assente

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Hizashi aprì gli occhi e cercò la sveglia sul comodino, ma non eri lì... era un metodo efficiente per svegliarlo quello, doveva alzarsi per spegnere la sveglia
<buongiorno>
Disse, in realtà nessuno lo sentiva, ma lo diceva tutte le mattine, barcollò fino al tavolo e spense la sveglia.
Si trascinò in bagno evitando di guardarsi allo specchio, la mattina il suo aspetto, secondo lui, faceva schifo, e lui al suo aspetto ci teneva.
Il ragazzo si infilò sotto la doccia cercando di svegliarsi con l'acqua fredda, una volta che si fu vestito fu costretto a specchiarsi, dopo una doccia e con dei vestiti decenti addosso non stava poi così male, ma i suoi capelli gli cadevano ancora lisci lungo le spalle, li teneva molto lunghi solo per la sua acconciatura, tirò fuori da un mobile il gel e si sistemò i capelli in modo che salissero verso l'alto, la cosa gli richiedeva molto tempo ogni mattina, per questo si doveva svegliare molto presto.
Hizashi si guardò allo specchio e sorrise.
Potevano dire che aveva un ossessione, che faceva così perchè era insicuro...
Semplicemente ad Hizashi piaceva avere un bell'aspetto quando usciva di casa, doveva per forza essere strano?
Prima di uscire di casa si infilò un paio di occhiali da sole, chiuse la porta a chiave e con lo zaino in spalla corse verso la stazione.
Hizashi viveva più o meno da solo, era difficile da spiegare, i suoi genitori erano sempre via per lavoro, quindi per la maggior parte del tempo effettivamente viveva da solo, questo gli dava più libertà, non aveva orari da rispettare o cose simili, vivere così non gli dispiaceva.
Mentre camminava alcune persone attorno a lui mormoravano qualcosa, l'unica parola che poteva capire era Yuuei.
La cosa capitava spesso, non tutti potevano  frequentare il miglior liceo per eroi del Giappone.
Nel momento in cui Hizashi entrò in classe tutti si voltarono a guardarlo, alcune ragazze iniziarono a bisbigliare commenti sottovoce, Hizashi sorrise guardandole, poi Yamori ed i suoi amici lo raggiunsero
<hei Yamada, oggi pomeriggio esci con
noi?>
Chiese
<non so, forse ho un impegno>
Replicò il ragazzo
<ok>
Hizashi quel giorno prestò particolare attenzione all'appello
<Aizawa Shouta?>
Chiese l'insegnante, nessuna risposta.
<qualcuno sa qualcosa di Aizawa?>
Nessuno rispose... Aizawa non entrò in ritardo... come sempre
<allora Yamada? Vieni con noi?>
Chiese Yadomi, Hizashi scosse la testa
<non posso>
Disse mettendosi la cartella in spalla, una volta uscito dall'edificio si diresse in una direzione diversa da quella che prendeva di solito.
Era riuscito a trovare l'indirizzo di Aizawa, ed era preoccupato per lui, si sentiva in colpa per quello che Yadomi ed i suoi compagni gli avevano fatto, per non aver provato a fermarli.
Sapeva che anche Shouta viveva da solo, arrivò davanti alla porta di quello che doveva essere il suo appartamento e suonò il campanello.
Attese a lungo ma non rispose nessuno
<Aizawa! Sono Yamada! Sei in casa?>
Gridò, di nuovo nulla... Hizashi sbuffò e prese una chiave dalla tasca, l'aveva trovata nello zaino di Yadomi, la inserì nella serratura e la girò
<AIZAWA! SEI IN CASA?>
Domandò urlando, girò per tutte le stanze, ma era ovvio che nessuno entrava in quella cosa da un pò.
<ma dove cavolo sei finito Aizawa?>
Mormorò il biondo

fra i banchi -- maizawa/erasermicحيث تعيش القصص. اكتشف الآن