Diciassette

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Un altro giorno.
Passarono quasi due settimane dalla sparizione di Brook ed Andy notò che Rye era sempre più stanco e preoccupato, giorno dopo giorno.
Il biondo avrebbe mentito se avesse detto che questa cosa non lo seccava. Erano ormai due mesi che viveva con lui e sì, stava diventando strano. Rendersi conto di non avere nessun altro all'infuori di Rye, che probabilmente lo odiava, era faticoso. Non aveva nessuno che si sarebbe preso cura di lui quando improvvisamente avrebbe avuto un attacco di panico. Nessuno che gli avrebbe detto che andava tutto bene, ma, poco a poco, ci si stava abituando.

Ultimamente Rye non era mai a casa, il che era perfetto per Andy perchè era libero di parlare con Lucas del loro piano, senza che Rye chiedesse spiegazioni.

Lucas era... diverso dagli altri membri della banda di Rye. Era abbastanza alto, sicuramente più di Andy, ma chi non lo era? Aveva i capelli biondi, portava gli occhiali e aveva dei bellissimi occhi verdi, anche se non erano belli paragonabili a quelli di Rye.

Stavano preparando il loro piano segreto da un po' di tempo ormai, cercando di renderlo il più perfetto possibile. Andy sapeva che era pericoloso e che, se fosse fallito, avrebbero potuto morire, ma voleva salvare Brook a tutti i costi. Doveva farlo. Semmai non voleva che Brook far sentire nel modo in cui si era sentito lui quando il suo ex l'aveva tradito. Era orribile e aveva fatto rimpiangere ad Andy l'aver lasciato che Rye lo baciasse.

O non lo aveva fatto?

Andy perse il conto delle volte in cui Rye lo aveva baciato senza motivo, diceva sempre che gli piacevano le sue labbra.
Non c'erano sentimenti, solo baci, senza un significato più profondo. Così, per noia. Dal nulla. Totalmente a caso. E vi era un qualcosa di speciale, Andy sentiva qualcosa ogni qualvolta che succedeva: era una cosa... solo loro. Che lo aveva portato via da sè stesso. Ma era meglio così, no?

Andy sospirò. Lui e Lucas erano seduti sul divano, perfezionando il piano; erano circa le quattro del pomeriggio ed Andy era seduto lì da ben tre ore. Era noioso perchè non capiva la metà delle parole dell'altro.

"Andy, puoi prestarmi attenzione, per favore? E' davvero importante e tu continui a distrarti." Andy scosse la testa e ritornò alla realtà, mentre Lucas cercò di decifrare la sua espressione.
"Cosa c'è che non va?" domandò dopo un po', mettendo gentilmente le mani sulla schiena di Andy.
"Va tutto bene, Lucas." rispose sorridendo.

"Ti manca, non è vero?" chiese ancora Lucas, mentre Andy stava leggendo alcuni fogli con delle informazioni sul loro piano. Quest'ultimo alzò lo sguardo, inclinando la testa di lato. "Chi?".

"Rye. So che non parlate molto ultimamente e mi dispiace tanto." disse Lucas, accarezzandogli la schiena.
"Non c'è niente di cui essere dispiaciuti. Sto bene, davvero." Andy roteò gli occhi e si spostò abbastanza da far scivolare la mano di Lucas. Il ragazzo con gli occhiali guardò il viso di Andy, cercando di studiarlo. Stava mentendo oppure no? Scosse la testa.

"Perchè ci stai anche con lui? Ti ferisce sempre. Non posso immaginare come sarebbe vivere con una persona che farebbe una cosa del genere a me. Voglio dire, è anche un gangster, perchè sei ancora qui? Dopo tutto questo?" disse con un tono calmo. Andy lo guardò dritto negli occhi, palesemente infastidito. "Non lo so neanch'ora. Forse perchè spero in qualcosa che non succederà mai.". Lucas aprì la bocca per dire qualcosa, ma Andy lo fermò.

"Lascia perdere, Lucas, sto bene."

*

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