Capitolo 8

8.2K 184 36
                                    




Il mattino successivo, Harry si svegliò a causa di un raggio di sole, che lo colpiva in pieno viso.
La sera prima non aveva chiuso le tende.
Quando provò ad alzarsi, trovandosi bloccato dal peso di Draco.
Il suo piccolo Draco dormiva, con la testa poggiata sulla sua spalla e il braccio a cingergli il corpo.
La consapevolezza lo colpì in pieno.
Aveva fatto l'amore col ragazzo la sera prima e in quel momento si prese il tempo per poter ammirare quel capolavoro dai capelli biondi arruffati, che gli si stringeva contro.
Lentamente sgusciò fuori dalle coperte, cercando di fare meno rumore possibile, dirigendosi in bagno.

-Harry! Dove vai? -biascicò nel dormiveglia Draco, bloccando così il moro.

-Buongiorno tesoro, vado in bagno a farmi una doccia. -disse l'Auror alzandosi definitivamente .

-La facciamo insieme? -disse ormai sveglio il biondo, fiondandosi fuori dal letto al cenno d'assenso dell'uomo.

-Ti fa molto male? -chiese Harry, notando una smorfia di dolore, mentre Draco gli si avvicinava.

-Solo qualche fitta, quando cammino, ma è sopportabile. -disse il biondo arrossendo.

-Va bene allora ci vuole un bel bagno caldo. - asserì Harry, iniziando a riempire la vasca con acqua calda.

-Lo fai con me? - chiese malizioso Draco, abbracciandolo da dietro.

-Vuoi anche le paperelle per caso? Mi ricordo che qualcuno tempo fa si divertiva ad affogarle. -lo sbeffeggiò Harry, girando il viso per baciarlo.

-Non mi servono le paperelle. -grugnì il biondo, avventandosi sulle labbra dell'uomo.

-Draco non possiamo fare il bis adesso, sei ancora tutto indolenzito. -prese posizione Harry, cercando di placare in parte la libido del giovane.

-Lo so, ma io voglio fare un'altra cosa. -disse il ragazzo, inginocchiandosi e prendendo senza preavviso il membro semi eretto dell'Auror in bocca, iniziando a succhiare forte senza preavviso, mentre stuzzicava la piccola apertura del glande.

-Cazzo Draco. -imprecò Harry, iniziando a dettare il ritmo degli affondi nella bocca del biondo.
-Draco sto per venire...spostati.- ansimò pesantemente ad un passo dall'orgasmo.

-No Harry, vienimi in bocca voglio sentire il tuo sapore -a quelle parole Harry si lasciò andare, venendo copiosamente a fondo nella gola del ragazzo, il quale tentò di inghiottire, lasciandone però uscire un po'.
-Scusa non sono riuscito ad inghiottirlo tutto. -si scusò imbarazzato.

- Non fa niente piccolo, ora fila a fare il bagno -disse il moro, chinandosi per posargli un bacio sulle labbra e seguendolo subito dopo.

-Harry, ho deciso cosa voglio fare dopo il diploma. -esordì dopo poco Draco, godendosi le bollicine della vasca, seduto tra le gambe dell'Auror.

-Cosa hai deciso amore? -chiese il moro, accarezzandogli il petto e l'addome.

-Voglio fare l'Auror proprio come te -disse serio il ragazzo -Ti dà fastidio che io voglia fare il tuo stesso lavoro? -continuò non ricevendo risposta.

-No tesoro, se è quello che vuoi, tra un anno potrai entrare all'accademia Auror. -rispose Harry baciandolo, fiero del suo ragazzo -Ma adesso facciamo in fretta, che abbiamo un appuntamento importante- aggiunse poi, spingendo appena il ragazzo tra le sue gambe e non dando altre risposte alle numerose domande, che Draco gli pose.


.......................................................................................


Un'ora e tante domande dopo, Harry e Draco erano per strada, mano nella mano tra le vie trafficate della Londra Babbana, chiaramente diretti alla zona magica.

-E dai, Harry!- piagnucolò ancora il giovano - insomma vuoi dirmi dove mi stai portando?-

-Zitto e cammina, ragazzino, che siamo in ritardo - lo sfotté bonariamente Harry, tirandolo appena per mano e infilandosi nel paiolo magico, superando il bancone e i numerosi saluti e cenni che ricevette.

-Sei una persona orrenda Harry Potter!- mormorò con finto disgusto Drago -mi pento di portare il tuo cognome ed essere associato ad una persona tanto infima!- rincarò, scoppiando poi a ridere allo sbuffo esasperato dell'auror, mentre si facevano largo tra la ressa di maghi e streghe a Diagon Alley.

-Se proprio non vuoi avere più alcun indizio, che possa in qualche modo ricondurti a me, allora entra qua dentro, biondo!- Affermò divertito Harry, fermandosi dinanzi ad un edificio bianco dall'aria accartocciata, ma immane, a poca distanza dalla banca.

-Cos'è signor Auror?! Ha deciso che sono troppo per lei e vuole darmi in adozione?- rise Draco -la informo che sono maggiorenne e non può più riportarmi indietro-

-Sei un caso impossibile- scoppiò a ridere l'uomo, non trattenendosi dallo stringersi contro il ragazzo, ridendo in mezzo alla strada affollata, con i passanti che li guardavano curiosi.
-Dai vieni, entriamo, ho una sorpresa per te- disse Harry, una volta che si furono calmati.

L'interno del palazzo era curato e dall'aria antica, l'odore di 'conoscenza' e 'magia' permeava ogni angolo dell'edificio, incuriosendo il giovane mago.

-Harry dove siamo?- sussurrò spaesato Draco, zittendosi alla scritta fuori la porta in legno scuro.

"J. Harty e W.Maxime, studio legale anagrafe magica."

-Vieni- lo spronò Harry, tirandolo appena per mano, bussando con l'altra alla porta ed entrando nello studio.

Draco si guardava intorno curioso, spostando lo sguardo dalle pareti verdastre ai numerosi quadri magici e attestati importanti.
Mille domande gli affollavano la mente, ma a nessuna trovava risposta.
Che Harry volesse lasciarlo e sciogliere il loro legame?
Che si fosse stancato di avere a che fare con lui?
Che volesse comprargli una casa e mandarlo a vivere per conto suo?
Che volesse impedirgli di accedere al suo conto in banca? Ma in quel caso non avrebbero dovuto essere alla Gringot?

-Smetti di pensare e seguimi- gli sussurrò rassicurante l'auror, posandogli un bacio sulla tempia ed entrando in un altro ufficio privato sulla destra senza bussare, tirando poi il giovane fino alla scrivania vuota, sedendosi entrambi sulle due poltroncine verdi in tinta con le pareti.

-Signor Potter, quale onore- la voce di un uomo alle loro spalle, fece sussultare spaventato Draco, che si strinse con forza alla mano di Harry.

- Wallace - salutò l'auror, alzandosi in piedi e stringendo la mano all'uomo -è un piacere rivederti, grazie per averci ricevuto con tanto poco preavviso- aggiunse rimettendosi a sedere, seguendo con lo sguardo l'amico che si andava a sedere dall'altra parte della scrivania.

-Non preoccuparti, questo ed altro per un buon amico- rise Wallace -ma dimmi ... cosa posso fare per questo bel giovanotto al tuo fianco?- chiese puntando i suoi occhi piccoli e neri sul corpo sottile di Draco, spogliandolo mentalmente senza alcun imbarazzo.

-Lui è Draco, mio figlio - rispose ingelosito Harry -e il mio compagno- aggiunse con un pizzico di orgoglio alla stretta del ragazzo sulla sua mano.

-Davvero un bel ragazzo, Harry, i miei complimenti- disse lascivo Wallace, continuando a passare il suo sguardo sul giovane Draco - e cosa posso fare per vuoi?- chiese, spostando i suoi occhi sull'amico e puntando deciso il petto muscoloso dell'uomo, soffermandosi ad ammirare i pettorali sviluppati e il lungo collo appena ambrato e forte.

-Quando ho preso Draco con me, undici anni fa, convertii il suo nome in Potter, ma adesso che è maggiorenne vorrei che riavesse il suo cognome, così da poter accedere alle camere blindate della famiglia Malfoy, che suo padre gli ha lasciato in eredità e a quelle della famiglia Black, ereditate da parte di madre- spiegò velocemente Harry, senza perdere il contatto visivo con l'avvocato.

-Davvero?- la voce esitante di Draco, fece sorridere l'auror -era questo il motivo del tuo mistero?- gli chiese ancora, stringendogli forte la mano.

-Sì - rispose solo Harry, annuendo anche con il capo -si può fare?- chiese poi a Wallace.

-Certo, deve solo firmare alcuni documenti e riotterrà tutti i diritti quale erede dei Malfoy, così come da testamento- assicurò l'avvocato.

-Quale testamento?- si intromise il ragazzo.

-Ogni buon Lord ha un testamento ragazzo- ridacchiò l'avvocato, aprendo alcuni cassetti della scrivania e tirando fuori pergamene e fascicoli.

-Tu ne sapevi niente?- chiese ancora il ragazzo ad Harry.

-Non lo so se ci sono testamenti, dovremmo chiedere alla Gringot più tardi- ammise Harry -anche se ... se non sbaglio c'è un testamento universale a tuo nome, ma Hermione non è andata di più nello specifico e non mi sono mai posto il problema- aggiunse imbarazzato per quella sua mancanza.

-Non temere ragazzo, a differenza dei babbani, se c'è giacenza ereditaria non finisce nelle mani dello stato, ma è tutta tua anche a distanza di secoli se spunta fuori un testamento- lo rassicurò l'avvocato, trascrivendo le ultime note sulla pergamena.
-Ed ora una bella firma qui e sei di nuovo un Malfoy- gli sorrise allungandogli la penna e rigirando il documento.

-Davvero è così facile?- chiese Draco, cercando lo sgaurdo di Harry.

-Tesoro, siamo maghi- rise l'auror, prendendo poi la penna dalle mani del suo ragazzo e firmando egli stesso.
Pochi minuti e le firme da nere divennero rosso, brillando appena, fino a fermarsi su un caldo oro, che si inserì nella pergamena così da non lasciare mai più la filigrana antica.

-Bene ... signor Potter e signor Malfoy, è stato un onore fare affari con voi- si congratulò L'avvocato Wallace Maxime, stringendo ad entrambi la mano ed accompagnandoli alla porta, non perdendo d'occhio le figure attraenti dei due ragazzi.


Alla Gringot fu un po' più difficile interagire con i folletti, ma per Harry Potter ogni porta poteva essere aperta, specialmente se si ricordava che con un dito avrebbe potuto rivoltare quella banca da cima a fondo.

E due ore dopo con il sorriso sulle labbra, Draco Malfoy usciva felice dalla camera blindata appartenuta per secoli alla sua famiglia, stringendo tra le dita il testamento dei suoi genitori ed il titolo di Lord, che si ripromise di usare solo in caso di necessità.


Era stato davvero il compleanno migliore di sempre.




..........................................................................


Da quella mattina erano passati tre mesi.
E con settembre iniziava anche l'ultimo anno scolastico di Draco.


Quella mattina l'auror stava accompagnando il suo ragazzo al binario 9 e ¾, solo un mese prima Harry e Draco erano usciti allo scoperto, durante una serata di beneficenza in cui aveva fatto la sua comparsa con Draco, presentandolo ufficialmente come il suo compagno.
Stranamente la maggior parte della popolazione magica aveva accettato di buon grado quella relazione, soprattutto i Weasley, i quali avevano affermato che era scontato, prima o poi Harry Potter e Draco Malfoy si sarebbero messi finalmente insieme.

-Dray? Come al solito sei in ritardo!! -urlò Sunshine, lanciandoglisi letteralmente al collo -Oh mi scusi Signor Potter, non l'avevo vista. -aggiunse scusandosi subito, notando l'effettiva presenza dell'uomo alle spalle del biondo.

-Tranquilla, non fa niente- la rassicurò Harry, facendo un passo indietro per fare spazio ai ragazzi.

-Non dica così Signor Potter, se no lo rifarà ancora -intervenne Elliott, unendosi ai due ragazzi.

-Ciao Elliott è un piacere rivederti- lo salutò l'auror.

-Altrettanto Signore...Draco, Rose non è ancora arrivata? -chiese il ragazzo imbarazzato, non notando il sorriso malandrino dell'Auror.

-Eccola sta arrivando Elliott, non farti prendere dal panico, c'è anche il Signor Weasley. -intervenne Jim, mentre si metteva al fianco della sua ragazza.
Dopo il compleanno di Draco Jim e Sunshine avevano iniziato ad uscire insieme, finendo per innamorarsi.

-Zio Harry! Draco! -li salutò la piccola Weasley, saltando letteralmente al collo dell'Auror.

-Ciao tesoro, sei in ritardo, cosa è successo? - chiese l'uomo, mentre Rose gli si staccava di dosso.

-Ciao Harry, scusa il ritardo, ma Herm ha finito il tempo della gravidanza ed abbiamo dovuto portare Ugo dai nonni -si intromise Ron, mentre Rose si avvicinava ad Elliott.

-Capisco. -disse Harry, mentre il treno fischiava.

-Zio, papà! Io e Sunny iniziamo a salire, magari troviamo una cabina vuota per tutti. -informò la piccola Weasley, dirigendosi verso il treno insieme ai ragazzi più grandi.

- Su ragazzi andate anche voi... e Draco vedi di non farmi richiamare dalla preside, non ho voglia di fare avanti e indietro da Hogwarts -disse Harry, tornando serio e scompigliando i capelli biondi del suo ragazzo.

-Uffa! Non sono più un bambino Harry! -mise un finto broncio Draco.

-Lo so tesoro, ma sei il mio ragazzo, quindi cerca di non metterti nei guai. Ci vediamo a natale -disse Harry, baciandolo in mezzo alla stazione.

-Come farò a stare tre mesi senza di te? -chiese un po' giù di tono il biondo, sfregando il viso nel risvolto della divisa nera dell'auror.

-Draco, ne abbiamo già parlato, puoi sempre scrivermi... e adesso fila sul treno. -disse sorridendo Harry, baciandogli la punta del naso, indietreggiando così da lasciargli spazio.


........................................................................................................


"Signor Potter
Sono felice di invitarla a presenziare alla partita di Quiddich invernale organizzata dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che vedrà alcuni ex Studenti di Hogwarts contro i nostri migliori ragazzi, giocatori di Quiddich.
Aspetto una sua risposta.
Ps. Draco non sa nulla della sua convocazione.
Cordiali Saluti
Minerva McGranitt, Preside di Hogwarts"

-Harry! Hai letto la lettera? -chiese Ron, entrando tutto trafelato nell'ufficio dell'amico.

-Si Ron ... sarà come ai vecchi tempi, senza contare che gareggerò di nuovo con Draco -rispose il moro sorridendo.


..................................................................


-Oddio ragazzi guardate! Quello è Harry Potter e gli altri Grifondoro, in tenuta da Quiddich, sono loro i nostri avversari!! -urlò eccitata una ragazza urlante.

-Ragazzi posso avere la vostra attenzione?- disse la preside - I ragazzi selezionati per la partita di Quiddich possono andare a prepararsi...mentre gli altri possono andare a disporsi sulle tribune...ragazzi mi raccomando. - aggiunse congedandoli tutti.

-Professoressa è un vero piacere rivederla, grazie per averci invitato. -disse serio Harry a nome di tutta la squadra senior.

-Non lo dica nemmeno per scherzo Harry, buona partita e ricordate sono dei ragazzi, ma sono veramente molto bravi. - li informò la preside prima di allontanarsi.





"-Benvenuti all' incontro di Quiddich Alunni ed ex alunni della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! Speriamo che sia una partita leale e divertente.
Gli organizzatori si augurano che questo sia il primo incontro di quello che potrebbe diventare un evento annuale, qui ad Hogwarts-

Seamus Finnegan era eccitatissimo all'idea di essere tornato a scuola per commentare quella partita.

-E con immenso onore che vado a presentarvi la squadra mista delle case "Hogwarts", col capitano della squadra Draco Malfoy, che entra fiero seguito da tutta la squadra, voci di corridoio dicono che Draco quest'anno è tornato a scuola con un nuovo cognome ... che il cognome Potter non fosse abbastanza per lui? -

-Seamus, limitati a commentare!- lo richiamò Hermione tirandogli una gomitata tra le costole.

Il boato d'incitamento ,che accolse i ragazzi, fece tremare lo stadio, coprendo il rantolo di dolore dello speaker.

-Oh! vedo che gli spettatori sono caldissimi stasera, ma ecco che passo a presentarvi la squadra degli "Adults" guidati dal capitano e cercatore Harry James Potter, Auror e ragazzo-che-è-sopravvissuto, seguito dal portiere Ronald Weasley, i cacciatori George Weasley e Angelina Johnson e Ginevra Weasley ed infine i battitori Jack Sloper e Andrew Kirke, niente da dire ... una squadra interamente Grifondoro, dobbiamo ammetterlo... Beh che vinca la squadra migliore! -disse infine lo Seamus, trattenendosi da fare altri commenti e dando il via alla partita. "

-Un momento ma che vedono i miei occhi George Weasley si è avvicinato al capitano dei ragazzi e gli sta sussurrando qualcosa. - riprese Seamus, mentre George tornava alla sua postazione."

La partita iniziò non appena il boccino fu liberato, Harry e Draco partirono subito alla ricerca, fermandosi l'uno di fronte all'altro.

-Paura Potter? -chiese Draco ghignando.

Per un attimo Harry si ritrovò catapultato nel passato, quando lui e Malfoy si sfidavano ed ogni sfida iniziava sempre con quella domanda.
Poi rivolse lo sguardo verso George, che ghignava poco distante senza fare niente per nascondere la sua colpevolezza per quella frase.

Bastardo era stato lui a suggerire quella frase a Draco.

-Ti piacerebbe...- rispose restituendo il ghigno e sfrecciando alla ricerca del boccino.


Dopo quasi due ore di partita i ragazzi più giovani erano affaticati oltre ogni misura.

-Harry devi mettere fine alla partita, il vento è troppo forte e i ragazzi non sono abituati a questi ritmi. -urlò quasi tutta la squadra degli adulti, mentre alcuni sostenevano i ragazzi ormai stremati.
Durante la partita la temperatura si era abbassata notevolmente e il vento si era alzato, più volte gli adulti avevano intimato di fermare tutto, ma i ragazzi, volendosi mostrarsi forti di fronte ai più grandi, avevano voluto continuare e ora a stento si reggevano sulle scope.

-Draco scendi a terra, il vento è troppo forte. -urlò Harry al limite della pazienza.

-No! Posso farcela, devo solo recuperare il boccino -disse testardo il biondo, continuando a svolazzare alla ricerca della sfera.

-Draco!!! -urlò l'uomo, mentre il biondino spariva oltre le nuvole.

-Harry, scendi è pericoloso anche per te restare lì su. -urlò George, mentre toccava terra insieme ad alcuni ragazzi e senior.

-George, Draco è volato alla ricerca del boccino, devo recuperarlo prima che si faccia male. -disse il moro, scattando nella stessa direzione dove pochi secondi prima era sparito il biondo.

-Signor Weasley, dove è andato il Signor Potter? - chiese Minerva, comparendo improvvisamente vicino al rosso.

-E' andato a recuperare Draco, -asserì l'uomo prima di rimpicciolire la scopa.

-Benedetto ragazzo, continua a cacciarsi nei guai. -disse la preside osservando il cielo preoccupata per gli unici due giocatore ancora sulle scope.

-Draco dai scendiamo, lascia perdere il boccino, adesso! - provò di nuovo Harry, imponendosi con più forza.

-No, sono capace di finire la partita.- si intestardì il ragazzo, reggendosi a fatica al legno scivoloso e freddo tra le dita intirizzite.

-Tesoro lo so che sei bravo e che puoi prendere il boccino, ma ora scendiamo, si sta facendo pericoloso qua su. - non riuscì a finire la frase Harry, che una folata di vento colpì in pieno la scopa già traballante di Draco, facendogli perdere il controllo.

-Draco! -urlò Harry, mentre tentava di raggiungere il ragazzo, che stava precipitando.

Aveva perso la presa sulla scopa ed ora stava precipitando, Draco strinse gli occhi e gemette spaventato, il suo Harry lo aveva avvertito, ma lui scemo non aveva ascoltato.
Aveva gli occhi chiusi e poteva udire la gente urlare, si sarebbe fatto molto male questa volta ed era tutta colpa sua.

-Tesoro ti ho preso, tranquillo, ora scendiamo a terra subito, la partita è sospesa. -disse serio l'Auror, mentre insieme a Draco, stretto al suo fianco, scendeva lentamente.
Finalmente a terra.

-Draco, stai bene? Oddio ci hai fatto prendere un colpo. -disse Sunshine, buttandogli le braccia al collo.

-Mi dispiace ragazzi, ho perso il controllo della scopa, ma per fortuna Harry mi ha preso in tempo. -disse Draco, starnutendo e facendo scoppiare a ridere gli amici.

-Complimenti a tutti, la partita è finita in parità -annunciò la preside sorridendo.
Nessuno si era fatto male.

-Harry, scusami, sono stato un cretino, volevo solo dimostrarti di essere bravo quanto lo sei tu -disse Draco tormentando l'orlo della divisa.

-Lo so tesoro, ora vai a farti una doccia calda, sei congelato, io devo tornare al ministero, le mie ore di congedo sono quasi finite. -disse il moro, baciandolo sulle labbra fredde, mentre George gli si avvicinava.

-Bella partita ragazzi, e Draco puoi anche fare gli occhi dolci a Harry, ma fai di nuovo un'altra cazzata del genere e stavolta le prendi sul serio. -disse serio il rosso, rimproverando con forza.

-Scusa Zio George, adesso ho capito. -rispose pacato il biondo.

-Lascia perdere le scuse, ho fatto il serio anche troppo, dai ragazzino andiamo a fare la doccia, così Harry può tornare a lavoro. -disse sorridendo Weasley, mentre Draco 'ultima effusioni con Harry, prima di separarsi ancora.

-Fa attenzione la fuori -disse il ragazzo, mordendo un orecchio dell'uomo.

-Ci vediamo a natale Draco. -rispose il moro, sorridendo prima di smaterializzarsi al ministero.


....................................................................


-Finalmente a casa! -esordì Draco, uscendo dal camino direttamente nel salotto di Grimmund Palace.
Harry era fuori per una missione, sarebbe tornato nel giro di un paio d'ore.

Quando il treno era arrivato alla stazione di King Cross ad attenderlo, come scritto da Harry, c'era Molly. Insieme erano andati alla tana e dopo aver pranzato, il ragazzo aveva chiesto di poter tornare a casa sua ad aspettare Harry.
Ed ora eccolo lì da solo nell'immenso salone.

-Bentornato Padroncino, il bagno caldo è pronto -esordì Kreacher smaterializzandosi affianco al biondo.

-Grazie, quando torna Harry, vieni a chiamarmi per favore, starò in camera mia. -rispose Draco salendo le scale.

Due ore più tardi Harry si smaterializzò nel corridoio di casa.

-Kreacher dov'è Draco? -chiese l'Auror, lasciando che l'esserino gli prendesse il mantello.

-Kreacher lo va a chiamare signore. -rispose pronto l'elfo sparendo.

-Harry!!! Finalmente sei tornato...dio ma che hai fatto!!! -chiese Draco bloccando la sua corsa, notando il labbro del moro spaccato e sanguinante.

-Ciao tesoro, tranquillo non è niente di grave, roba di lavoro...un paio d'ore e starò a posto. -disse il moro, abbracciando subito il suo ragazzo.

-Lo dico sempre che devi fare attenzione, ecco prendi -insistette il ragazzo, passando ad Harry una fiala di pozione, che gli aveva precedentemente portato Kreacher.

-Grazie...sono passato da Molly e mi ha detto che sei voluto tornare a casa...va tutto bene? - chiese il moro, sedendosi sul divano alle sue spalle e tirandosi il ragazzo tra le braccia.

-Volevo essere a casa quando tornavi... -disse Draco,facendo scontrare la sua bocca con quella, appena guarita, del moro.

-Piano amore, il labbro è ancora indolenzito -disse rauco Harry all'ennesimo morsetto di Draco sul labbro inferiore.

-Scusa, ma non puoi immaginare quanto ho aspettato questo momento. -disse Draco tra un bacio sul collo e una leccatina al pomo d'adamo.

-Draco andiamo in stanza- provò a convincerlo l'auror.

-No Harry, facciamolo qui sul divano... -disse il biondino, mettendosi a cavalcioni sulle gambe dell'Auror.

-Come vuoi mio piccolo diavolo biondo. -rispose arrendevole l'Auror baciandolo.

Entrambi erano seduti sul divano, Draco saccheggiava la bocca di Harry, mentre quest'ultimo lo privava dei vestiti.
L'Aria fredda fece rabbrividire il biondo, che prese a tremare.

-Hai freddo amore? -chiese il moro, senza attendere risposta con un gesto della mano accese il camino, tornando subito a seviziare il collo candido del ragazzo.

-Harry!! Ti prego...- lo supplicò Draco, mentre il più grande lo faceva stendere di schiena sul divano, mordendogli il collo.

-Non ancora cucciolo, ancora non ho finito con te... -disse col viso sepolto sotto il collo di Draco, ghignando.
Non appena scese a mordicchiargli il capezzolo retto, Draco si irrigidì, inarcando la schiena a quel dolore misto ad eccitazione.

-Calma piccolo... -disse ancora Harry, stuzzicando con la mano anche l'altro capezzolo eretto, mentre Draco si dimenava, l'Auror prese a scendere con la bocca verso l'inguine.
Con un gesto della mano fece sparire i restanti vestiti, di entrambi, così da rimanere nudi.
-Stasera Draco, farò tutto io... mi sei mancato da morire. - sibilò Harry, prendendo senza preavviso il membro eretto del ragazzo in bocca.
Prese a succhiare come se non ci fosse un domani.
Draco si dimenava, senza più controllo sotto quella stimolazione.
Harry, lasciò il membro del biondo il tempo per lanciare un incantesimo lubrificante su di sé e su Draco.

-Harry, non resisto più, voglio venire mentre mi possiedi... ti prego non prepararmi. -ansimò il ragazzo a corto di fiato.

-Va bene piccolo. -rispose il moro, anch'egli al limite.
Con un movimento un po' azzardato lo penetrò, facendo entrare tutto il suo membro per l'intera lunghezza in un colpo solo.

-Ahi! -si lamentò il ragazzo, serrando i muscoli attorno al membro di Harry, sepolto nel suo stretto canale.

-Scusa tesoro... - disse il moro, iniziando a spingersi nel corpo caldo e stretto del ragazzo.
Dopo un paio di spinte decise e una posizione più adeguata, Harry aumentò la velocità andando a sfiorare, ad ogni affondo la prostata del biondo.

-Harry, più forte... non fermarti ti prego. -urlava Draco sotto le spinte frenetiche del moro. -Sto p...per venire. -disse infine, ansimando.

-Resisti ancora un po' amore, voglio che veniamo insieme. -disse ansimando Harry, aumentando la velocità delle spinte.
Dopo solo un altro paio di spinte Harry e Draco vennero in sincrono, il primo inondando lo stretto canale dell'amante, mentre il secondo sporcava entrambi i loro petti.

-Wow... è stato... - Fantastico -concluse Harry uscendo lentamente da Draco, che si era lasciato andare completamente sul divano.

-Harry, la prossima volta lo facciamo sul letto, questo divano mi ha spezzato la schiena. -si lamentò il biondo, mettendosi a sedere con ancora il respiro affannoso.

-Io te l'avevo detto tesoro, ma tu vuoi sempre avere l'ultima parola... ben ti sta... -lo sfotté Harry, mentre lo prendeva tra le braccia.

-Harry non sono un poppante, mettimi giù -prese a scalciare Draco, completamente nudo tra le braccia dell'uomo.

-Non ci penso neppure, piccolo moccioso viziato...ora filiamo a fare una doccia e poi a dormire... -disse fingendosi serio Harry, iniziando a salire le scalinate col suo dolce peso.

-E la cena? Io ho fame adesso, non posso andare a letto senza mangiare -si imbronciò Draco, incrociando le braccia al petto.

-Ci faremo portare da Kreacher un biberon di latte per te e una tazza per me, dopotutto sbaglio o a qualcuno piaceva addormentarsi nel mio letto, mentre ciucciava il suo biberon serale? ... -chiese ridendo alla faccia oltraggiata del biondo.

-Ti odio... rinfacciarmi queste cose dopo il sesso non è leale... -disse ancora Draco, incatenando i suoi occhi argento con quelli verdi dell'uomo.

-Allora ci faremo portare qualcosa in camera e poi a dormire. -si arrese Harry sorridendo.

-Cosi va meglio, ora però vorrei fare quella doccia, mi sento leggermente appiccicaticcio. -disse infine Draco, facendo notare che il suo seme si stava raffreddando sul suo petto.

-concordo amore. -asserì l'auror prima di sparire nella stanza patronale.



.................................................................


Gli ultimi mesi di scuola dopo le vacanze natalizie passarono in un batti baleno, la casa Serpeverde vinse il torneo delle case.
Ora mancava l'ultimo scoglio da superare: I MAGO.
Quell'anno gli esami sarebbero stati un po' diversi, quelli orali sarebbero stati seguiti interamente da una giuria presa dal ministero, mentre le materie pratiche come Incantesimi, pozioni e Difesa contro le arti oscure sarebbero state seguite da una squadra di Auror scelti.

-Draco, come sono andati gli orali? -chiesero in coro Sunshine, Elliott e Jim, correndogli in contro.

-Non saprei, le domande erano toste, spero di aver raggiunto almeno il risultato per poter entrare negli Auror -rispose il biondo stanco.
L'intera mattinata era stata all'insegna degli esami orali, l'indomani ci sarebbero stati gli esami di pratica.

-Dray hai saputo chi presenzierà agli esami di Difesa contro le arti oscure? -chiese Elliott eccitato.

-No chi? Non ho avuto tempo di controllare. -disse distratto Draco, mentre consumavano la cena in sala Grande.

-Harry Potter e Ronald Weasley insieme al ministro della magia. -buttò li Elliott.
Draco che a stento prestava attenzione, sentendo il nome del suo Harry prese a tossire, per un pezzo di arrosto andato storto.

-Dimmi che stai scherzando, non può esaminarmi Harry, proprio in difesa. -disse mogio Draco riprendendosi.

-Perché Dray? Dovresti essere contento che sia proprio Harry a giudicarti -chiese Sun avvicinandosi.

-No Sun, è una catastrofe, Harry e Ron sono degli asso in difesa, e si aspetteranno una performance degna del figlio di Harry Potter. -disse melodrammatico Draco, allontanando il piatto ancora mezzo pieno.

-Ragazzi un attimo di attenzione... Vi presento la squadra di Auror, che presenzierà domani al vostro esame. -intervenne la preside dall'alto della pedana, presentando gli Auror tra i quali spiccavano Harry Potter e Ron Weasley.
- E con questo vi auguro la buona notte -esordì la donna, congedando tutti gli alunni del settimo anno.

Il giorno successivo tra gli alunni c'era un grande fifa, la maggior parte per la presenza di Harry Potter tra i giudici.
Quando tutti gli esami furono terminati, finalmente i ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.

-Draco non dovresti andare a cercare Harry? -chiese Elliott, mentre insieme ai compagni ammirava il cielo azzurro sdraiati sul prato.

-No, è tornato al ministero subito dopo gli esami, ci vediamo domani a casa. -disse calmo il biondo soprappensiero.

Subito dopo gli esami, Harry lo aveva preso in disparte, fuori dall'aula e avevano dato l'addio ad Hogwarts a modo loro in un'aula in disuso.


.....................................................


Era da poco passato mezzo giorno, di neanche una settimana dopo i MAGO, quando un grosso gufo nero picchiettò alla finestra della camera di Draco.

-Harry, sono arrivati i giudizi dei Mago -disse euforico Draco, andando a svegliare Harry, che era tornato da una missione notturna.

-Draco ... ma che cosa? - chiese assonnato il moro.

-Dai dormiglione alzati - disse il ragazzo saltando sul letto.

-Va bene dammi quella lettera e togliamoci il pensiero. -rispose Harry, abbandonando del tutto l'idea di dormire, prendendo la lettera col simbolo del ministero dalle mani del suo ragazzo.

-Allora? Che dice? -chiese agitato Draco, notando Harry serio mentre leggeva i risultati.

-Beh che devo dirti tesoro... dovrò sopportarti per altri 4 anni al corso di preparazione per Auror...Ce l'hai fatta, complimenti!!!- disse melodrammatico il moro con una mano sul petto, non del tutto contento per la scelta pericolosa di Draco di diventare Auror.

-Oddio! Ti amo!- l'urlo trapana timpani di Draco fu una sveglia più che sufficiente per il povero auror, che alla fine abbandonò il letto con la lettera ed il suo ragazzo per chiudersi in bagno, lontano da ragazzini iperattivi.

.......................................................................


4 anni dopo:

-Capo Auror Potter! È arrivato il suo apprendista... -disse il ministro, facendo entrare Draco con tanto di divisa da Auror.

-Non sergono presentazioni, Signor Malfoy-Potter, lei dovrà stare a tutte le istruzioni, che le darà il Capitano Potter... e lei Capitano, ogni giorno pretendo un rapporto scritto sulla mia scrivania. -ordinò il ministro lasciandoli soli.

-Allora Capitano, contento di avermi tra i piedi? -chiese ghignando Draco, allungandosi allusivo sul piano della scrivania.

-Ci puoi giurar Cadetto. -disse ghignando il moro, accettando le avance e sporgendosi per un bacio.

-Capo se riesco a superare tutte e missioni, mi dai un premio? -chiese civettuolo il biondo, sbattendo le ciglia.

-Se ci riesci, a casa ti sbatterò talmente forte che il giorno dopo non riuscirai a camminare. -disse fiero Harry, alzandosi in piedi e girando attorno alla scrivania, avvolgendo le sue braccia alla vita sottile del biondo.

-Non promettermi queste cose. altrimenti non potrai più tirarti indietro. - gli diede corda il biondo, leccando il padiglione del orecchio del moro.

-lo Forza diamoci da fare, abbiamo una missione da portare a termine. -ordinò Harry prima di perdere il controllo, porgendo una passaporta incantata al ragazzo e sparendo entrambi una volta toccata.

Di certo non si sarebbero separati tanto facilmente.



A chance to change Where stories live. Discover now