Capitolo 3

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Mi ritrovo ancora in quella maledetta baracca, il corpo accasciato scosso da quelli che sembrano singhiozzi, il sangue ovunque. Mi avvicino lentamente.

"Mamma?" Domando incerta.
La figura si gira lentamente, troppo lentamente, e mi permette di vedere quello che tiene tra le braccia, il corpo di un bambino imbrattato di sangue e con la faccia viola. Un bambino di 6 mesi.

Lo shock mi pervade.
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Metto le mani tra i capelli, cercando di calmare il respiro e regolarizzarlo. Non ho più 9 anni, lo sento sulla pelle, adesso ne ho 15. I capelli sono un po' più corti, i tratti più sviluppati, gli occhi più verdi.

"Roxy...ti senti bene?" I miei occhi incontrano quelli caramello di Newt, che mi guarda preoccupato. Che cosa ci fa qui Newt?

Mi guardo intorno: sono in una mensa, il posto è uguale a quello che ho visto ieri, o, qualche giorno fa. Non ho più la cognizione del tempo e non so cosa sta succedendo.
Davanti a me c'è Thomas, con i capelli rasati quasi a zero, al contrario del solito, con un ciuffo lungo e incolto. Accanto a lui c'è una ragazza: Teresa. La riconosco solo dagli occhi azzurro cielo, sembra diversa da come sono abituata a vederla.
Cerco di capire cosa diavolo mi stia succedendo, ma non riesco.

Il mio rimuginare viene improvvisamente bloccato dalla voce prepotente di Lionel, l'ho sentita solo una volta, ma è così fastidiosa e piena di arroganza che la riconoscerei tra mille.
Questa volta non se le presa con un ragazzo dagli occhi blu e i capelli biondissimi, ma con un ragazzo sempre della sua età con enormi occhiali rossi sul viso.

"Ehi sfigato, perché non mi dai il tuo pranzo?" Chiede arrogante come sempre Lionel, ridendo con i suoi amici. Stringo i pugni e faccio per alzarmi per dirgliene quattro, ma Newt mi trattiene dal braccio delicatamente.

Newt è il mio ragazzo in questo sogno, sa che non sopporto vedere Lionel fare il bulletto, ma sa anche che la maggior parte delle volte riesco nel mio intuito di staccarlo dalle vittime per prendersela con me. L'ultima volta mi ha lanciato un intero barattolo di vernice addosso, Newt sta solo cercando di non farmi prendere di mira.

Il contatto visivo con il mio ragazzo termina non appena sento un vassoio cadere rovinosamente a terra. Mi giro nella direzione da cui proviene il rumore e vedo Gally che ha versato l'intero contenitore di zuppa in testa al ragazzo. Questo mi fa imbestialire.
Da quando è cresciuto diventando da ragazzo fragile da prendere in giro a ragazzo ben piazzato che può spaccarti la faccia con un pugno, ha deciso di far parte del gruppo di Lionel e fare come faceva lui. Abbiamo perso tutti i legami che avevamo durante i 4 anni di amicizia, lui ha smesso di chiamarmi 'Rose' come solo lui faceva, e io ho smesso di medicargli le ferite ogni qual volta venisse bullizzato.

Mi alzo rabbiosa e mi dirigo a lunghi passi verso Lionel, intendo a sghignazzare con gli amici. Non appena mi nota non fa in tempo però a fermare la sberla dritta sulla sua faccia.
Mi guarda con una furia cieca e una rabbia che non ho mai visto in lui. Guardo Gally delusa e gli lancio tutto il mio odio in uno sguardo, dopo di che giro i tacchi e me ne vado.

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Mi trovo in una specie di magazzino, sono circondata a vecchi libri polverosi e fascicoli composti da mille pagine ingiallite posti su enormi scaffali grigi. Perché sono qui?

Ho come la sensazione di dover fare qualcosa. Di cercare qualcosa.

Newt se ne è andato da poco, e non credo di potercela fare senza di lui. Non mi permettono di vedere i suoi video all'interno della radura e mi sento sola come non mai. Certo, c'è mio fratello, ma non facciamo altro che litigare. Lui pensa che quello che fanno qua sia giusto mentre io odio tutto quello che riguarda W.I.C.K.E.D .

Radioactive-The Scorch Trials Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora