DICIANNOVE

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Siberia, 1944

Si svegliò all'improvviso, nel momento in cui scattò la serratura della sua cella.
Si voltò verso la porta e il dottore, accompagnato da tre guardie, la fissava con un'espressione angosciata.
Lei si mise seduta, increspando le sopracciglia.
Non capiva cosa volessero da lei nel cuore della notte.
Poi il dottore aprì la bocca,

- Sta male... -

Alek si tirò in piedi,

- Di chi sta parlando? -, chiese, temendo di avere già capito,

- Barnes... ha bisogno di te... -, tagliò corto l'uomo.

Lei incrociò le braccia sul petto,

- Avete già usato questo trucchetto per vedermi all'opera... cosa gli avete fatto, questa volta? -

- Devi venire subito -, concluse lui, uscendo dalla stanza ed invitandola a fare lo stesso.

Si infilò velocemente le scarpe, raccolse il vecchio golf grigio che teneva sul letto e li seguì.
I quattro camminavano velocemente, voltandosi ogni tanto a controllare che lei li seguisse.
Non aveva mai visto quella parte della base. Si guardava intorno, cercando di memorizzare più particolari possibili.
Poi si avvicinarono ad una porta semi aperta. Davanti ad essa si trovava una scrivania con una guardia in posizione.
Ed udì delle urla.
A quel punto l'agitazione la pervase: era senza dubbio la voce di Bucky!
Il dottore e i tre soldati la precedettero nell'entrare.
Non appena anche lei giunse, ebbe un brivido.
Lui si trovava nel letto, legato con delle cinghie. Si contorceva, sudato e fuori di sé. Alek notò subito un nuovo braccio di metallo sul quale spiccava, all'altezza della spalla, una stella rossa.

- Voi siete completamente pazzi... -, commentò avvicinandosi a lui. Guardò la carne sanguinante dove il vecchio metallo era stato sostituito da quello nuovo. Gli sfiorò il volto caldissimo e tornò a guardare i loro carcerieri,
- Non era ancora guarito dal primo impianto... e voi gli avete fatto questo? Ha di certo un'infezione in corso! -

- Lo sappiamo bene! Ma nessun farmaco ha migliorato la situazione! I suoi parametri stanno precipitando velocemente... -, riprese il dottore, fissandola attraverso le due lenti tondeggianti, - ... non so più cosa fare. -

Le parve di percepire persino una sfumatura di dispiacere e di senso di colpa in quell'ultima frase disperata.
Ma non stette a pensarci troppo su. Tornò a guardare il ragazzo, completamente fuori di sé, inginocchiandosi di fianco alla sua branda.
Sollevò una mano e con attenzione la posò sulla sua fronte,

- Bucky... -

Probabilmente sentendo la sua voce, lui ebbe un attimo di lucidità. Dischiuse appena le palpebre, mostrando l'azzurro dei suoi occhi lucido ed arrossato.

- A... Alek... -

Sentendogli pronunciare il suo nome, accennò brevemente un sorriso,

- Mi hai dato buca, oggi, in cortile... -

Lui non riuscì a formulare nessuna frase in risposta. In compenso la sua espressione si deformò, in seguito ad un'ennesima fitta. Strinse gli occhi, inarcando la schiena. Poi ricadde sulla branda, affamato d'aria e con un lamento incontrollato di fondo che la straziava.
Alzò le mani. Ne posò una sulla ferita fresca e l'altra sul suo petto. Chiuse gli occhi e si concentrò. In pochi istanti i suoi palmi diventarono bollenti.
Bucky gridò, spalancando le palpebre. Lei non mollò la presa, mentre i suoi arti iniziarono a tingersi di nero e una serie di striature infuocate si disseminarono sulla pelle, come se fossero centinaia di capillari incandescenti.
Si alzò in piedi, per premere con maggiore forza su di lui, che di nuovo urlò, bloccato dalle cinghie.
Sotto gli sguardi attenti dei suoi carcerieri, il corpo di Alek diventò brace pura, nera come la notte e luminosa come lava. Socchiuse le iridi, due cerchi dorati fermi sul soldato immobilizzato. Si concentrò di nuovo, in quanto il lavoro su Bucky, questa volta, richiedeva davvero molte forze.
Sentì vorticarle la testa, mentre si obbligava a non crollare. Inspirò e gridò a sua volta, nello sforzo di trarre a sé ciò che stava uccidendo il ragazzo.
Il dottore osservò il rossore e le ferite sul corpo del giovane svanire lentamente e lui, pian piano, passare dalla non sopportazione, al sonno.
La ragazza si staccò da lui, respirando a fatica e completamente nera come la notte più oscura.
Cadde seduta a terra e fissò i suoi nemici con tutto l'odio che poteva contenere il suo esile corpo.
Le guardie le puntarono contro le armi, vedendo in lei un mostro... ma il dottore li fermò.
La videro posare le mani al suolo e liberarsi, lentamente, di tutta quell'oscurità di cui si era impregnata.
Poco dopo le iridi tornarono verdi e la sua pelle, rosea.
Il dottore si avvicinò a Bucky, per controllarne i parametri.
Era chiaro che stesse meglio.
La guardò, orgoglioso,

- Lo hai salvato. Di nuovo. -, commentò,

- Non di certo per fare un favore a voi... -, rispose lei, ancora a terra, esausta e con il fiato corto.

- Certo. lo hai fatto per lui. O per te stessa. Ma poco m'importa. -

Le guardie entrarono, intimandola di alzarsi, per riportarla nella sua cella.
Con le poche forze rimaste, Alek cercò di rimettersi in piedi.
Ma il dottore la stupì,

- Lei resta qui. Non c'è certezza migliore che il nostro soldato d'inverno superi la notte. - la fissò, assottigliando lo sguardo, - Vedi? So anche essere gentile, se ti comporti bene. -

Dovette stringere i pugni, per non saltargli addosso ed ucciderlo, bruciandogli le interiora con il fuoco, magari.
Si limitò a fissarlo, mentre, fiero, usciva lentamente dalla cella, richiamando le guardie a sé e chiudendo la porta alle loro spalle.
Sentì scattare le serrature. E poi spensero le luci.
L'unica illuminazione restò quella dei macchinari che segnalavano i parametri di Bucky. Ma quel lampeggiare verde e rosso la innervosiva, cosicché le spense.
Lui stava meglio, ora, e non aveva bisogno di nessun marchingegno che glielo mostrasse.
Si sedette sulla branda, di fianco al ragazzo. Respirò ancora un po' di volte, concentrata. Prese tra le mani le cinghie e le bruciò alla base, per liberarlo da quell'assurda stretta.
Poi chiuse gli occhi e si lasciò cadere distesa, accanto a lui.
Il tepore del suo corpo la rasserenò, lasciando che si addormentasse in pochi secondi, senza alcun pensiero.







Quando Bucky aprì gli occhi, tutto intorno era buio.
Li richiuse, in quanto era ancora notte probabilmente.
Si sentiva molto stanco e provato. Ricordava poco e niente di quanto fosse accaduto.
Poi, come un flash, gli tornò in mente tutto: i sedativi, il nuovo braccio metallico, il dolore e poi... il nulla? Mosse il nuovo arto, per verificarne la compatibilità. Gli parve più leggero e maneggevole. Aprì la mano e piegò le dita per poi distenderle: si accorse di riuscire a gestire perfettamente ogni movimento.
Non provava quasi più nessun tipo di sofferenza, dove lo avevano operato. Si voltò, nella branda, poggiandosi sul fianco destro del proprio corpo.
Dischiuse le labbra, non appena vide Alek distesa accanto a lui.
Dormiva profondamente, rannicchiata tra il suo corpo ed il muro.
Crucciò la propria espressione... perché si trovava lì?
Restò inebetito a fissarla per qualche istante.
Poi sfiorando la propria ferita, comprese.
La guardò, immobile, a pochi centimetri dal suo volto.
Sistemò la coperta, in modo che la sua schiena fosse riparata.
Si stese sul fianco, continuando a rivolgerle lo sguardo.
Seguì i lineamenti del suo viso, partendo dalla fronte e lungo la curva del suo naso. Si fermò sul disegno delle labbra, appena socchiuse...

- La smetti di fissarmi come uno stalker? -, sussurrò lei, svelando le iridi smeraldine fisse su di lui ed allungando lievemente gli angoli delle labbra,

- Se volessimo essere pignoli... sei tu ad esserti infilata nel mio letto senza neanche chiedermene il permesso -, rispose quello con il coltello dalla parte del manico.

- Mi ero messa seduta a terra... ma la tua cella ha mille spifferi... - rispose pronta la ragazza,

- Allora la prossima volta andiamo nella tua. -, continuò ancora lui, serio.

Si fissarono in silenzio e poi sogghignarono entrambi.

- La verità è che... mi sento un po' in imbarazzo... - riprese poi Bucky,- ... è da un bel po' che non mi ritrovo a letto con una ragazza... -

- Anche io è un pezzo che non divido il letto con un uomo. Ma erano altre circostanze... -, rispose lei.

Lui aggrottò le sopracciglia,

- Come "altre circostanze"? Vuoi dire che non è la prima volta? - chiese sempre più curioso,

- L'ultima volta che ho dormito con qualcuno... è stato con mia sorella Beth. Quella volta ero uscita di nascosto... i ragazzi avevano organizzato una gara in spiaggia... -

- Gara di cosa? -, chiese Bucky curioso,

- Un combattimento. Però non avevo il permesso... ed al ritorno la finestra della mia stanza era chiusa. L'altra entrata senza il rischio di essere scoperta, era la stanza di Beth. Mi fece comunque una bella ramanzina... e poi restammo sveglie a parlare tutta la notte... -, sorrise mentre lo raccontava,

- Avevate un buon rapporto? -, la interruppe lui,

- Come succede tra sorelle... a volte un amore insensato ed altre volte un odio sfrenato... - rise, ripensando a quei momenti, - però si: ci siamo sempre sostenute l'un l'altra. -, concluse la mora.

- Quindi... gli altri uomini? -, incalzò di nuovo Bucky, sogghignando. Lei lo fissò con serietà,

- ... diciamo che è... la prima volta che mi trovo a letto con un imbecille che accetta di farsi ri-operare un braccio meccanico non ancora stabile e che come conseguenza si è preso un'infezione con i contro fiocchi. -, precisò Alek, mettendosi seduta nel letto e fissandolo con serietà.

- Alek... -, cercò di parlare lui,

- No, senti: questa tattica del "collaboro per avere in cambio" deve finire qui... hai rischiato di andartene all'altro mondo, Bucky! -, la sua voce era alterata e l'espressione nervosa.

Il ragazzo si mise nella sua stessa posizione, risultando a petto nudo e fasciato sulla ferita.

- Alek, mi avrebbero comunque fatto quello che mi hanno fatto. Le mie scelte non valgono niente qua dentro... -

- Anche se fosse così, tu non ti devi arrendere alle loro decisioni! È ora di combattere! Basta accondiscendenza! Chiudiamo qua l'era della collaborazione! Se tu dovessi morire, a questa gente non gliene importerebbe niente! Rimpiangerebbero l'arma, ma non la persona! Non te! -
La vide scossa e sollevò la mano destra per sfiorarle la spalla,

- Ti hanno chiamata per salvarmi la vita... ? -, chiese, conoscendo già la risposta. Lei annuì, mantenendo lo sguardo basso.
- Mi dispiace, Alek... - riprese il ragazzo, - non avrei mai voluto che tu dovessi ancora... -

Spalancò gli occhi stupito, quando lei lo abbracciò improvvisamente e con forza, affondando il viso nell'incavo del suo collo e spingendo sulla sua pelle. Guardandola, lentamente la cinse tra le proprie braccia, con una certa attenzione, come se stesse proteggendo qualcosa di fragile. Poggiò poi il mento tra i suoi capelli, abbassando infine la testa e nascondendo il volto nella sua chioma.
Restarono uniti in quella stretta in silenzio, per qualche minuto.
- Che buon odore hai... - sussurrò lui, respirando tra le sue ciocche. Si accorse che il proprio battito stava accelerando e socchiuse le palpebre, pensando a cosa gli stesse succedendo...

- Per favore, Buck, non farti ammazzare qua dentro -, disse lei, con la voce morbida e lenta, - ... a loro non importerebbe... ma a me... -

Lui si scostò appena, cercando il suo sguardo. Ma Alek teneva il viso chinato.
Il ragazzo portò la mano metallica sul mento di lei e lentamente la obbligò a guardarlo negli occhi.
L'azzurro del cielo più limpido si specchiò nel verde mare cristallino.
Ci fu un contatto, in quel momento. Qualcosa di profondo e viscerale. Qualcosa che non necessitava di parole e nemmeno di spiegazioni.
Bucky scostò l'attenzione dalle iridi, per scendere sulle sue labbra appena dischiuse.
Era quello che desiderava: assaggiarla e provarne la morbidezza. Il suo corpo si accese... quella vicinanza lo risvegliò nelle sensazioni più profonde. Tornò poi ancora nel verde, in quel momento completamente liquido, cercando un consenso... Alek chiuse gli occhi, incurvando il collo verso di lui ed in quello vide un segnale. Scelse di lasciarsi andare e seguire i propri sensi, con l'anima infuocata, come immaginava essere quella della ragazza, mentre si chinava su di lei...
Alek percepì un brivido lungo tutto il corpo mentre riconobbe il suo alito sulla bocca... lo respirò, attendendo impaziente di sentirlo aderire sulle proprie labbra...
La porta della cella si spalancò in quel momento.
Lui si voltò, infuriato, per quell'interruzione.
Alek si scostò, afferrandogli la mano umana, stringendola con forza e scaldandola forse un po' troppo.

Due guardie gli puntavano contro i fucili. Il dottore avanzò tra questi, con un'espressione soddisfatta.

- Bene: vedo che Alek è riuscita a sistemarti meglio di come abbia potuto fare io... - la guardò, simulando un inchino con il solo movimento della testa, - Grazie, Miss O'connor. Spero che "aggiustare" il nostro soldato non ti abbia portato via troppe forze... Prego, le guardie ti scorteranno nella tua cella - le fece cenno di alzarsi dalla branda, nella quale i due erano stati sorpresi in una situazione che lasciava poco all'immaginazione.

La ragazza si alzò in piedi, mentre ancora lui le teneva la mano.
Si guardarono di nuovo. Bucky serio e lei arrossata sul volto.
Poi la stretta si sciolse, lentamente, sullo scivolare lento delle dita.
Bucky restò seduto, con uno dei fucili puntato addosso, mentre la guardava uscire dalla cella.
Il dottore gli si avvicinò, controllando la ferita e non badando al suo stato emotivo.

- Bene bene. La nostra giovane irlandese ha fatto davvero un buon lavoro. Una volta guarito completamente, inizieremo con l'allenamento. Mio caro sergente Barnes, diventerai senza alcun dubbio l'arma più letale che l'Hydra abbia mai posseduto. -

Non sentì quasi nulla di quanto gli disse l'uomo con il camice bianco.
Il suo sguardo chiaro era ancora fermo ed immobile nel punto in cui Alek era svanita dalla sua vista.







Un saluto a tutti!!!
Eccoci al capitolo diciannove.
Sarò ripetitiva, ma ci tengo a dirvi grazie per essere arrivati fin qui! Un grazie ai lettori che hanno inserito "A new life" tra le proprie letture! Grazie a chi ha commentato (adoro i commenti!) e a chi ha votato!
E grazie anche a tutti i lettori silenziosi ma presenti!
Buon weekend!!!


A NEW LIFE  ★ Marvel  Fanfiction ☆ Bucky Barnes ☆ Winter Soldier ☆ White Wolf ★Where stories live. Discover now