Capitolo 43

3.2K 81 0
                                    

Lanciai un'occhiata furtiva a Stefano, il quale stava cercando di nascondere un sorriso divertito. Nonostante i suoi sforzi, i suoi amici lo notarono e si girarono guardandomi curiosi; distolsi subito lo sguardo e mi voltai verso Marco, dicendo qualcosa completamente a caso, forse un "Si, comunque sono d'accordo" provando ad inserirmi in una conversazione tra Marco e Matteo, che sicuramente mi presero per pazza.
"Elena, non hai bevuto niente, vero?" mi chiese Teresa.
La guardai alzando un sopracciglio, poi sentii la porta di quel locale aprirsi facendo entrare alcune ragazze, forse sui vent'anni. Riconobbi una di loro immediatamente: Annalisa, una vecchia amica d'infanzia, era figlia di alcuni amici di famiglia.
L'ultima volta che l'avevo vista fu circa due anni fa, poi si trasferìTorino per studiare al Politecnico, era davvero intelligente e dedita ai propri doveri. Non era cambiata affatto: i capelli neri erano rimasti biondi, ma la loro lunghezza era variata.. Ora arrivavano alle spalle, mentre l'ultima volta che ci eravamo incontrate erano lunghi fino alla schiena. Sembrava essere diventata più alta, ma in realtà indossava dei tacchi che slanciavano il suo fisico da modella. Ricordavo bene come a volte da piccola ero gelosa del suo corpo, non che il mio fosse da meno, solo che sono sempre stata più bassa di lei e di certo lei aveva più forme di me. Nonostante fossimo sempre andate d'accordo, in qualche modo volevo sempre dimostrare a tutti di essere al suo livello, non sapevo bene perchè. Sapevo solo che a volte i miei genitori se ne uscivano con frasi come "È davvero una brava ragazza, i suoi genitori sono fortunati" e allora mi arrabbiavo parecchio, perchè loro avevano me, Luca e.. E Valentina. Mi rabbuiai un attimo al pensiero di mia sorella.
Non era vero che andavamo sempre d'accordo, ora che ci pensavo bene, perchè nell'ultimo periodo in cui lei era qui a Firenze litigavamo spesso e per questo non ci siamo più sentite. Non ricordavo nemmeno bene su cosa discutevamo, molto probabilmente non erano argomenti che valeva la pena rammentare.
Quando la sentii dire "Ciao!" pensai che fosse rivolta a me e così mi girai pronta a salutarla, ma andava verso ad un altro tavolo. La seguii con lo sguardo, curiosa, e con mio stupore e forse anche dispiacere, vidi che andava verso il suo tavolo, quello di Stefano.
Il mio primo pensiero fu "Come si conoscono?", ma mi concentrai di più sulla reazione di Stefano: avrebbe sorriso o sarebbe rimasto indifferente?
Annalisa salutò col classico bacio su due guance all'italiana i ragazzi seduti davanti a Stefano, poi si rivolse verso di lui e l'amico accanto a lui e strinse la mano ad entrambi. Quindi non si conoscevano e questo era un sollievo, tuttavia temporaneo perchè potei vedere che Annalisa sorrideva un po' troppo spesso a Stefano.
No, sicuramente erano dei sorrisi di cortesia, visto che si erano appena conosciuti.
Però gli sorrise di nuovo e iniziò a parlargli.
Improvvisamente mi girai verso Teresa ricordandomi della sua domanda ironica, prendendola questa volta seriamente "No, ma ne avrei davvero voglia"
"Stai scherzando, vero?" Marco rise, pensando fosse uno scherzo.
"Si, era una battuta" era inutile spiegare il motivo del mio desiderio improvviso "Vado un attimo in bagno, Teresa? Puoi tenere la mia borsa?"
"Certo" prese la mia borsa mettendola sulle sue gambe e continuò a parlare con Matteo.
Mi dispiaceva lasciare Marco da solo come terzo incomodo con la giovane coppia, però avevo bisogno di un secondo per me.
Mi diressi verso il bagno cercando di non guardare il tavolo di Stefano, non volevo che Annalisa mi vedesse, perchè così mi avrebbe vista anche Stefano. Non capivo nemmeno perchè non volessi che mi vedesse, in fondo lui non aveva fatto niente, non ancora. Ma no! Non dovevo stare a pensare queste cose, io mi fidavo di lui, non avrebbe mai fatto niente che potesse ferirmi.
Entrai nel bagno e mi appoggiai al lavandino, inspirando ed espirando guardandomi allo specchio.
Elena, calmati.
Calmati, stai dando forma alle ombre.
"Devo incontrare alcuni amici" ripensai al suo messaggio.
Sapeva che ci sarebbero state delle ragazze oppure ne era inconsapevole?
Okay, dovevo seriamente smettere di pensare troppo alle cose, perchè così deformavo la realtà.
Anche se lo avesse saputo, cosa sarebbe cambiato? Infondo erano solo delle amiche, ero io che ero entrata nel suo cuore, vero? Io uscivo con i miei amici e lui si fidava di me, perchè io non avrei dovuto fidarmi di lui?
Uscii da quella stanza fin troppo piccola e mi incamminai per tornare dagli altri, cercando come prima di passare inosservata, ma capii di aver fallito miseramente quando sentii chiamare il mio nome da una voce fin troppo familiare "Elena!"
Mi voltai e vidi Annalisa che si alzava guardandomi sorridente, ma visto che non faceva un passo per avvicinarsi, fui costretta ad andare verso di lei, avvicinandomi anche a Stefano, anche lui alzato mentre il resto del loro gruppo era seduto "Annalisa!" dissi cercando di sembrare sorpresa "Quando sei arrivata?" mi sorpresi della mia abilità d'attrice.
"In questo bar circa cinque minuti fa, ma sono a Firenze da un paio di giorni. Mio Dio, sei cresciuta parecchio! Diventi sempre più bella, Valentina deve aver già iniziato i suoi attacchi di gelosia!" fece una sonora risata, mentre io non risi affatto "Ecco.." provai a dirle che Valentina non c'era più, ma mi interruppe subito "E lo studio?" chiedilo al mio professore, è davanti a te "Scommetto che leggi ancora come una dannata!" scherzò.
"Non esageriamo" mi voltai verso Stefano facendo finta di notarlo solo adesso "Salve"
"Ciao, Elena" mi salutò facendomi un sorriso cordiale.
Annalisa ci guardò "Vi conoscete?"
"È uno dei miei professori" risposi io.
Uno dei più grandi difetti di Annalisa è sempre stato quello di non saper tener a freno la lingua "Ma dai! Non è giusto, io non ho mai avuto un professore così sexy!"
Stefano sgranò gli occhi per la sorpresa e cercai di rimanere il più distaccata possibile, anche se volevo prenderla a calci fino a Torino per questa sua uscita assolutamente fuori luogo.
Stefano fece un piccolo cenno imbarazzato e ritornò al suo posto, poi Annalisa mi sorrise e continuò a parlare "Non ci vediamo da così tanto, come stanno Luca e Valentina?"
"Luca sta bene" mio fratello era affascinato da lei, era l'effetto che faceva su tutti i ragazzi "Valentina ci ha lasciati"
"Si è trasferita da qualche parte?"
"No, è morta" fui netta come un coltello, cercando di dirlo senza incrinare la voce.
Rimase senza parole, riuscii a vedere il panico nei suoi occhi, non sapendo cosa dire "Io..io.. Quando?"
"Settimane fa" risposi "È stata investita"
"Mi dispiace, Elena"
"Tu cosa mi dici?" cambiai argomento "Come va a Torino?"
"Bene! Davvero bene, ho dato alcuni esami e ora sono qui in vacanza"
"Qualche novità?" ti prego, fa che sia fidanzata, fa che sia fidanzata.
"No, purtroppo sono sempre single, ma spero che questo cambi tra poco" enfatizzò troppo l'ultima frase.
Deglutii, sentendomi come qualcosa incastrato in gola, non riuscii nemmeno a rispondere.
"E tu hai incontrato qualcuno?" mi guardò maliziosa, in attesa di sentire eventuali dettagli.
Mi presi una pausa di circa due secondi "No, nessuno" parlai un po' troppo velocemente, guardando con la coda dell'occhio Stefano che fissava il tavolo quasi ossessivamente "Devo tornare dai miei amici ora, però vediamoci, okay?"
"Certamente" mi salutò sorridendomi e poi finalmente tornai da Teresa, Marco e Matteo.
Sentii degli occhi su di me, ma non potevo girarmi per vedere chi mi stesse guardando; quando mi sedetti sull'alto sgabello del bancone, Teresa mi guardò interrogativa "Hai una faccia sconvolta, era Annalisa quella?"
"Si, stava con St.." mi bloccai immediatamente "Con Ferrari e i suoi amici"
Marco si girò incuriosito e ridacchiò "Ferrari ha fatto colpo! Guardate come si guardano quei due!"
Non volli nemmeno voltarmi a guardare, così afferrai la giacca "Che ore sono?"
"Le 22.36, perchè?" mi rispose Matteo.
"Niente, pensavo che potessimo fare una passeggiata, mi sembra di soffocare in questo bar" feci io, desiderosa di andarmene il più presto possibile.
Teresa guardò Annalisa e Stefano, poi me e capì, come sempre, all'istante "Andiamo un po' fuori, Elena?"
Annuii energetica e mi alzai seguendola verso l'uscita. Passammo davanti ad Annalisa e Stefano e li salutammo con la mano, senza fermarci a parlare.
L'aria fresca dell'esterno mi fece bene e mi calmai un po'.
"Stai avendo un attacco di gelosia?" mi domandò Teresa.
"No" mentii.
Mi guardò insistente "La stavi uccidendo con lo sguardo, signorina"
"No, mi sono comportata in maniera molto pacata e civile"
"Per fortuna non l'hai attaccata al muro"
"Non le avrei mai fatto del male"
"Non fisicamente, ma sappiamo entrambe che quando ti arrabbi ci vai giù pesante con le parole"
"Io non.. Senti, non c'è motivo di innervosirmi, sicuramente è un'amica degli amici di Stefano e sono usciti casualmente insieme, cosa c'è di male?"
"Il tuo tono di voce è da maniaca, però voglio credere che tu lo pensi davvero"
"Lo penso!" sbottai.
"Elena, tranquillizzati.. Le cose stanno come le hai descritte tu, ora calmati"
Feci un grande sospiro "Si, scusami. È solo che.."
Marco e Matteo in quel momento uscirono dal locale e mi bloccai immediatamente, visto che ovviamente non potevo parlarne davanti a loro.
Teresa mi guardò dolcemente, poi abbracciò il suo ragazzo "Andiamo, ragazzi?"
"Si" rispose Marco "Già stanche?"
"Eh già" feci io "Potete riaccompagnarmi a casa?"
"Certo, milady" Marco tirò fuori dalla tasca le chiavi dell'auto e ci avviammo tutti verso il veicolo.
Inaspettatamente, sentivo addosso una grandissima stanchezza.

Amore ProibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora