❝ cinque ❞

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quando e come il primo « ti amo »?

le guance di jimin si fanno di un rosso vivo, facendolo assomigliare ad una piccola e tenera fragola matura « oddio, sembra passato un secolo » esclama allegro, ridendo debolmente e arricciando le labbra, e piegando gli angoli di quest'ultima in u...

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le guance di jimin si fanno di un rosso vivo, facendolo assomigliare ad una piccola e tenera fragola matura « oddio, sembra passato un secolo » esclama allegro, ridendo debolmente e arricciando le labbra, e piegando gli angoli di quest'ultima in un sorriso « è stato un momento davvero strano, particolare, e speciale. » continua.

abbassa lo sguardo, imbarazzato, ma anche lui con uno splendente sorriso sul volto, che sembra quasi stonare sulla sua figura che quasi sempre si mostra così seria. « è stato jimin a dirlo per primo. » dice, e anche se poco si riesce ad intravedere anche sulle sue guance quel debole colore rossiccio.

« era un pomeriggio di pioggia. ancora oggi, sentendo il rumore delle gocce contro il vetro della finestra mi torna in mente quel giorno. avevamo appena litigato violentemente, non ricordo nemmeno per cosa. sentivo la rabbia in tutto il corpo scorrermi per le vene e lui non era in uno stato diverso dal mio. »

yoongi si passa la lingua sulle labbra per inumidirle, e il suo sguardo si perde nel vuoto « penso fosse qualcosa legato ad un problema di gelosia. io, ecco, non sono un asso nel gestirla. » si gratta la nuca imbarazzato « e sono finito per far impazzire jimin a proposito di questo problema. un'altra delle cose di cui mi sento più colpevole nei suoi confronti. »

fa roteare gli occhi, portandosi una mano al petto e stringendo piano tra le dita la stoffa chiara « non riuscivo a credere che non mi credesse, che non si fidasse di me! » esclama lui, con un tono tanto coinvolto come se stesse di nuovo nel mezzo di quella lite. i suoi occhi sembrano altrove, anche se guardano avanti, e proiettano la scena che sta raccontando.

yoongi sospira e scuote la testa, come se avesse sentito le parole dell'altro e fosse completamente in disaccordo con esse « non è che non mi fidassi di lui, assolutamente. io sapevo quanto lui fosse buono. e sapevo quanto il resto del mondo invece non lo fosse. » risponde con calma.

« era convinto che avessi trovato già di meglio. che lui non mi bastasse, che non fosse niente più di un ragazzo con la quale poteva piacermi l'idea di uscirci insieme. »

sbuffa, stanco e di turbato dalle parole che aveva tirato fuori, come se gli facessero ancora male dopo più di un anno. doveva essere un argomento parecchio affrontato da loro, e jimin nei suoi atteggiamenti mostrava quanto quelle parole sembrava averle ripetute fino a diventar pazzo. « era da prenderlo a testate alcune volte, quei discorsi lo mangiavano dentro e basta, impedendogli di farlo rilassare. »

« jimin perse la testa », comincia improvvisamente a ridere, facendo corruga re la fronte alle altre persone, che per un attimo non riuscirono a seguirlo tra le sue parole e la sua reazione. « e così –» diceva tra una risata e l'altra « cominciò a lanciarmi tutti i cuscini del letto, le lenzuola e qualsiasi altra cosa si trovasse in quel momento in mezzo a noi, gridando di amarmi. »

le guance tornarono di nuovo di in colore rosso acceso « m-mi è uscito e basta, ecco. avevo bisogno di sfogarmi ed urlare, e pensavo che usando un tono di voce alto gli entrasse in testa. »

***

spero sia accettabile,,

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