punizione

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Il cellulare di Shouta suonava senza sosta da più di un ora, ma lui non rispondeva.
Non perchè non volesse farlo, ma perchè non poteva.
Il suo cellulare era stato chiuso a chiave in un cassetto, e Shouta era chiuso in camera sua.
Il ragazzo sospirò e si passò una mano sulla guancia, ancora rossa per lo schiaffo ricevuto poco prima.
Nel momento in cui aveva sentito la serratura della porta scattare il corvino era rimasto paralizzato.
I suoi genitori entrarono nella stanza e fissarono Shouta senza dire una parola.
Come sempre non sembravano provare emozioni.
Shouta aveva guardato Hizashi terrorizzato, avrebbe voluto piangere chiedendogli di aiutarlo, invece si limitò a sospirare
<H-hizashi... v-vattene>
Aveva detto allontanandosi da lui.
Hizashi stava per protestare ma lo sguardo dei genitori di Shouta lo spaventava, non voleva lasciare solo il ragazzo, ma capendo che avrebbe solo peggiorato la situazione.
Recuperò le suo cose ed uscì di casa il più velocemente possibile
Anche quando Hizashi si fu allontanato i due non dissero molto.
<vai in camera tua>
Shouta li fissò
<Mamma... papà...>
Iniziò, però venne interrotto da uno schiaffo.
<in camera tua. E dammi il cellulare>
Shouta non osò dire altro.
Poggiò il cellulare sul tavolo e si chiuse in camera sua.
Nella sua stanza non c'erano orologi, quindi non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando Hizashi era andato via.
Alla fine si addormentò, nonostante il miscuglio di emozioni dentro di lui.
Venne svegliato dal suono della sveglia.
A colazione i suoi genitori erano seduti a tavola.
Non si era ancora seduto quando iniziarono a parlare.
<chi era quello?>
Chiesero
<Hi-hizashi>
Balbettò lui
<non lo vedrai più>
<m-ma..>
Provò a protestare
<NON LO VEDRAI PIÙ>
Ripeterono alzando la voce.
Shouta sospirò.
<va bene...>
<ora vai a scuola>
Il ragazzo uscì di casa velocemente.
Raggiunse Hizashi davanti a scuola, il biondo gli corse incontro
<Shouta... come l'hanno presa?>
Domandò subito, anche lui era preoccupato.
Shouta abbassò lo sguardo
<n-non vogliono che ti veda... s-si sono arrabbiati... >
Hizashi lo fissò senza sapere cosa dire.
<quindi...>
<scusami... Non avrei dovuto invitarti... è che mi mancavi>
Disse Shouta.
Sapeva che era colpa sua, che i suoi genitori sarebbero potuti tornare in anticipo.
Sapeva che si sarebbero arrabbiati, anzi, non erano arrabbiati, erano disgustati da lui, lo erano sempre stati ed ora lo erano ancora di più
Prima che il corvino potesse accorgersene i suoi occhi si riempiono di lacrime.
Hizashi gli asciugò le lacrime e lo baciò sulla fronte.
<tranquillo Shouta... andrà tutto bene... te lo prometto>
<e-e co...come?>
Balbettò il corvino cercando di non piangere.
Odiava piangere ma non riusciva a farne a meno.
Hizashi avrebbe voluto dargli una risposta, ma non aveva in mente nulla, così si limitò a stringere il ragazzo che gli appoggiò la fronte sulla spalla

fra i banchi -- maizawa/erasermicWhere stories live. Discover now