TRENTADUE

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Rientrare nella propria stanza alla mattina, senza aver ben chiaro cosa fosse accaduto durante la notte, fu complicato.
Bucky usciva dal bagno in quel momento, con un asciugamano legato alla vita ed i capelli raccolti sulla parte alta della nuca.
Crucciò l'espressione appena se la trovò davanti,

- Ciao! Credevo fossi uscita per un tuffo in piscina... ma no... – alludeva al fatto che fosse ancora vestita con la maglietta per la notte.

Lei sollevò lo sguardo su di lui, scuotendo il capo,
- Mi sono risvegliata nel letto di Thor! -, sbottò tutto d'un fiato, muovendosi nervosa verso il bagno.

Passò di fianco all'uomo che assunse un'espressione confusa, seguendola mentre lei si fermava davanti allo specchio ed apriva il rubinetto dell'acqua fredda,

- Scusa: cosa ci facevi nel letto di Thor... e soprattutto: lui dov'era? -

Alek si sciacquò la faccia con uno schizzo d'acqua raccolta nelle proprie mani. Poi sollevò il viso, guardando la propria immagine riflessa,
- Lui era lì, nel suo letto... -

Bucky portò le mani ai fianchi, facendosi serio,
- Nello stesso letto? -, rimarcò l'ex soldato d'inverno,

- Si! Nello stesso letto! -, rispose lei, voltandosi di fronte a lui. Restarono in silenzio qualche istante, - ... ma il problema non è quello... -

- Ah no? Nei sei sicura? Perché dipende dai punti di vista... cioè: vorrei sapere se mi aspetta un combattimento testa a testa con la divinità nordica per rivendicare il nostro rapporto... -, lo disse poco serio, per sdrammatizzare.

Lei sorrise appena, abbassando il capo,
- Io non ho idea di come ci sia finita in quel letto... -

Lui annuì, piazzandosi di fronte a lei e poggiando le mani sulle sue spalle,
- Si, lo avevo capito, Alek... -, inarcò gli angoli delle labbra, agganciandosi alle iridi smeraldine, guardandola dal basso verso l'alto, - Respira con calma adesso... sei in iper ventilazione. Thor ti ha detto qualcosa? -

La ragazza ricambiò il lungo sguardo, annuendo,
- Dice che stanotte non ero io. Si è presentata Èriu con il mio corpo... una delle divinità irlandesi che crearono l'isola stessa, secondo le leggende... -

- La fiamma generatrice... -, rispose lui vedendola annuire,

- A quanto pare -

Le prese la mano, portandola a sedere sul letto. L'affiancò, senza lasciare il suo viso,
- Ok. Forse siamo andati via dal Santuario di Strange troppo in fretta... torniamo da lui. -, propose Bucky,

- Prima Tony. Ieri gli abbiamo detto così... -, si coprì poi il viso con le mani. Bucky allargò il braccio, cingendolo attorno alle sue spalle,

- Ehi... so cosa significa perdere il controllo senza rendersene conto... hai qui accanto a te un campione in materia, rammenti? Troveremo una soluzione. Noi troviamo sempre una soluzione -

In quel momento, alle loro spalle, Tommy si risvegliò. Si mosse, silenzioso, come fanno i bambini appena svegli. E scivolò in braccio ad Alek, poggiando la testa su di lei.
Mentre gli accarezzava i capelli, il piccolo alzò il viso verso sua madre,
- Mamma, stanotte i tuoi occhi erano dorati... -

I due adulti lo guardarono con attenzione,
- Tommy... ti sei accorto quando mi sono svegliata, stanotte? -, chiese lei. Lui annuì,

- Si. Mi hai fatto così... -, portò il dito indice davanti alle labbra, indicando di fare silenzio, - ... poi sei uscita... -

- Ok, - riprese Bucky alzandosi, - è ora di fare colazione e di affrontare gli altri... Chi ti ha vista in giro, questa mattina? -

Lei si portò una mano sul viso,
- Tony... -

Bucky sospirò, scostandole la mano. Poi l'afferrò e la sollevò di peso,
- Ma che... – si stupì lei aggrappandosi,

- Alla mamma serve una bella doccia fredda, Tommy! Aiutami a portarla in bagno! -
Il piccolo iniziò a ridere, scattando giù dal letto ed affiancando i genitori.







Quando raggiunsero la sala da pranzo, qualche minuto più tardi, trovarono seduti al tavolo Steve e Natasha.
Tommy scattò per raggiungere il biondo, saltandogli letteralmente in braccio,
- Zio Steve! Buongiorno! -

Cap sorrise, accogliendolo con piacere,
- Ehi, buongiorno piccolo! -, sollevò poi lo sguardo verso i due arrivati, facendosi più serio, - come state? Poco fa ho parlato con Thor... -

- E con Stark... – aggiunse Natasha, alzandosi in pedi e avvicinandosi ad Alek, - ... in questo momento è tutto ok, giusto? -

Lei annuì,
- Sembra di si. – si fece più seria, - Nat, ieri non ti ho chiesto delle bombe sparse per la città... -
Lei assunse un'espressione tranquillizzante,

- Le abbiamo scovate tutte e disinnescate. Visione e Bruce sono stati velocissimi. Gli uomini di Fury e Hill ci hanno dato un grande aiuto. -
Alek sospirò,
- Una buona notizia, almeno. Per il resto... -

- Lo so, - riprese l'altra, portando una mano sulla spalla sinistra di Alek e premendo con le dita, - avete fatto del vostro meglio. E per fortuna siete tutti vivi -

Bucky si era seduto accanto a Steve, affondando nella sedia al suo fianco.
Si scambiarono un lungo sguardo che non necessitò di alcuna parola.
In quel momento arrivò nella grande stanza Beth.
Era abbigliata con una semplice tuta grigia, morbida ed una maglietta attillata nera. I capelli raccolti sulla nuca in una lunga treccia.
Non appena Alek si accorse di lei, le andò in contro, allargando le braccia. La più giovane sorrise, allungando il passo e lasciandosi avvolgere dalla delicata stretta della maggiore.
I due sguardi s'incrociarono, finalmente ritrovandosi.

- Mi dispiace non averti cercata... mi dispiace aver dato per scontato che tu fossi... avrei dovuto fare i più... -

- Alek, non avrei mai pensato di ritrovarti... soprattutto così, come eri un tempo... Ho parlato molto con Steve, questa mattina. Mi ha raccontato tutto ciò che ti è successo... Hai avuto altri problemi. Lo capisco... -

Si voltò poi verso il tavolo.
Incrociò lo sguardo curioso di Tommy, che la scrutava a labbra socchiuse. Probabilmente aveva appena trovato in lei una grande somiglianza con la propria madre.
Beth avanzò, al fianco della sorella, senza staccare gli occhi dal bambino.
- Mi hanno detto che ho un nipotino molto speciale... Per caso sei tu? -

Il bambino la fissava con grande interesse,
- Tu sei la sorella della mamma... C'è una foto nella sua collana in cui siete insieme con i nonni... -

Beth s'inginocchiò davanti a lui,
- Si: sono tua zia... che dici: ti va di avere una zia così giovane e carina? – gli lanciò un occhiolino, per poi sorridergli.

Il piccolo la fissava... I presenti capirono che la stesse studiando da dentro.
Dopo qualche attimo Tommy scese dalle gambe di Rogers ed allungò la manina, afferrando quella della ragazza.

- Si, mi va. Somigli tanto alla mamma... hai gli occhi di un verde più scuro, però... -
Lei sbatté le palpebre, per farlo ridere,

- Tu hai gli occhi più belli che abbia mai visto, invece... -, rispose, prendendolo tra le braccia,

- I miei occhi sono uguali a quelli di papà... -, ed indicò Bucky, il quale sollevò la mano per salutare la giovane.

Beth gli si avvicinò, con un'espressione colpevole,
- Scusami per quanto ti ho detto sull'isola... non ho iniziato nel migliore dei modi il nostro rapporto... – disse scandendo la parola e facendo una smorfia con la bocca - Steve mi ha raccontato tutto anche di te... -

Bucky abbassò lo sguardo, quasi imbarazzato,
- Non preoccuparti. Sono contento che ora sia tutto a posto... -, le rispose inarcando un angolo delle labbra.

- In realtà non mi sembra proprio che ora sia tutto a posto... -, intervenne Stark, irrompendo nella stanza ed osservando tutti i presenti, - o mi sbaglio? – concluse, fermandosi negli occhi di Alek.







Qualche momento più tardi, Tony, Thor, Steve e Bucky si trovavano insieme ad Alek nel laboratorio del padrone di casa.
Lei sostava sopra un lettino e Stark era impegnato a valutare i suoi parametri vitali.
Thor, Bucky e Steve li osservavano da dietro una vetrata, dalla quale non potevano sentire quello che i due dicevano.

- È stato davvero inquietante... -, iniziò il dio, incrociando le braccia sul petto e guardando oltre la vetrata, - ... parlare con lei... sapendo che non fosse lei davvero... -

- Perché è venuta da te, Thor? Te lo ha detto? -, intervenne Steve, per smorzare la tensione,

- Ha detto che voleva parlare con un'altra divinità e non con dei comuni esseri umani-
Bucky crucciò l'espressione, guardandolo,

- E ti ha detto anche perché ha voluto dormire con te? -

Thor si voltò a guardarlo,
- Per lo stesso motivo, soldato: non voleva dormire con degli esseri umani. -

Bucky s'innervosì. Steve posò una mano sulla sua spalla, nel tentativo di calmarlo. Si accorgeva sempre quando il suo migliore amico cambiava umore.
All'interno della stanza, Tony lavorava fischiettando.
Lei cercava di rilassarsi, mantenendo gli occhi sul soffitto.
Tony si fermò, fissandola con lo sguardo pensieroso.

- Che c'è? -, iniziò Alek,

- Stavo pensando che questa situazione è complessa... Mi hai detto che è stato il Tommy venuto dal futuro a dare via libera alla dea che ha una cotta per Thor... -

- Non credo che abbia alcuna cotta per Thor... Si è rapportata a lui in quanto divinità... -, rispose lei dubbiosa,

- Ah, ne sei certa? Io credo che questa qui avrebbe voluto divertirsi in modo un po' più terreno con il nostro bel biondone... -, ribattè Tony fissandola serio,

- Tony... -

- Tu parli da umana impegnata con l'assassino più famoso sulla faccia della terra. Ma lei? -

- Smettila... –

A NEW LIFE  ★ Marvel  Fanfiction ☆ Bucky Barnes ☆ Winter Soldier ☆ White Wolf ★Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang