15

568 23 3
                                    

Tantissime persone credono nel destino. E io non ho mai capito cosa sia, che ruolo abbia nella nostra vita e perché sia così quotato. Ho sempre pensato che tutto, sì, accadesse per una ragione, un motivo, ma finisce qui. Non c'è nessuna cosa invisibile che ci unisce a persone o ci porta a compiere determinate azioni, siamo noi, noi che decidiamo il sabato sera di uscire e magari incontriamo la nostra persona, siamo noi che decidiamo di prendere il pullman al posto di andare a piedi e rincontriamo un amico che non vedevamo da anni e con cui diventiamo inseparabili, siamo noi.
Per me, nessun destino ha unito me e Lauro, io ho deciso di andare a vivere da Edo, lui a suo tempo ha scelto la medesima cosa e ci siamo incontrati. Doveva andare così. Non so perché, non so l'utilità, ma sento che è così, che in qualche modo porterà qualcosa. <Stai attenta>sussurra Aria, e in un attimo ritorno anche con la testa, nel mondo reale, tra i banchi di scuola. <Che stiamo facendo?>mormoro, mentre la prof continua a blaterare parole greche che tutti scrivono velocemente a testa china. <La tragedia> risponde, come se le avessi chiesto di che colore fosse il cielo. Prendo la penna controvoglia e comincio ad imitare gli altri, contando i minuti che mi separano dalla ricreazione.
***
La scuola è vuota, i nostri passi rimbombano nell'atrio deserto, mentre professori si affrettano nelle classi per l'ora successiva. Io ed Aria ci avviamo tranquillamente alle macchinette, dato che abbiamo ora buca e che siamo senza professori, e incontriamo alcuni suoi amici, che si fermano a parlare con lei, mentre io prendo il caffè. Mi guardo intorno e studio ogni singola parte della mia scuola, praticamente della mia casa, i muri gialli, le scale di marmo freddo e sporche, le macchinette ammassate, e l'odore di caffè, che tolgo dal distributore e giro per mischiare lo zucchero. Aria mi raggiunge due secondi dopo e comincia a parlare, ma io son distratta e non ascolto, soprattutto quando sento una vibrazione provenire dal mio telefono, custodito nella tasca posteriore dei miei jeans neri.
Da: Lauro
Vengo a prenderti io...è sparito Edo.

Leggenda al quartiere/Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora