Prologo

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Per milioni di anni la malattia era stata una delle cause principali della morte dell'uomo.

Poi era arrivata la Cellula Zero.

Guardando a esseri primordiali in grado di rigenerare se stessi, come le meduse, Paul Whitman e Thomas Addison avevano sviluppato una cellula umana intelligente in grado di comunicare con quelle con cui veniva in contatto.

Riconosciuta la loro natura riusciva, per osmosi, a trasformarsi in una di esse.

Una Cellula Zero poteva diventare una cellula epiteliale, muscolare, ghiandolare, solo per vicinanza. Innesti di Cellule Zero avevano riparato danni nei tessuti, nei muscoli e perfino nel cervello.

Ma la vera frontiera era stato lo sviluppo in vitro di organi interi, costituiti da Cellule Zero, che si adattavano a qualunque organismo senza mai venire rigettati.

Gli impieghi di questa nuova, straordinaria risorsa aveva allungato incredibilmente l'aspettativa di vita, sconfiggendo la stragrande maggioranza delle malattie e riducendo la loro l'incidenza del 99%.

Ovviamente questo avveniva solo nella popolazione che si poteva permettere i trattamenti.

La medicina tradizionale, destinata alle fasce più povere, subì un crollo di finanziamenti che fece schizzare i costi delle cure alle stelle.

Gran parte della malavita abbandonò lo spaccio di stupefacenti per occuparsi di quello dei farmaci.

L'acquisto del brevetto della Cellula Zero da parte di un'industria farmaceutica aveva reso Whitman e Addison straordinariamente ricchi, ma allo stesso tempo molto vulnerabili.

Sei mesi dopo la cessione Addison, divenuto paranoico, si convinse di essere spiato da un fantomatico nemico invisibile che voleva strappare dal suo cervello la formula appena venduta. Si era suicidato, chiuso nel suo laboratorio bunker, dopo settimane di totale isolamento.

Whitman e la moglie non avevano avuto sorte migliore, perendo poche settimane dopo la scoperta in un incidente stradale dalle circostanze incomprensibili. I dati satellitari certificarono che si fossero lanciati a velocità folle fuori strada, in un tratto dove però c'erano soltanto loro. I media ipotizzarono fossero stati vittime di un inseguimento, che però non venne mai provato.

Sbalzata dall'auto, la figlia Cora, di nove anni, fu l'unica a sopravvivere, sebbene con entrambe le gambe spezzate, ereditando sia le ricchezze del padre prima che quelle di Addison poi, dato che, non avendo famiglia, lo scienziato aveva destinato tutto a lei.

Ironia della sorte, la piccola Whitman era stata la prima Paziente Zero, guarita grazie alle cellule scoperte dal padre, da una leucemia fulminante.

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