16.

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"Quindi?" Lea stava aspettando che le comunicassi come fosse andato l'esame fissando la mia faccia priva di emozione.
Quanto mi divertiva tenerla sulle spine.

Feci un sorriso mostrando il libretto degli esami che mostrava un 'ventotto' con accanto la mia firma e quella del professore.

"Sei una secchiona. Solo tu riesci ad andartene per due anni e preparare un esame del genere in così poco tempo" Disse Lea tirandomi un amichevole patta sulla spalla.

I giorni dopo la chiacchierata con Dylan passarono velocemente tra libri e sessioni di caffè. Lea eNewt mi avevano aiutata a ripetere il programma e mi ero promessa di non uscire per riuscire a dimostrare a me stessa che avrei potuto combinare qualcosa di buono anche senza che Tyler interferisse con le mie decisioni. Quell'esame era l'unico ostacolo che mi separava dalla Posey Corp quando mi trasferii, mentre nel giro di poco era diventato un modo per iniziare a riscattarmi e riprendere, a poco a poco, in mano la mia vita.

Mi sarei rimboccata le maniche e mi sarei presa il futuro che meritavo, lo avrei fatto per me stessa e per quelli che avevano creduto in me.

Non sentivo Dylan da quella sera. Non volevo creargli ulteriori problemi, volevo riuscire ad essere sua amica senza essere guardata come la ex fidanzata del gemello psicotico del suo migliore amico quindi decisi di farmi da parte, anche perchè non avrei mai voluto che la sua ragazza pensasse male di noi. Non avevo ne voglia ne tempo di infilarmi in un'altra situazione scomoda.

"Dobbiamo festeggiare" sentenziò Lea saltellante per la felicità.

"Oh no no, l'ultima volta che hai pronunciato quella frase ti ho dovuto aiutare a togliere la testa dal vaso di rose a casa di tua madre. Meglio di no per stavolta" scherzai.

Mi ero dimenticata quanto fosse bella e semplice la vita di una ragazza della nostra età.
Quella era un'altra cosa a cui avrei dovuto abituarmi: godere dei momenti genuini della nostra esistenza.

"E dai! E per la cronaca, erano girasoli" ridacchiò la mora. "Magari è la volta buona che riesci a rivedere anche il moro dagli occhi belli" La mia amica mi fece l'occhiolino schernendomi. L'aveva chiamato 'moro dagli occhi belli' a causa di quello stupido gioco a casa di Newt. 

"Sei fuori strada" la guardai accigliandomi "Non mi piace Dylan, Lea"

"Io ho detto che l'avresti potuto rivedere, non che ti piac... Ma... hai confermato la teoria a cui stava pensando Newt" rise.

"Teoria? Che teoria?" Chiesi confusa.

"Secondo Newt non ti saresti tirata indietro durante il bacio ad obbligo e verità" Rise guardandomi maliziosamente per poi continuare "Io ho un'altra teoria invece" si toccò il mento con due dita facendo finta di pensare.

"Cioè?" Alzai gli occhi al cielo infastidita dal fatto che i miei due migliori amici teorizzassero cose che non avevano nemmeno un fondamento razionale.

"Secondo me c'è stato un bacio qualche sera fa quando ve ne siete andati a zonzo dopo aver mangiato la pizza" sorrise sorniona Lea.

Quelle parole mi fecero arrossire violentemente. "MA che diavolo..- Che dici? Non c'è stato alcun bacio" dissi guardando altrove. Era vero non c'èra stato alcun bacio, per fortuna. "Non è assolutamente vero!" Esclamai guadagnandomi un'altra occhiata maliziosa.

"Sei incredibile! Non fai altro che confermare le nostre teorie!" Rise di gusto la mia amica.

"Ma se ti ho detto che-" iniziai.

"E' vero non c'è stato alcun bacio, ma ti conosco fin troppo bene Sara. Ti sei morsa un labbro e hai guardato altrove evitando il mio sguardo per non arrossire. Il che mi conferma che il ragazzo non ti è così indifferente come credi" Inclinò la testa leggermente. "Anzi come ti ostini a voler credere"

Aprii la bocca cercando di dire qualcosa con un dito puntato contro di lei, ma non uscì alcun suono. Mi fermai guardando un punto indefinito di fronte a me.

Se fosse stato vero? La mia amica sorrise soddisfatta come a volermi dimostrare quanto avesse ragione.

"Andiamo a casa. Dobbiamo festeggiare un ventotto signorina" Sorrise. Sapevo che per l'ennesima volta, non avrei potuto ribattere. Lea vinceva sempre.

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"Non voglio mettermi quel vestito, è troppo corto e non mi sentirei a mio agio" sbuffai guardando uno dei due vestiti che Lea teneva in mano.

"Basta che non ti vesti da maestrina" alzò gli occhi al cielo gettando a terra i due vestiti assieme ad un'altra pila di abiti ai piedi del letto.

"Gne gne" le feci il verso guardando tra i miei vestiti uno che potesse andare bene per quell'occasione. Lea decise che saremmo andati in un locale sulla spiaggia per fare qualche bevuta giusto per lasciarci quel periodo un po' buio alle spalle. Frugando tra le mie cose alla fine sembrai trovare qualcosa che facesse esattamente al caso mio: maglietta leggermente scollata ma non troppo di un rosa scuro abbinato ad un paio di pantaloncini dello stesso colore. Alzai il completo in direzione di Lea e Newt che era appena entrato nella stanza con le braccia conserte appoggiato allo stipite della porta.

 Alzai il completo in direzione di Lea e Newt che era appena entrato nella stanza con le braccia conserte appoggiato allo stipite della porta

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"Oh si, così ci siamo" disse Lea guardandomi con un sorriso sornione. Non faceva altro che guardarmi in quel modo da quando eravamo piccole. Diciamo che stavolta avevo 'osato' un po' troppo a dispetto di ogni sua aspettativa.

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"Sei davvero bellissima" Sentii la voce di Newt provenire dall'altro lato della stanza. Mi voltai per sorridergli e ringraziarlo. Ero pronta, avevo indosso quel bellissimo completo rosa e, anche se non del tutto del mio stile, mi sentivo stranamente a mio agio. Decisi di raccogliere i capelli e di usare un trucco leggero, ma che avesse le stesse tonalità di rosa dell'abito.

Abbassai leggermente lo sguardo. Era la prima volta che mi ritrovavo sola con Newt da quando mi ero lasciata e non avevo ancora avuto modo di scusarmi per averli tenuto nascosto quello che Tyler mi aveva fatto.

"Newt" iniziai lanciandogli uno sguardo ricco di rammarico "Perdonami" ottenni in cambio un sorriso sincero accompagnato dal suo venirmi incontro con le braccia aperte per stringermi e infondermi tutto il suo supporto.

"Non devi scusarti, so come mai ti sei comportata in quel modo.. Credevi di non avere scelta. Sono contento che piano piano tu ti stia riprendendo la tua vita e sono felice di farne ancora parte" sussurrò il ragazzo con le labbra appoggiate sopra i mei capelli dove, poco dopo, lasciò un tenero bacio. Lo guardai asciugandomi velocemente le lacrime che si stavano formando agli angoli dei miei occhi.

"Ti voglio bene" gli sorrisi.

"Anche io, non immagini quanto" rispose lui.

"Non vorrei interrompere questa scena smielata, ma siamo in ritardo" Ci comunicò Lea una volta entrata nella camera dove mi avevano sistemata.

"In ritardo? Pensavo ci fossimo solo noi tre" risposi inclinando leggermente il capo confusa a che l'amica di fronte a me alzò le spalle in segno di resa.Io e il biondo scoppiammo in una risata e ci avvicinammo a Lea per andare a festeggiare il mio ventotto.

Ciao ragazzi! Questo è stato un capitolo di passaggio per far capire come Sara si stia riprendendo dalla sua rottura con Tyler. Credete che Sara provi qualcosa per Dylan? In quanti non vedono l'ora di arrivare al locale per la festa? Dylan e Sara si incontreranno di nuovo?
Non ci resta che aspettare il prossimo capitolo per saperlo. Alla prossima miei piccoli Runners. :)

Unexpected ||Dylan O'Brien|| Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora