendosi un bicchiere fumante di caffè.
 
 –Grazie amico, sono distrutto. –disse esausto l’Auror -Come vanno i preparativi per il compleanno di Draco? Mi dispiace non essere stato di nessun aiuto –aggiunse mortificato.
 
-Tranquillo amico, per la festa Herm, mia madre e Ginny hanno già organizzato tutto e per quanto riguarda Draco, passa le giornate con George al negozio, quindi è tutto sotto controllo –lo informò Ron, riprendendosi il bicchiere vuoto –a proposito cosa ti ha chiesto per regalo? –chiese poi curioso.
 
-Vuole me! –rispose secco Harry, ghignando alla faccia sconvolta dell’amico.
 
 –C…cosa? – balbettò il rosso.
 
-Draco vuole avere la sua prima volta con me… -disse fluido il moro, notando l’amico arrossire più dei suoi capelli.
 
-Amico, sarai contento…per quel momento Draco sarà maggiorenne e per non ci saranno più problemi. –disse Ron, riprendendo il suo colore naturale.
 
-Si ma…non so Ron…non voglio che poi si penta della sua scelta, è una cosa importante… -continuò il Harry.
 
-Tu gli hai già parlato di questa cosa? – chiese giocherellando con il bicchiere ancora in mano.
 
 –Si, il discorso lo abbiamo già affrontato la settimana scorsa, lui dice di essere pronto e sicuro di volerlo fare- sbuffò sfinito il moro.
 
 – Beh allora che problemi ti fai? Vedrai andrà tutto bene amico…su ora finiamo questi documenti, così torni a casa. –disse infine Ron, prendendo la metà dei documenti da revisionare.
 
 
………………………………………………………………..
 
 
Finalmente erano fuori dal ministero, per i prossimi tre giorni i due Auror avevano le giornate libere.
 
 
-Harry, andiamo da George, così prendi pure Draco e venite alla tana, mia madre si aspetta di vedervi. –disse Ron, imboccando la stradina verso Hogsmade.
 
-Ma si amico andiamo, così ne approfitto per comprargli anche un regalo alternativo… -rispose più tranquillo Harry.
 
 –Amico lasciatelo dire sarà anche Malfoy, ma lo hai viziato per benino…ora cosa gli vuoi regalare, sentiamo?- lo sfotté il rosso, mentre Harry alzava gli occhi al cielo.
 
 –Stavo pensando di regalargli una nuova scopa volante… -rispose il moro.
 
 - Bene allora io gli comprerò un set di lucidatura e manutenzione e siamo apposto. –rispose di rimando Ron, mentre seguiva il collega nel negozio “tutto per il Quiddich”.
 
 
 
 
Una volta ultimati i loro acquisti, Harry e Ron si diressero verso il negozio di George.
 
-Ciao papà, Zio Ron! –li salutò Draco, uscendo dal negozio –cosa ci fate da queste parti? Siete in ricognizione? –chiese osservando entrambi.
 
-No Draco, abbiamo appena finito per oggi, ero venuto a prenderti per tornare a casa. –intervenne Harry, scompigliando con la mano i capelli biondi dell’altro.
 
-Va bene, prendo lo zaino e arrivo. –disse felice il biondo, sparendo dentro al negozio.
 
–Harry! Finalmente il nostro papà dell’anno si è fatto vivo –lo sfottè George, affiancando il fratello.
 
-George, volevo ringraziarti per esserti preso cura di Draco –esordì Harry.
 
 –Tranquillo fratello, è stato un piacere, anche se sentire parlare di te tutta la giornata è estenuante. –scherzò il più grande degli Weasley.
 
-Papà sono pronto, andiamo? –chiese il ragazzo, sistemandosi la tracolla in spalla.
 
 –Ci smaterializziamo da qui, ciao ragazzi ci vediamo stasera a cena da Molly. –detto ciò, prese la mano di Draco e smaterializzò entrambi a casa.
 
 
………………………………..
 
 
La cena a casa Weasley finì la sera tardi, tanto che sotto insistenza di Molly, Harry e Draco rimasero per la notte.
Draco era stato stranamente silenzioso quella sera, quell’atteggiamento non era sfuggito al moro.
 
–Draco vuoi dirmi che cosa ti prende? –chiese Harry, mentre finiva di abbottonarsi il pigiama.
 
-Niente papà, sono solo molto stanco, davvero. –rispose troppo velocemente il biondo.
 
–Non ti credo, dimmi cosa ti passa per la testa -rispose ancora serio Harry, prima di abbracciarlo.
 
-Nulla davvero, pensavo ai miei amici, Sun, Elliott e Jim…non ho detto nulla della festa. –disse serio, ancorandosi ancora di più al corpo possente di Harry.
 
-Tranquillo tesoro, sapevo che te ne eri dimenticato, quindi li ho invitati io l’altro giorno. –disse sorridendo l’Auror, sedendosi a bordo del letto, tirandosi addosso anche il biondo.
 
-Grazie papà… -disse prima di unire le labbra con quelle di Harry, in un bacio apparentemente casto.
 
-Draco dovremmo andare a dormire, non mi sembra il caso…- provò sottrarsi l’uomo.
 
 -Sta zitto papà e baciami, in questi giorni non abbiamo avuto occasioni, -lo zittì il ragazzo, iniziando una lotta con la lingue del moro.
 
Il bacio si protrasse per molti minuti, almeno fino a quando l’impossibilità di incanalare ossigeno non li fece staccare.
Draco si era portato a cavalcioni sulle gambe di Harry, muovendo inconsciamente i fianchi ed ansimando quando entrambi i sessi, pur separati dai rispettivi pigiami, sfregavano tra loro.
 
-Draco fermati, non possiamo… non qui –sussurrò Harry, usando quel poco di autocontrollo, che gli era rimasto.
 
–Allora torniamocene a casa, non resisto un altro giorno…ti voglio…voglio fare l’amore con te… -disse Draco con gli occhi chiusi e il viso leggermente arrossato.
 
Era una cazzo di visione, il suo angelo biondo.
 
Harry dovette dar fondo a tutto il suo autocontrollo per non cedere, con un colpo deciso di reni ribaltò la situazione, trovandosi sopra al biondo.
 
-E’ ora di dormire Draco, non costringermi ad usare le maniere forti. –disse Harry, bloccando ogni movimento del ragazzo col suo corpo.
 
-Se no che mi fai? –chiese eccitato il ragazzo.
 
 –Domani non avrai il tuo regalo. –disse categorico l’Auror, lasciando finalmente libero Draco di mettersi sotto le coperte.
 
-Papà non puoi farmi questo, me lo hai promesso e Harry Potter mantiene sempre le promesse. –disse stizzito il ragazzo.
 
-Posso farlo eccome, ora fila a dormire, torno tra un po’… -rispose l’uomo prima di lasciare la stanza.
 
 
………………………………………………………
 
 
-Draco! Svegliati…. –urlò Rose, entrando come una furia nella stanza, iniziando a saltare sul letto, seguita da Hugo.
 
-Ragazzi che vi prende? –chiese assonnato il ragazzo.
 
 –AUGURI!!!!!!-dissero in coro i due Weasley.
 
-Grazie ragazzi, ma che ore sono? –chiese ancora assonnato, mentre tentava di sganciarsi dal collo il piccolo Hugo.
 
-Sono le 9.30 tesoro –la voce di Harry giunse dalla porta –Auguri Draco!!-
 
 –Papà grazie, perché non mi hai svegliato prima? –chiese il biondo, alzandosi definitivamente dal letto.
 
-Perché era bello vederti dormire, mio piccolo Angelo biondo. –disse Harry malizioso, scompigliandogli i capelli, ancora arruffati per il brusco risveglio.
 
-Zio Harry! Possiamo andare in cucina a mangiare i biscotti al cioccolato, che ha fatto la nonna adesso? –chiese il piccolo Hugo, mentre il moro lo prendeva in braccio per posarlo giù dal letto di fianco alla sorella.
 
-Pensi sempre a mangiare, ci vediamo di sotto Dray, Hugo andiamo a prendere i biscotti –disse infine Rose, uscendo seguita da un trotterellante bambino affamato.
 
-Finalmente … Buongiorno Papi –disse Draco, rubandogli un bacio sfuggente, ritraendosi subito dopo.
 
 –Ehi piccola serpe dove pensi di andare? –disse scherzoso Harry, riunendo le proprie labbra a quelle del biondo.
 
-Volevo andare a rendermi presentabile, ma se hai intenzione di darmi il mio regalo, non mi oppongo. –rispose malizioso Draco, mordendo un po’ più forte il labbro inferiore dell’Auror.
 
-Il tuo regalo può aspettare… ora fila a levarti, ti aspetto giù in cucina –disse tornando serio il moro.
 
 –Peccato ci avevo sperato, ora dovrò concedermi una luuunga doccia per calmarmi –esordi il ragazzo, mordendogli delicatamente il lobo dell’orecchio, prima di sparire in bagno.
 
 
…………………………………………………..
 
 
-Auguri tesoro, vieni a fare colazione. –disse entusiasta Nonna Molly, spingendo Draco a sedersi.
 
–Dove sono tutti nonna? –chiese, mentre si accomodava.
 
-Oh non preoccuparti tesoro, tuo padre, George, Ron e Arthur e Bill stanno montando il gazebo fuori, Hermione, Ginny e Fleur stanno invece preparando le vettovaglie per la festa –spiegò la donna, mentre riempiva la tazza di Draco di latte caldo e cereali.
 
-Vorrei darvi una mano, dopotutto la festa è mia…- provò ad offrirsi il ragazzo.
 
 -Non lo dire neanche per scherzo ragazzo, abbiamo quattro ragazzoni e mezzo – scherzò rivolta al marito ormai di una certa età, facendolo ridere di cuore il festeggiato.
 
-Povero Nonno se ti sentisse –disse tra le risate Draco, prima di riporre la tazza, ormai vuota, nel lavandino.
 
-Draco, tesoro esci un attimo… -urlò Harry dal giardino.
 
-Si papà che succed…-
 
-DRACO!!!!!!!!TANTI AUGURI TESORO!!! –urlò una ragazza con lunghi capelli castani, mentre gli correva in contro.
 
-Sunny! Elliott, Jim –disse Draco, mentre afferrava la ragazza, che gli si era buttata tra le braccia.
 
–Scusala Dray, lo sai che non è facile fermare un grifone impazzito. –disse Elliott, liberando finalmente l’amico dall’abbraccio soffocante dell’amica.
 
-Elliott potrebbe avere anche ragione riguardo ai grifoni impazziti, ma c’è da dire che abbiamo il nostro fascino. –intervenne Harry, dando man forte all’ unica Grifondoro del gruppo.
–Salve ragazzi e benvenuti. –li salutò poi con un sorriso.
 
-Signor Potter, grazie per averci invitato… -rispose cortesemente Jim a nome di tutti.
 
-Venite ragazzi, vi presento il resto della mia famiglia. –disse Draco guidandoli verso il gruppo di persone, che stavano finendo di bloccare il tendone.
 
-Wow Draco, chi sono quei due, che stanno lavorando sul tetto? –chiese Sunshine indicando con il dito.
 
 –Loro sono Zio George e Zio Bill, poi ci sono Zio Ron, Nonno Arthur e Nonna Molly… tutti Grifondoro –spiegò il biondo, mentre gli amici guardavano attenti i vari incantesimi che i “grandi” stavano elargendo sulla tenda.
 
-Draco, tesoro, perché non mostri ai tuoi amici la tua stanza, almeno li sarete al riparo da orecchie indiscrete. –disse Molly sorridendo.
 
 –Credo sia un buona idea, grazie nonna. –disse il ragazzo, rientrando in casa, seguito dai suoi amici.
 
-Su voi cinque, ora basta bighellonare, muovetevi a finire, che fra due ore deve essere tutto pronto –disse poi la donna riprendendo a dare ordini, per la buona riuscita della festa.
 
-Agli ordini Capo! –la sfotterono George e Bill, rimettendosi pero subito a lavoro.
 
 
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Draco passò forse il più bel compleanno di sempre.
Dopo aver pranzato tutti insieme, mentre le donne incantavano la cucina, per far sì che i piatti si lavassero da soli, George insieme a Ron e Harry organizzavano una partita di Quiddich improvvisata in giardino, che durò fino a sera, quando nonna Molly obbligò Draco ad aprire tutti i regali ricevuti.
 
Il primo fu il regalo di Molly e Arthur: un set di venti ampolline di vetro per pozioni, Zia Hermione e Zio Ron gli porsero un edizione speciale di “pozioni oggi”, affiancato da un set di lucidatura completa per scope.
 Bill e Fleur un set completo di Piume, calamai e inchiostro.
Neville e Blaise gli regalarono: il primo un Cactus Grigio (Mimbulus mimbletonia), mentre Blaise una scorta di varie pozioni mediche.
Sunshine gli aveva regalato il libro “Quiddich attraverso i secoli”, mentre Jim e Elliott un braccialetto d’argento con lo stemma Serpeverde incantato, per mandare messaggi, simile a quello che i ragazzi avevano al polso.
George e Ginny gli misero tra le mani uno scatolone pieno di scherzi brevettati dai “Tiri Vispi & co”, in più il rosso gli affiancò un sacchetto con su scritto “Aprilo a casa”.
 Ed infine Harry gli porse l’ultimo modello di scopa per il Quiddich brevettata.
 
Era quasi mezzanotte, la stanchezza cominciava a farsi sentire.
 
–Draco tesoro, sei stanco … perché non sali di sopra e vai a dormire? –disse Molly, attirando l’attenzione di tutti sul ragazzo.
 
-No nonna, in verità vorrei tornare a casa con papà. –rispose il ragazzo, mentre sul viso di George andava a formarsi un ghigno saputo.
 
-Molly grazie per tutto, ma è ora di tornare a casa –intervenne Harry con un innata calma.
 
–D’accordo caro, se è quello che volete potete usare il camino. –disse sorridendo la donna, abbracciando Draco e subito dopo Harry.
 
-Harry, Draco, appena arrivate a casa, filate subito a letto. –disse George ghignando, mentre sparivano nel camino.
 
 
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-Draco, vai a posare i regali in camera tue e andiamo a letto. –disse Harry, puntando sulla stanchezza del biondo.
 
-Cos…Papà mi avevi promesso quella cosa, non sono stanco, l’ho detto solo per poter tornare a casa –disse con un finto broncio il ragazzo.
 
-Va bene tesoro, ma i regali vanno in camera, subito. – disse l’Auror, salendo al piano di sopra.
 
–Va bene. –rispose il biondino, entrando in camera sua, mentre Harry accendeva le luci della camera patronale.
-Papà che cos’è questo? L’Ho trovato nel sacchetto, che mi ha regalato zio George –chiese Draco, entrando nella camera del moro, stringendo tra le mani un piccolo vibratore verde, con tanto di telecomando.
Harry vedendo l’oggetto, che Draco aveva tra le mani, sbiancò maledicendo mentalmente George e le sue trovate geniali
 
-Tesoro quello che hai in mano è un vibratore mini, serve per stimolare durante il sesso. –spiegò imbarazzato il moro, mentre il ragazzo si avvicinava.
 
-Fico e come si usa? –chiese ancora curioso, passandolo ad Harry.
 
 –Dopo forse te lo faccio vedere, ma ora non ti serve. –disse allungandosi verso il comodino, posandolo.
 
-Papà allora… che facciamo? –chiese Draco colto dall’imbarazzo.
 
 - Per prima cosa chiamami Harry e secondo, possiamo fare tutto quello che vuoi tu… sei tu a decidere fin dove ti vuoi spingere. –disse calmo il moro, togliendosi la giacca e posandola sulla poltrona.
Draco ancora imbarazzato si avvicinò a al moro.
 
 –Posso toglierti la camicia, Harry? No scusa…non volevo… –balbettò, distogliendo subito lo sguardo dai muscoli coperti dell’uomo, che minacciavano di uscire dalla camicia.
 
-Draco, respira, non hai detto niente di male…piccolo rilassati. –disse Harry, iniziando a sbottonarsi la camicia e sfilandola.
 
Prese la mano del ragazzo, fermandola al centro del petto e muovendola lentamente per tutto il busto. Ritrovando una sorta di compostezza, Draco iniziò volontariamente a tracciare con le dite i pettorali definiti di Harry, mentre il moro si rilassava in balia di quelle mani candide.
 
-Harry… sì insomma… posso baciarti? –chiese ad un tratto arrossendo.
 
– Draco vieni qui -disse il moro, sorridendo all’ingenuità del ragazzo, prima di coinvolgerlo in un bacio apparentemente casto, tirando il ragazzo con sé sul letto, così che gli fosse steso sul petto.
-Fa quello che vuoi piccolo, io non mi muovo… -gli sussurrò ancora, mentre con la lingua iniziava a torturargli l’orecchio, soffiandoci lievemente.
Draco a quell’incentivo raggiunse di nuovo la bocca del moro, facendo scivolare la sua lingua in cerca della gemella, mentre con le mani iniziava a scendere lungo i muscoli definiti dell’addome del compagno, fino alla cintura dei pantaloni.
 
-Draco piano, non correre non sei ancora pronto per questo, fidati di me adesso. –disse il moro, facendo forza per ribaltare le posizioni in modo da bloccare il ragazzo sotto di lui – Ti ricordi quando ti parlai dei preliminari? Ora sarà esattamente quello che ho intenzione di fare. –disse con voce sensuale il moro, ricoprendo di baci e lievi leccate il collo niveo del ragazzo, che inconsciamente mugolava di eccitazione.
 
-Harry, voglio sentirti parlare, mentre mi prepari. –disse in estasi Draco, mentre brividi di freddo gli saettavano lungo la schiena.
 
-Va bene mio piccolo pervertito… se è questo che vuoi, ora ho tutta l’intenzione di scendere con la bocca sul tuo bellissimo capezzolo rosa, leccandotelo e mordendolo, mentre con la mano ti stuzzico anche l’altro. –disse il moro, scendendo con la bocca a lambire il piccolo bottoncino di carne inumidendolo, mentre lo tratteneva tra i denti, contemporaneamente l’altra mano stava strizzando e accarezzando l’altro capezzolo.
A quel trattamento Draco si lasciò sfuggire un lamento, molto simile ad un miagolio, mentre Harry deliziato da quei suoni prese ad alternarsi da capezzolo a capezzolo.
Un morso leggermente più forte lo fece gridare.
 
-Harry ti p…prego continua è bellissimo. –continuava a dire Draco tra un sospiro e un altro.
 
–Draco ora ti faccio vedere come si usa il regalo di Zio George. –disse il moro, prendendo il piccolo vibratore dal comodino ed accendendolo.
 
-Che vuoi fare? –chiese curioso, senza sottrarsi dal tocco sensuale dell’Auror.
 
 –Guarda che succede, se metto la punta del vibratore sulla punta del tuo capezzolo. –disse il compagno appoggiando il vibratore sul capezzolo destro.
 
 –ah…Mhmmm  … E’ bello –disse il ragazzo tra i tremiti, che gli trapassavano tutto il corpo.
 
-E non hai ancora provato niente tesoro… su ora via quei pantaloni, non ci servono… -disse Harry, mentre privava il biondo dei calzoni lasciandolo in boxer.
 
-Pure tu devi levarteli, non è giusto –polemizzò Draco, riuscendo a privarlo anche dei boxer.
 
 –Ora sei tu ad essere troppo vestito Draco. –ghignò l’uomo, liberandolo anche dell’intimo.
 
Harry si concesse un momento per guardarlo: Draco era ben fatto, un pochino magro forse, ma aveva delle belle braccia eleganti.
Il ragazzo ansimò, mentre Harry gli baciava la clavicola, con il mento stava strofinando appena sopra al capezzolo, facendolo inturgidire e rabbrividire.
 
- Harry. – sospirò il ragazzo, inarcando il corpo snello e facendo sfiorare inavvertitamente le due erezioni. Harry rispose con un bacio a labbra strette proprio sul suo povero capezzolo sofferente, che mandò una scarica elettrica direttamente al suo inguine. Dovette tenere fermo il suo corpo, che già cominciava a contorcersi.
Prese un tubetto di lubrificante da sopra il comodino, premendone un po’ sulle dita, sfregandole per riscaldarlo un po’.
 
- Tesoro quello che sto per fare, potrebbe fare un po’ male.- lo avvertì Harry, sentendo il corpo del ragazzo irrigidirsi –Tesoro fidati di me… non ti farei mai del male. –disse accarezzandogli la schiena con la mano pulita.
 
-Lo so Harry, sono terrorizzato, ma non voglio che ti fermi…dopotutto è normale che si ha paura, vero? –chiese speranzoso Draco.
 
-Si piccolo, è una cosa normale, non preoccuparti. –ribadì l’uomo, facendolo sdraiare di schiena.
Lentamente mosse di nuovo la mano verso il basso, andando a stuzzicare la sua piccola apertura vergine lubrificandola.
 
-B…bello! –biascicò Draco, rilassandosi di nuovo.
 
Un dito lubrificato di Harry entrò in lui all’improvviso, scivolando attraverso l’apertura lentamente.
Draco chiuse forte gli occhi, poi li rilassò.
Poteva farcela, era solo… strano.
Incredibilmente strano.
Non fastidioso.
L’Auror prese a sfilare ed infilare lentamente il dito nel canale lubrificato del compagno.
 
 –Tesoro, ora ne inserisco un altro, altrimenti quando sarò dentro di te farà male. –lo informò Harry, facendo scivolare lentamente un secondo dito con un po’ più di attrito.
 
-Ahi! piano –si lamentò il ragazzo, irrigidendo i muscoli attorno alle dita.
 
 –Shhhhhh! Piccolo rilassati, sono solo due dita, ne dovrò inserire almeno un altro prima di allentare i muscoli. – cercò di calmarlo il moro, iniziando a sforbiciare per allargare lo strettissimo canale del biondo.
Quando finalmente anche il terzo dito fu dentro, Harry si prese qualche minuto per far abituare il ragazzo. Ogni tanto allargava le dite, per rilassarlo.
 
Faceva leggermente male, ogni qualvolta che Harry allargava le dita, piccole fitte di dolore si propagavano lungo tutta la spina dorsale, ma era sopportabile.
 
-Ahaaahhhhh bello… rifallo- gemmete improvvisamente Draco, inarcando la schiena mentre il moro continuava a stimolare la prostata con le dita.
 
-Ti piace tesoro? –gli sussurrò all’orecchio l’Auror.
 
 -Si…Harry sto per… -il primo orgasmo lo colpì così violentemente, che Harry pensò di avergli fatto male, prima di sorridere, sentendo il seme caldo del ragazzo bagnargli la mano, che lo massaggiava.
 
-Scusa Harry … sono venuto troppo presto…come uno scemo… -ansimò mortificato Draco, nascondendo il viso imbarazzato nel cuscino.
 
-Non fa niente, verrai altre volte… ora toglierò le dita Draco, sei sicuro? Possiamo ancora fermarci, ma se andiamo avanti non ci riuscirò più. –disse serio Harry, guardandolo negli occhi.
 
-Si…voglio farlo, ma ti prego fa piano. –disse il biondo, abbozzando un sorriso tirato.
 
 –Bene… -disse il moro togliendo lentamente le dita.
Draco mugugnò di disapprovazione per la repentina perdita.
 –Sto per farti mio tesoro…ora fara un po’ male all’inizio, ma dopo andrà meglio. –lo informò il moro, allineando la punta umida del suo pene con l’apertura allargata del biondo.
Con un rapido movimento di fianchi entrò per metà dentro lo stretto canale.
 
Faceva male, malissimo.
 
 –Papà fa male! – singhiozzò Draco, mentre le lacrime gli rigavano il viso.
 
–Draco! Draco! Guardami… tesoro va tutto bene…tra un po’ starai meglio –lo tranquillizzò Harry, baciandogli il petto e riprendendo ad accarezzargli il sesso appena duro.
 
Sotto le mani sapienti dell’Auror, Draco finalmente riuscì a rilassarsi tanto da permettere ad Harry di entrare per intero.
Passarono altri minuti, prima che ad un accenno del biondo, Harry iniziasse a spingersi in lui prima a ritmo cadenzato poi più forte, andando a sfregare ogni volta la prostata sensibile del ragazzo.
 
-Harry sto per …  ti prego … non fermarti… - urlò Draco, dimenandosi tra le lenzuola, venendo copiosamente sul suo petto sudato.
 
-Draco …  sto per venire … anche io. –Harry a stento riuscì a finire la frase, prima che si riversasse nello stretto canale riempendolo.
 
- Harry…? – tentò di richiamarlo il ragazzo, soffocato dal peso del Grifondoro.
 
Draco mosse prudentemente le gambe per ridistenderle e nel farlo contrasse la sua apertura, facendo sussultare violentemente Harry, che con un sospiro dispiaciuto si sfilò da quel caldo rifugio.
Il ragazzo si concesse un mezzo sorriso, Harry si riscosse al brivido di freddo, che percorse le sue braccia, agguantò le coperte azzurre e le tirò sui loro corpi umidi di sudore e ancora pervasi dal piacere, riservandosi di stringere a sé Draco per fornirgli quel po’ di calore in più.
 
-Draco, come ti senti? Ti ho fatto molto male? - chiese apprensivo, accarezzandogli i capelli biondi.
 
–Sto bene, all’inizio ha fatto male, ma poi mi è piaciuto…Grazie Harry è stato il regalo più bello, che potessi farmi… ti amo tantissimo – bisbigliò Draco, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio.
 
-Anche io ti amo, tesoro e da oggi sei ufficialmente maggiormente. –disse Harry sorridendo, mentre si sporgeva per baciarlo.
 
-Adesso possiamo amarci alla luce del giorno e nessuno potrà più separarci, vero Pap…Harry? –chiese fiacco il biondo.
 
 –Si tesoro, te lo prometto. –confermò il moro, abbracciando il suo angelo biondo.
 
-Harry posso restare per sempre con te? Anche dopo la scuola? –chiese ancora Draco, mentre scivolava nel sonno.
 
 –Si piccolo, ora e sempre, buona notte Draco. –disse infine ripulendo entrambi con un gesto di bacchetta, scivolando anche gli nell’oblio.
 
 
 

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