Mia

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Il matrimonio era stato emozionante, bello e divertente per tutti e quattro, ma bisogna ammettere che era stato anche molto stancante. Gerard guidava, Anne gli teneva la mano e ogni tanto sorrideva felice, Harry guardava fuori dal finestrino, seduto dietro con Rachel, che dormiva. Era veramente un angelo, il SUO angelo, si diceva Harry sorridendo. Dentro di se sapeva che aveva fatto la scelta giusta; aveva scelto l'amore della sua vita, punto. Cosa c'era di sbagliato? Nulla. Erano parenti? Non del tutto. Massi! Rachel non era geneticamente legata a Harry come Harry non era geneticamente legato a Rachel. Era un amore giustificato, come un amore tra due ragazzi a scuola, solo che loro vivevano sotto lo stesso tetto e i loro genitori erano sposati. L'amore è uguale. E' spaventoso. Prende le persone senza preavviso. Le prende senza una ragione. Mai, Harry, avrebbe immaginato di innamorarsi di sua sorella, perchè nemmeno l'aveva, una sorella! Era tutto così confuso, eppure così terribilmente chiaro.

-Come va?- gli chiese sua madre, un giorno, cinque mesi prima.

Harry appoggiò il giornalino che leggeva sul letto e guardò la madre. -Bene. Ho solo ceduto la mia camera della musica a Rachel, ma sto bene.- disse un po' scontroso per poi tornare a leggere.

Sua madre entrò e si sedette accanto a lui. -So che può essere difficile ma.. Ti prego, provaci.-

Harry sospirò e si mise a sedere. -Non ho mai detto che non ci avrei provato. Non ti ho mai detto no. Sei felice, e mi sta bene. Però vorrei che... ecco.. questo influisse meno sulla mia vita.- sospirò e si sistemò i ricci nella sua mossa che faceva sempre svenire migliaia di ragazze. -Dove suoneremo io e Lou, ora?-

Sua madre sorrise felice. -Oh.. beh, potresti andare nel seminterrato!-

Harry la guardò male. -Nel seminterrato.- si grattò la guancia destra che accennava uno strato sottile di barba. -Non volevi che ci andassimo a suonare, un po' di tempo fa.-

-Oh, beh, ma tu hai fatto così tanti sacrifici.- sua madre gli sorrise e gli prese la mano. -E ti ringrazio.-

Harry le sorrise e l'abbracciò. -No, mamma, grazie a te.- staccò l'abbraccio e la guardò. Le sistemò una ciocca di capelli dietro all'orecchio e continuò a parlare. -Sai che ho sempre voluto una sorella, o un fratello, per lo meno.- alzò le spalle. -Lei è così...- sorrise, ripensando alla sorellastra conosciuta poche ore prima, che ora dormiva nella stanza accanto alla sua. -..così...- guardò sua madre. -L'unica cosa è che prima eravamo solo io e te..-

-Ci abitueremo.- sua madre gli sorrise e gli diede un bacio sulla fronte. -Notte Harold.-

Harry distolse lo sguardo dal panorama notturno e si allentò il papillon. Guardò sua madre così felice e non potè fare a meno di sorridere. Ragionandoci, arrivò a pensare che secondo lui Anne sarebbe stata felice per lui e Rachel, anche se erano fratellastri. Secondo lui sua madre sarebbe stata felice che lui si era innamorato. Ma non poteva dire altrettanto di Gerard. L'aveva sempre visto distratto, in quei mesi; aveva sempre avuto poco tempo per sua figlia, ma Harry era convinto che era solo per emozione, agitazione e.. beh, amore. Harry sapeva che Gerard era un padre molto protettivo, forse più di Harry, nei confronti di Rachel. No, Gerard non l'avrebbe mai accettato, ne era quasi certo.

-Bene. Arrivati!- disse parcheggiando la macchina.

Harry si risvegliò bruscamente dai suoi pensieri e vide i suoi "genitori" baciarsi. -Bleah.. fatelo in camera vostra, quando nessuno di noi due c'è!- si girò verso Rachel e le accarezzò velocemente il volto. Un sorriso apparve veloce sul suo volto e così, com'era apparso, scomparve. -Lei dorme.- disse, serio.

-Se la scuoti delicaramente si sveglia ed entriamo.- disse Gerard girandosi verso la figlia.

Harry la guardò, poi girò lo sguardo verso il suo nuovo padre. -Ma dorme...-

FratellastriWhere stories live. Discover now