Non aveva scelto me

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Ero ancora un po' ubriaca.
Mi girava la testa e mi sentivo stordita.
Riccardo mi prese nuovamente in braccio e mi strinse forte a sé.
Mi assopì e quando riaprì gli occhi ero nel letto di casa mia e Riko non c'era già più.
Andai verso la mia scrivania e trovai un bigliettino con sopra scritto "Sei tutto per me. Ti amo piccola. R."
Era così speciale.
Misi subito il foglietto nel portafoglio per tenerlo segreto e solamente per me.
Scesi velocemente le scale e lo trovai lì che parlava con mia mamma. Sorridevano e scherzavano.
Mi sedetti velocemente accanto a lui. Mise un braccio intorno a me e mi abbracciò forte.
«La prossima volta che ti ubriachi fai un brutta fine.» disse mordendomi il braccio.
Scossi la testa e poi scoppiai a ridere.
Controllai l'ora: erano le due passate.
«Io vado in camera a dormire. Fate i bravi voi due e non fate tardi che domani c'è scuola.» disse mia madre prendendo il suo te e andando al piano di sopra.
Feci tempo a sentire la porta della camera di mia madre chiudersi, che ero già sopra Riccardo per sbaciucchiarmelo tutto.
«Hey hey, calmati.» disse lui ridendo.
Cercai di togliergli la camicia ma lui mi fermò.
«Fede, dobbiamo andarci piano, lo sai. Sto con Giulia e tu probabilmente sei ancora un po' ubriaca. Ti prego non farmi fare cose di cui potresti pentirti.» disse lui accarezzandomi le mani.
«Pentirmi? Perché dovrei pentirmi?» chiesi stupita.
«Perché non ci sarà mai un "noi". Siamo troppo amici e...» dopodiché scoppiò a piangere. Lo avvolsi tra le mie braccia e ci stringemmo forte l'uno all'altra. Aveva ragione, pienamente. Tutto era sbagliato.
«Lo so che hai ragione.» sussurrai al suo orecchio.
«Ti amo Federica, sappi solo questo.» disse tra i singhiozzi.
«Anche io ti amo Riccardo.» risposi dandogli un bacio sul collo.
Ci staccammo e io gli asciugai le lacrime.
«Vuoi dormire da me?» chiesi distraendolo.
«No no, vado a casa. I miei saranno in pensiero.» affermò alzandosi e prendendosi la giacca.
Lo accompagnai alla porta, ci demmo qualche bacio a stampo e poi lui se ne andò.
Corsi in camera mia e chiusi la porta a chiave.
Mi buttai sul letto e iniziai ad urlare addosso al cuscino per non farmi sentire. Piangevo e singhiozzavo.
Mi ero fidata di lui nonostante il mio vecchio dolore, e lui aveva distrutto anche l'ultimo mio frammento di cuore.
8 pianeti, 204 paesi, 809 isole, 7 mari, 7 miliardi di persone, 6 continenti e io avevo scelto lui. Ma lui non aveva scelto me.

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