Prologo

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Copertina: castellidicarte 😍
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"Sober" la mia nuova storia è online, mi raccomando, passate a dare un'occhiata ❤️

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Luglio 2015

Avevo paura.

Non ero pronta, stavo per cambiare il mio futuro e anche il suo.

Continuai a camminare avanti e indietro con il cellulare in mano che mostrava il numero di Caleb.

Come avrei fatto a dargli la notizia? Avrebbe accettato questo cambiamento?

Non mi aspettavo di certo chissà cosa dato che non stavamo neanche. Infatti, come poteva accadere dato che lui era bellissimo e impossibile da raggiungere mentre io ero una ragazza qualsiasi che aveva solo avuto un po' di fortuna dato che non mi aveva mai calcolato durante tutto il periodo scolastico.

Tra noi era impossibile, ne ero consapevole.

Non mi ero pentita di ciò che era successo, anzi, lo desideravo anche se in situazioni e circostanze diverse magari con qualche uscita insieme. Tuttavia, dopo il ballo mi aspettavo tutto: che mi ignorasse o anche che accadesse qualcosa ma non che sarei rimasta incinta.

Avevamo usato le precauzioni! Lo ricordavo piuttosto bene.

Mi sedetti sul divano mordendomi il labbro per l'ansia. Se avessi continuato a passeggiare nel salotto di casa mia avrei finito per consumarlo, sospirai passandomi la mano libera sul volto e lasciai cadere il mio cellulare accanto a me. Era passato un solo mese ma riuscivo ancora a rammentare tutto: dal suo profumo al suo calore che mi aveva mandato in estasi. Dopo tutti quegli anni di liceo, solamente la festa di fine anno mi aveva data l'occasione di essere notato da Caleb e la possibilità di potergli parlare per la prima volta. In quel momento, mi sembrò come se tutti i miei desideri si stessero esaudendo, la mia vita stava avendo una svolta in positivo: avevo appena ricevuto la risposta di essere stata presa in uno dei college più prestigiosi e il ragazzo per cui avevo una cotta dall'inizio delle superiori mi stava parlando per la prima volta.

Credevo, anzi ne ero certa: quella sera fu la prima in cui mi sentii viva.

<<Vuoi ballare?>> Mi aveva sussurrato all'orecchio alle mie spalle con voce rauca facendomi sobbalzare anche se, la sua voce me l'ero sognata così tante volte da sapere così tanto sorpresa nel vederlo dietro di me una volta che mi sarei girata, anzi, ero più sconcertata dal fatto che fosse venuto a parlare con me. Era venuto da me e non da altre ragazze facili. La musica era stata messa da poco anche se le varie locandine che erano state appese per tutta la scuola, dicevano che l'inizio della festa era alle ventuno mentre, la sala dell'hotel in cui eravamo per la festa aveva iniziato a riempirsi solo un'ora dopo. Ogni anno i rappresentanti come luogo sceglievano sempre questo posto pensando che per molti la serata diventava a luci rosse. La pista stava iniziando a popolarsi e io ero una frana nel ballo, perciò, come ogni volta, il mio obiettivo era quello di rimanere in disparte.

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