Capitolo 14

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Elsa's pov

"Hai quel tipo di sorriso che sarebbe crudele non baciare"
-CR7

Il giorno dopo mi svegliai con un fortissimo mal di testa, il quale non mi dava nessuna tregua e per poco la testa non mi scoppiava.
La notte scorsa ero tornata verso le 3 di notte; mi ero addormentata a casa di Alessia e Mary se n'era andata precedentemente perché stava passando una serata troppo noiosa e non c'era il suo ragazzo a portarla a fare shopping. Più stavo a contatto con quella ragazza e più la odiavo. Sapevo che dovrei fregarmene dei nomignoli perché le sono solo parole, ma fanno malissimo e dette da una persona che non scherza e che si crede al di sopra degli altri non migliora la situazione.

Ero sempre stata una di quelle ragazze insicure, forse il mio lato sarcastico riusciva a migliorare un pò la situazione, riuscivo a creare uno scudo per proteggermi dagli altri. Forse credevo di essere cambiata, di essere diventata più forte, di riuscire a fregarmene di quello che la gente pensasse di me. Ma con Mary avevo capito che le mie insicurezze non mi avrebbero abbandonata, più crescevano e più le persone le insediavano,facendomi sentire isolata e a disagio con il mondo esterno.

Leonardo qualche volta era riuscito a risollevarmi il morale, provava in tutto i modi a convincermi a frequentare nuove persone o addirittura di cambiare scuola se quelle persone non fossero adatte a me. Qualche ci avevo pensato, la vecchia storia ancora non era dimenticata, ma non avevo le palle di cambiare davvero istituto. Avevo ancora Rita, Manuela, la mia classe che provava in tutti i modi a starmi vicina, quindi perché cambiare solo per delle persone estranee che continuavano a mandarmi delle occhiatacce? Questa tensione potevo reggerla. Farò uno spoiler: non ci sono per niente riuscita, ma ciò non toglie che non continuavo a non parlarne con nessuno e covavo dentro di me tutta l'ansia.

Le persone credono di poter aiutare, di starti sempre accanto, ma alla fine non capiscono nemmeno una bugia nascosta da un sorriso finto. È facile sorridere e ridere per una cosa idiota, ma nessuno sa realmente i tuoi pensieri e come ti senti, perciò non sono in grado di capirti totalmente e continuo a covare i miei problemi, sentendomi insicura ogni volta che me ne ricordo.

Mi sedetti sul letto,aspettando che mio fratello esca da quella maledetta doccia. È da mezz'ora che sta cantando oppure ballando oppure sta a telefono con qualcuno. La mattina mi svegliava sempre presto con i suoi urli isterici da casalinga mestruata, non mi fa neanche avere il tempo di sistemarmi bene o di truccarmi un pò e poi balla sotto la doccia. Chi lo capisce!

"Leonardo, Leo! Fratellino! Vuoi uscire da questa cazzo di doccia? È da mezz'ora che sei chiuso lì dentro, ti avverto: se non esci, me ne vado con la squadra e ti lasciamo a piedi. Hai capito?!"sbottai per la milionesima volta, mentre la musica sovrastava la mia voce. Quel gran coglione!

"Olelé, ma che bella giornata! Olelé, sorridi che ti passa! Olelé, sembra una macarena! Olelé, non ci pensare e canta! Olelé! Olelé!"mio fratello cantò a squarciagola quel ritornello di quella canzone, questo era davvero troppo!

Entrai nel bagno e sorpresi mio fratello nudo, mentre cercava un asciugamano per coprirsi. Da bambina lo avrò visto tante di quelle volta nudo, non vedo proprio dove sta il problema e questa volta non è un problema, dobbiamo assolutamente muoverci.

"Ti vuoi muovere? Siamo in ritardo e poi non lamentarti!"sbottai nervosa, mentre mi affrettai a spegnere la  musica dal suo telefono. Nel farlo, vidi una chiamata persa da parte di un numero sconosciuto. Dovrebbe essere una chiamata normale, se non fosse per il suo nickname 'SCOPAMICA',il che mi fece rabbrividire su colpo. Quante cose la mamma non sapeva di Leonardo.

Due Battiti Cardiaci In Un CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora