❝ dieci ❞

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« non dormii

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« non dormii. come potevo farlo? » chiede retoricamente il ragazzo. le sue dita si stringono sul tessuto dei suoi vestiti, e il nervoso del ricordo lo fa irrigidire e sentire colpevole. « tutto quel tempo passato insieme... la casa, il gruppo di amici, le foto attaccate ai muri. non riuscivo più a ragionare. e allo stesso tempo, non riuscivo più a pensare di poter rimanere ancora con yoongi. »

yoongi sembra spegnersi completamente. le sue forze sono state consumate, il dolore che per mesi aveva seppellito e soffocato in sé stesso era tornato più forte che mai, e pansava di non riuscire mai più a farlo tacere. « ci rigirammo nel letto, per così tanto tempo che quella notte sembrò una stagione intera. fu una notte terribile. volevamo cercarci, ma avevamo paura che finisse come sul divano. a un certo punto, non so che ore fossero, ma quella stanza si fece soffocante, mi mancava l'aria. mia alzai e andai a dormire in salotto. »

« alle cinque del mattino mi alzai anche io. ero completamente privo di stanchezza, nonostante la nottata passata in bianco, ma allo stesso tempo ero esausto come mai. svuotato. andai in cucina, passando davanti a yoongi ancora seduto in salotto e sveglio, e mi preparai qualcosa da bere. sapevo che mi stava guardando, in quel momento, e forse aspettava che dicessi qualcosa. »

« le sue labbra... » dice piano, con sguardo vuoto « aspettavo che si muovessero. tutto ciò che stavo attendendo, sentivo come se la mia vita intera fosse in pausa, e aspettasse solo una parola, qualcosa che potesse rimetterla in modo, che potesse dare un po' di pace al mio cuore in quel momento distrutto dal dolore. » abbassa lo sguardo, chiudendo gli occhi. è colpa tua, jimin, non pensare che sia mia. è colpa tua. smettila di fare così male, ti prego.

jimin si perde nei ricordi. ormai non piange più, è impassibile, fa quasi paura. il ricordo è andato così affondo in lui da renderlo apatico. « allora parlai. feci la mia più grande cazzata. » dice, e si capisce chiaro che lo pensa davvero « ancora una volta feci uno di quei miei discorsi stupidi, quelli che sono tipo esperimenti, come "e se me ne andassi?", e gli proposi una pausa. »

jimin, ti prego, prenditi le tue colpe e lasciami in pace. « quella proposta mi lasciò senza parole. mi alzai subito in piedi e mi avvicinai a lui, prendendolo per le spalle. »

« mi chiese cosa volessi, ed io risposi che non lo sapevo, arricciando le labbra. io volevo che mi chiedesse di rimanere, ma non potevo di certo dirglielo. volevo sentirmi voluto, richiesto. che mi mostrasse tutti i motivi per rimanere, che andarmene non avrebbe cambiato un cazzo. e per un attimo, forse, ci provò anche, ma fu così breve quel tentativo. » e il elo di immensa tristezza torna su jimin, facendolo tornare umano e tormentato. si odia per quello che sta dicendo, e quello che ha già detto, per aver accettato di partecipare a quell'intervista, per essere lì in quel momento. « gli dissi che sarei stato freddo, che non riuscivo più a controllare le mie emozioni, e che volevo migliorare ma non sapevo da dove partire. »

« sembrava voler fuggire in tutti i modi da me » risponde piano yoongi, e la sua voce grida in tutti i modi aiuto, vuol che qualcuno gli dica che non ha sbagliato, che non è stata colpa sua. sei stato tu a lasciarmi, jimin, sei stato tu. « così abbassai lo sguardo e mi allontanai. gli avrei lasciato il suo spazio, come stava dicendo, e lo avrei lasciato fiorire di nuovo. "tranquillo" gli dissi "starò bene", mentre continuava a scusarsi con me. »

abbassa lo sguardo. pensa di aver rovinato tutto da solo. si odia, profondamente, e niente riesce a fargli distogliere la mente da quell'idea. « mi sono sentito lasciare andare. gli ho detto che lo amavo, che i miei sentimenti erano invariati, e lui ha continuato a dirmi di stare tranquillo. gli ho detto che sarei tornato, che sarei diventato migliore e sarei tornato da lui. mi ha augurato tutta la felicità che il mondo ha di offrirmi. » ho rovinato tutto da solo, ho distrutto tutto quanto. « mi sentii un mostro. »


gli occhi di yoongi si fanno seri, e spenti. qualche secondo dopo le guance si riempiono di lacrime, e si lascia andare in un pianto di tutto quello che mai è riuscito a raccontare ad alta voce. tutto ciò che ha tenuto per sé per un anno, e che per la prima volta vede la luce.

***

ho finito la storia nelle bozze e sto cominciando a scrivere le versioni vkook e namjin ¡¡¡

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