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Pov's Emma
Sento bussare in continuazione il campanello della porta, non ho voglia di alzarmi, nemmeno un po'. Non so che ore siano, credo però che sia abbastanza tardi sennò chi verrebbe a disturbarmi di prima mattina?

Sbuffo e stropicciandomi gli occhi mi alzo lentamente dal soffice materasso.
Recupero il cellulare dal comodino e controllo l'ora; sono le dieci e mezza, be' era anche ora che mi alzassi. Questa notte non ho chiuso occhio, Ari piangeva di continuo, le ho misurato la febbre perché la vedevo abbastanza accaldata, e.. povera piccola aveva trentasette e otto. Mi sono addormentata giusto un po' alle sei di questa mattina, sembra che abbia fatto "after".

Stiracchio le braccia, appoggio la mano sulla fronte di Ari e controllo se scotta. Non credo che si sia abbassata.. devo chiamare il dottore sto iniziando a preoccuparmi.
Esco dalla camera dopo aver rimboccato le coperte alle piccole e scendo le scale avvicinandomi all'ingresso principale.

-"che ci fai tu qui?" chiedo una volta aperto la porta di legno scuro

-"è da mezz'ora che sono qui fuori" risponde "Ben mi ha chiamato poco fa spiegandomi la situazione" aggiunge mettendo le mani in tasca

-"entra non rimanere lì impalato" dico scansandomi di lato per farlo entrare "quale situazione?" domando, chiudo la porta a chiave e seguita da lui mi dirigo in cucina

-"Ari ha la febbre alta, tu hai fatto una nottataccia" sospira sedendosi suo sofà "hai bisogno di riposare, e.. be' volevo essere d'aiuto" continua grattandosi il retro del collo "ero preoccupato.." sussurra quasi, anche se riesco a sentirlo perfettamente

-"grazie" dico sorridendo appena "però Federico so cavarmela anche da sola, come ho fatto per tre anni.." abbasso lo sguardo

-"se non hai bisogno di me posso anche andarmene allora" risponde alzandosi di scatto dal divano in pelle

-"Federico!" lo chiamo afferrandogli io braccio

-"cosa c'è" chiede freddo

-"non ti capisco, sei venuto qui per aiutarmi e vuoi andartene? è questo il tuo modo di dimostrare che tieni sia a me che alle piccole!?" spalanco le braccia

-"ero venuto per quello infatti! ma visto che sai cavartela.." inizia a dire per poi bloccarsi senza aggiungere alto "mi concedi quei mesi?" sorride passandosi una mano tra i capelli

-"io.. cioè, s..si, ma.." balbetto a disagio

-"mi stai dando una possibilità?" domanda ancora come se non avesse capito

-"dipende da te" rispondo semplicemente

-"chi aspetti?" inarca le sopracciglia sentendo il campanello suonare

Alzo le spalle confusa, giro la chiave nella toppa e apro.

-"Evan?" dico con le labbra semi-aperte

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