𝟬𝟯

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⸻ 𝗣𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼 ⸻

Lunghi capelli neri e occhi altrettanto scuri, una dei figli di Lilith e Lucifero stava seduta comodamente su una poltrona, mentre l'indice della mano destra sfogliava le pagine del diario di sua madre. Nyx è sempre stata affascinata dai primi secoli di vita della madre dei demoni, quando si trovava sulla Terra ed era appena fuggita dal Paradiso terrestre per non sottostare al volere di Dio e Adamo, per questo custodiva con cura quel diario.

Dei passi interruppero la lettura della ragazza, che si girò verso l'ampia arcata che fungeva da ingresso a uno dei salotti privati del Palazzo Infernale. Belial, uno dei consiglieri di Lucifero, varcò la soglia. Alla vista di Nyx, l'uomo inchinò la testa prima di iniziare a parlare. «Principessa, i suoi genitori chiedono la sua presenza e quella dei vostri gemelli nella Sala del Trono.»

La ragazza annuì. «Certo, arrivo subito.»

Belial era pronto ad andarsene, quando Nyx lo trattenne. «Ah, e Belial, come mai tutta questa formalità? Sappiamo entrambi che non dai mai del lei a un membro della famiglia reale che non siano i miei genitori. Anche perché hai cambiato il pannolino a tutti noi.»

Il consigliere sbuffò, risentito. «Ho perso una scommessa con Belzebù e Apollion.»

La ragazza scoppiò a ridere, per niente sorpresa della situazione. «Quei due ti fregano sempre.»

Una volta che l'uomo lasciò la stanza, Nyx si diresse in camera sua. Una volta entrata, si diresse verso il suo armadio, dove c'era il suo nascondiglio segreto. Nell'angolo in basso a sinistra si trovava una serratura, dove la ragazza inserì la chiave che teneva sempre con sé come collana. Allo scattare del clic, il pannello che fungeva da retro dell'armadio si aprì. Nyx mise il diario nel nascondiglio, assieme agli oggetti a cui teneva di più. Una volta conclusa l'azione, la ragazza chiuse il pannello e nascose la serratura. Poi si diresse nella Sala del Trono, pronta a parlare con i suoi genitori. Nella stanza erano già presenti i due gemelli della ragazza, ovvero Astaroth e Asmodeo. Nyx si sedette su una sedia, salutando i sovrani. «Madre. Padre.» Poi fece un cenno ai suoi fratelli. «Perché siamo qui?»

Un sorriso si palesò sul volto di Lucifero. Molti definivano quel sorriso maligno, ma la sua famiglia ci era abituata, a quel sorriso. «Questa sarà divertente. O almeno per noi» concluse, indicando se stesso e sua moglie, Lilith.

Asmodeo fissò scettico i suoi genitori. «Questo dovrebbe rassicurarci?»

«No» rispose Lilith, ma non si preoccupò di aggiungere altro.

I gemelli attesero qualche secondo, nella speranza che qualcuno aggiungesse dettagli, ma le loro speranze furono vane.

Astaroth, che di certo non era il più paziente, sbuffò, irritato. «Beh? Il motivo per cui siamo qui è...?»

Lucifero ghignò. «Andrete a scuola.»

Nyx era sconvolta. «E cosa ci possono insegnare? Esistiamo da secoli, anche se dimostriamo circa vent'anni umani.»

Lilith fece una smorfia. «C'è stata una riunione del Consiglio. Gli omicidi tra le specie stanno aumentando, così abbiamo convenuto che creare un'Accademia che ospitasse per un po' alcuni membri di ogni specie potesse essere una buona idea. L'obiettivo non è farvi fare amicizia, ma speriamo che conoscendovi meglio le persone passino dal volersi uccidere al volersi solamente... colpire in modo doloroso.»

«Okay... Ma perché ce lo state dicendo?» A parlare fu Astaroth, ma espresse a parole ciò che si stavano chiedendo i gemelli.

«Perché voi farete parte del progetto» rispose Lucifero.

Nyx li guardò, sospettosa. «Perché sembrate entusiasti di questo?»

A rispondere fu Lilith. «Beh, ci sono i dormitori, e voi starete lì per un po', quindi... Perché non andate a preparare le valigie? Partirete domani mattina.»

⸻  𓆙⸻

I figli delle tenebre | Saga ImmortaleWhere stories live. Discover now