Ruota scoppia

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Nalu collegata a "Un colpo di fulmine"
(É una sorta di flashback per far capire come Natsu e Lucy si siano incontrati. Non è fondamentale la lettura della Oneshot precedentemente citata)
Rating: rosso.
Contesto: al giorno d'oggi.
Buona lettura! 😏
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La serata con le ragazze a casa di Erza era stata strepitosa. Ho riso talmente tanto da mettermi a piangere, dovendo poi riaggiustare il mascara un po' colato, mi faceva pure male la pancia!
Prima di andare tutte via, aiutammo la padrona di casa a rassettare e prima che si facesse troppo tardi, chiamai Juvia e la invitai a sistemarsi, dovendola accompagnare a casa.
Una volta pronte ci salutammo e partimmo, Erza avrebbe accompagnato Levy e raccomandai a tutte di farsi sentire una volta arrivate.
Essendo le undici di sera passate, non vi era molto traffico e riuscii ad accompagnare Juvia in breve tempo, le diedi un bacio sulla guancia prima che scendesse.
-Grazie Lucy, ci sentiamo domani. Buonanotte.- disse poco prima di scendere ed entrare nella sua abitazione.
-Buonanotte e a domani. Dormi bene!- esclamai, prima di ripartire.
Accesi la radio per tenermi un po' di compagnia mentre percorrevo una strada decisamente poco illuminata di Magnolia, quasi interamente al buio se non fosse per qualche lampione sparso qua e là. Ad un tratto, però, non vidi una buca e la presi in pieno, bucando la ruota anteriore sinistra.
Maledì mentalmente quella cacchio di strada ed accostai dove mi era possibile, posizionandomi sopra l'ampio marciapiede per evitare che le altre macchine in moto mi venissero addosso.
Spensi il motore e porta le mani sul volante, sospirando e facendo mente locale.
Non era complicato. Bastava sollevare la macchina con il crick, svitare i bulloni della ruota, tirarla via e sostituirla con quella di scorta. Era semplice, bastava seguire ogni step.
Misi il giubbotto color panna e scesi dalla mia Mini-Cooper, aprendo il bagagliaio. Tolsi tutte le cianfrusaglie e spostai il coperchio, scoprendo la ruota, il crick e il manubrio per svitare i bulloni. Presi il crick e lo misi sotto l'auto, accanto alla ruota bucata, ed iniziai a sollevarla. La manovella era un po' dura, ma facendo un po' più forza riuscii ad alzarla da terra, anche se non troppo.
Con il manubrio tentai di svitare i bulloni, ma erano stretti fin troppo bene. Lì ci voleva davvero molta forza ed io non la possedevo. Come potevo fare? Potevo chiamare un carro attrezzi o qualcosa di simile.

-Signorina, ha bisogno di una mano?-
Mi voltai ed un uomo, all'apparenza gentile, si avvicinò a me, guardando poi l'auto.
-Salve, non riesco a svitare questi bulloni...- dissi, guardando la ruota sospesa e il manubrio tra le mie mani.
-Dia a me, l'aiuto.- disse e le porsi l'oggetto, allontanandomi poco dopo.
Lui trafficò per un po', svitando i tre bulloni e lasciando l'ultimo ancora avvitato.
-Questo non si svita.- decretò, lasciando l'attrezzo a terra e guardandomi da capo a piedi, con le mani sui fianchi. Vidi il suo sguardo soffermarsi in zone decisamente vietate, quali le mie gambe ed il mio seno, alquanto prosperoso. Non sapevo le sue intenzioni, ma lo vidi avvicinarsi.
-Ad ogni modo, cosa ci fa una ragazza così bella come te qui, sola soletta?- chiese, mentre io indietreggiai.
-Q-Questi non sono affari che la riguardano.- dissi, accorgendomi solo ora di non avere nulla con cui difendermi.
-Forse è vero, ma mi piacerebbe molto conoscerti, sembri davvero interessante.- continuò, con uno sguardo davvero viscido.
Io non sapevo cosa fare, mi tremavano le gambe, avevo paura ed ero sola. Non avrei mai potuto allontanarlo, non ero abbastanza forte per poterlo fare.
Mi prese per il polso e tentò di tirarmi a sé, ma io mi opposi.
-Mi lasci!- esclamai, tentando di tirar via la mia mano, ma lui non accennava a mollare la presa, anzi, mi avvicinò ancora, con più forza, e arrivò a cingermi la vita con le braccia.
Io posi le mani sul suo petto e spinsi forte, riuscendo a staccarlo da me ed allontanandomi ancora.
Fece per raggiungermi, ostinato, ed io non seppi più cosa inventarmi.
-Ehi!!- qualcuno urlò, e ci voltammo nella sua direzione -Lasciala in pace!- un ragazzo, apparentemente mio coetaneo, scese dalla sua autovettura e rapido si avvicinò a noi.
Mi accorsi che i suoi capelli erano di un insolito rosa e i suoi occhi erano delle pozze scure, forse a causa della poca illuminazione.
Il suo profumo mi giunse rapido e forte alle narici ed era molto buono, dolce e speziato al tempo stesso. Sembrava davvero un bel ragazzo.
-E tu chi saresti? Il principe azzurro??- chiese con scherno quel depravato.
-Sono il suo fidanzato.- e lo disse con così tanta sicurezza e rabbia che quasi ci credetti anche io. Arrossì involontariamente, ma decisi di non dire nulla, stando al gioco.
-Questo è un trucco vecchio ragazzino, togliti dai piedi.- disse spavaldo, allungando nuovamente un braccio verso di me.
Il ragazzo misterioso si mise in mezzo, facendomi da scudo, e allontanò quella sudicia mano con violenza.
-Ho detto che devi sparire.- disse, adesso davvero minaccioso. Avrei avuto paura se fossi stata nei panni di quell'uomo.
-Dimostrami ciò che dici, e poi forse andrò via.- disse con tono di sfida, assottigliando il suo sguardo fisso su quello del mio apparente salvatore.
Lui non ci pensò due volte e rapido si voltò verso di me. Mise una mano sulla mia schiena, avvicinandomi a lui, mentre l'altra la poggiò sulla base del mio collo, avvicinando il mio viso al suo.
Le sue labbra erano morbide e calde sulle mie, sapevano di menta, mista al sapore pungente dell'alcol. Fu un bacio casto, ma non fu solo il primo. Lui continuò a baciarmi, ma non mi opposi, anzi, mi lasciai trasportare da quella strana corrente.
Non riuscivo a capire il motivo, perché di solito non ero così spavalda, eppure avevo voglia di tenere le labbra sulle sue e decisi di seguire, per una volta, i miei istinti.
Quando si staccò e mi guardò, avevo visto i suoi occhi luccicare, ma non ebbi il tempo di godermelo che già mi dava le spalle, ma mi teneva per mano. Era calda, molto calda a confronto con la mia, totalmente ghiacciata, e quel contatto mi diede una sorta di sicurezza. Sapevo di non temere più.
-Spero che tu abbia capito, ora.- continuò a fare il minaccioso con quell'uomo che, dopo un grugnito, decise finalmente di togliersi dai piedi. Quando mise in moto e si allontanò, il mio eroe si voltò, sciogliendo le nostre mani.
-Stai bene?- chiese premuroso, scrutandomi per bene.
-Adesso sì... ti ringrazio molto.- risposi imbarazzata, ripensando al bacio, e distolsi lo sguardo. Lui parve leggermi nel pensiero.
-Scusami, ma se non l'avessi fatto probabilmente sarebbe finita a cazzottate.- mi rivolse un sorriso di scuse ed io gli sorrisi a mia volta, scuotendo appena il capo.
-No, non preoccuparti...piuttosto mi potresti aiutare con quella?- chiesi indicando quella dannata ruota.
Lui si voltò e si inginocchiò per guardarne i bulloni, poi voltò il viso verso di me.
-Questa chiave non può svitare questo bullone, non ne hai un'altra?- chiese.
Io ci pensai un po' su, ma non sapevo nemmeno di che chiave stesse parlando.
-Le uniche chiavi che ho sono quelle di casa... possono servire a qualcosa?- dissi confusa e divertita data la mia sfiga, ma ciò lo fece scoppiare a ridere.
-Sei proprio una simpaticona, biondina.- ridacchiò, alzandosi poco dopo per avvicinarsi al bagagliaio ancora aperto. Mi misi al suo fianco e mi misi a cercare quello stramaledetto attrezzo.
-Non chiamarmi così.- dissi indispettita, ricordando ancora il tono di quel pervertito.
-E come dovrei chiamarti?- chiese, mentre sollevava la ruota di scorta per poggiarla a terra.
-Lucy. Chiamami Lucy.- mormorai, mentre presi in mano un altro strano oggetto -Può essere questo?- aggiunsi poco dopo, mostrandoglielo.
Lui lo prese e nel farlo sfiorò le mie dita, causandomi dei piccoli brividi. Probabilmente era il freddo.
-Sì, è questo. Brava Lucy. Io sono Natsu, comunque.- mi sorrise, prima di svitare il bullone e cambiare finalmente la ruota.
Io stesi a guardarlo lavorare e sembrava che ci sapesse fare con tutte quelle cose. Fu veloce a cambiarla e in un attimo, senza nemmeno accorgermene, la mia macchina era già a terra. Posò tutto nel bagagliaio e, dopo averlo rimesso apposto, lo chiuse e si avvicinò a me.
-Ecco fatto, però ti consiglio di portarla in un'officina. È pur sempre una ruota di scorta ficcata là dentro da chissà quanto tempo.- disse, porgendomi poi un bigliettino da visita. -Sono un meccanico e, se non hai nessun altro da cui andare, puoi venire qui.- concluse con tono gentile, rivolgendomi un caldo sorriso.
-Grazie ancora Natsu, sul serio.- risposi sorridendo anche io, sebbene presto sopraggiunse l'imbarazzo.
-Ti accompagno fino alla fine della strada, non si sa mai dovessi bucarne un'altra.- mi prese in giro, rivolgendomi un ultimo sguardo prima di salire sua lucidissima BMW nera.
Salii ridacchiando sulla mia Mini-Cooper e misi in moto. Presto mi rimisi in carreggiata e lo vidi seguirmi per un tratto. Lui svoltò quando arrivai in una strada molto più illuminata e mi salutò con un colpo di clacson.
In fondo era stato gentile, anzi, molto gentile. Ed era pure carino. Volendo, per una volta, avrei potuto tradire il caro e vecchio Makarov con uno più giovane come Natsu, almeno sarebbe stata un occasione per poterlo vedere ancora, e per di più all'opera in officina. Immaginavo già cosa mi aspettava, lui con la tuta da lavoro, con qualche macchia qua e là, il suo sorriso meraviglioso, le sue labbra tutte da mordere... ma non volli pensarci oltre.
Oh Lucy, cosa vai a pensare!
Nonostante ciò, arrivai sana e salva a casa e ci misi veramente poco a cambiarmi e mettermi sotto le coperte. L'indomani avevo il giorno libero, quindi perché non farci un salto?

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⏰ Última atualização: Nov 20, 2018 ⏰

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