❝ nove ❞

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« ma c'è stato un momento, uno particolare, in cui improvvisamente non eravamo più persone che non vogliono sentirsi sole

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« ma c'è stato un momento, uno particolare, in cui improvvisamente non eravamo più persone che non vogliono sentirsi sole. non eravamo più quei due che stanno facendo di tutto per tenere tutto insieme. abbiamo aperto gli occhi.  un momento solo, c'è stato. »

si tormenta le dita, litigando con la pelle secca intorno alle unghie e mordendosi il labbro inferiore nervoso. « eravamo entrambi così stanchi di lottare. » dice, deglutendo  « jimin non aveva più la forza di chiedere attenzioni ed io avevo finito i metodi per mostrare il mio sostegno in quel modo così silenzioso e patetico. eravamo seduti sul divano. trasmettevano in tv un film che andava molto di moda i tempi in cui cominciammo ad uscire insieme. ricordo di averlo portato al cinema a vederlo, in uno di quei nostri appuntamenti iniziali. »

un angolo delle labbra di jimin si alza, in quel ritratto di tristezza e solitudine. « era come una sorpresa ritrovarselo in tv. immediatamente, con l'inizio del film, mi tornò in mente il giorno in cui mi portò a vederlo. mi ricordai di come la mia mano era andata alla ricerca della sua, trovandola a metà strada. le nostre dita si erano intrecciate, e avevo sentito il cuore battere così forte da temere che fosse troppo rumoroso. »

  « la mano di jimin, quella sera, si spostò di poco, sulla superficie del divano, e stessa cosa feci io con la mia. le nostre falangi si toccavano lievemente, sfiorandosi, incerte come la se fosse stata la prima volta. mi voltai a guardare jimin e lui fece lo stesso. non mi stupii nel vedere i suoi occhi ricolmi di lacrime. »

jimin abbassa ancora lo sguardo, urlando dentro di sé di contenersi, che non c'è senso nel trovare conforto nel pianto per cose che sono già finite. non ha senso soffrirci ora. « andai immediatamente alla ricerca della sua mano. volevo risentire quell'emozione, sentire me stesso dire "è passato un sacco di tempo, è un periodo difficile, ma lui è ancora lui.". volevo davvero sentirlo. » sta diventando una tortura parlare, ogni parola lo ferisce più di quella detta in precedenza « capii che non aveva senso continuare. »

 « distolsi lo sguardo dal suo volto ricolmo di lacrime, e lo portai verso i miei piedi, mentre sentivo i suoi singhiozzi sovrastare le parole provenienti dalla tv. la mattina dopo ci lasciammo. »  

racconterò di te ✓Where stories live. Discover now