Il tempo passava veloce, io e Calum provavamo molto spesso, c'era sintonia tra noi, stavamo bene, avevo riaccettato la sua presenza nella mia vita, anche solo come un semplice amico.
Quando passavamo nei corridoi insieme sentivo la gente mormorare, ricordavano ancora i fatti passati, e per la prima volta nella mia vita decisi di sbattermene, non avrei cercato di scappare ancora, il mio posto era li.
Come al solito, stavo percorrendo la strada tra casa mia e quella di Calum, stavo andando a provare ed ero allegra, ma queste sensazioni non durano mai tanto.
Arrivai e suonai il campanello, sentii un gran fermento all interno, mi sembrava che non fosse solo, e infatti mi aprì la porta una ragazza dai capelli neri e ricci.
-ciao, Calum sarà qui a minuti, io sono la sua ragazza, Jennifer.- mi porse la mano.
La ragazza era in accappatoio, aveva i capelli arruffati e vari segni sul collo, anche un idiota avrebbe capito ció che stava succedendo pochi minuti prima che io arrivassi.
Non mi ero mai sentita così fuori posto in vita mia.
-liz, scusa, mi ero dimenticato del nostro appuntamento.- disse Calum arrivando
-Jen, puoi andartene perfavore?-
La ragazza lo fulminó con lo sguardo, e dopo aver imprecato per qualche minuto, si vestì e se ne andò.
-non volevo interrompere nulla, scusami.- farfugliai
-no, scusami tu, sono un'idiota.- mi disse
Lo vidi sedersi sul divano e prendersi la testa tra le mani, era fatto perso, si vedeva.
-vedi cazzo, non riesco più ad avere relazioni serie.- mi confessó, con gli occhi socchiusi.
-quando mai hai preso una relazione sul serio?- sputai acida
-..ci sto insieme due settimane, me le scopo, e le mollo.- continuó, ignorando la mia domanda
-mi fa piacere saperlo.- commentai
-voglio solo il sesso, mi capisci?- mi chiese
-da me?- chiesi sorpresa
-anche.- mi disse
A quelle parole, mi alzai e uscii da quella casa, pronta a non rientrarci mai più, lo sentii chiamarmi da lontano.
Ma come cazzo gli era venuto in mente?
CALUMS POV.
Entrai nella classe di matematica con due occhiaie che parlavano per me.
Vidi Ashton guardarmi confuso, andai a sedermi accanto a lui e iniziai a raccontare.
-sono un coglione, gli ho detto che me la voglio scopare, capisci?-
-cosa c'è di male?.- chiese Ash non capendo
-A Liz! Cazzo! Ha frainteso, o almeno, mi sono spiegato male, ero fattissimo, e adesso non vuole vedermi più, di nuovo.- spiegai
-Calum Hood, sei un coglione.- commentó lui, prima di scoppiare in una fragorosa risata.
Passai tutte le ore di scuola con la testa tra le nuvole, finchè entrai nel teatro e la vidi provare la nostra canzone, era bellissima, ma aveva un socchè negli occhi, una specie di vuoto, forse quello che si provava ad amare un coglione come me, perchè lei mi amava, oh si, ne ero sicuro.
-Liz, fammi spiegare per favore, due minuti, ascoltami.- farfugliai tutto in un fiato.
-vattene.- mi disse senza guardarmi
-hai capito male, liz.- continuai
-cosa c'è da capire Cal? mi hai detto che mi vuoi scopare, che per te sono come una delle tue ragazzine che lasci dopo due giorni, ti sei persino dimenticato delle nostre prove per fumarti due cannette e scoparti una puttanella, ma fammi il favore, vattene.-
-io non intendevo questo! ti ho detto 'anche' perchè è una delle tante cose che voglio da te, tra cui il bacio del buongiorno e della buonanotte, i sorrisi che mi facevi tempo fa, le nostre serate sotto le coperte, te le ricordi? io rivoglio tutto questo da te, tutto, credimi una buona volta porca puttana!- gli urlai contro
-la verità, è che tu non cambierai mai, ed io non lo voglio un bambino come te al mio fianco Calum, sono stufa delle tue prese in giro, delle tue parole romantiche, sono stanca di te, non ce la faccio nemmeno più a stare male, nemmeno a piangere, che senso ha? se poi tu rifai gli stessi errori, eh? che senso avrebbe ricominciare con te? hai avuto tante opportunità, ma sei arrivato al limite, quindi adesso vattene a fanculo, e non tornare.-
Non l'avevo mai vista così seria, lei ci credeva in quelle parole, quindi decisi di andare via, di lasciarla sola, e se era quello che davvero voleva, di non tornare più.
- - -
Passavano le settimane ed io la evitavo nei corridoi, avevamo saltato la nostra esibizione, era andato tutto in fumo, stavolta era finita davvero, lei era felice.
La vedevo da lontano ridere con le sue amiche, ogni tanto la vedevo passeggiare nei corridoi con Luke, lo vedevo che ormai mi stava dimenticando, si stava rifacendo una vita, e faceva bene.
-allora, piano della serata.- inizió ad elencare Ashton
-arriviamo al pub, ci beviamo parecchi drink, balliamo, e se troviamo una ragazza è fatta, bingo!- terminó entusiasta.
Accettai, ormai era da routine, mi preparai ad un'altra serata, dove sotto l'effetto dell alcol, avrei nominato solo ed esclusivamente il suo nome, come da un'anno a questa parte accadeva.
Elizabeth.
HEY
Buon fine settimana:)
Premetto col dire che questo capitolo era nato come due capitoli divisi, ma ho deciso di unirli, domani non potrò aggiornare perchè sarò al mare :(
A lunedì!
xx
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Strangers » c.h.
FanfictionA pochi passi da me lo vidi, bello come il sole, non era cambiato di una virgola, sorrideva mentre parlava con i suoi amici di sempre, Hemmings ed Irwin. Notai i jeans stretti dentro le converse alte nere, una canotta dei Nirvana che gli fasciava pe...