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⸻ 𝗔𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗺𝗶𝗮 ⸻

L'Accademia era un imponente castello in pietra situato nelle campagne della Scozia. Si trattava di un edificio gotico immerso nel verde. Le alte guglie appuntite conferivano un aspetto austero al posto, mentre le ampie vetrate davano l'impressione di poter osservare l'intero mondo, da dentro l'edificio. Il castello si estendeva più in larghezza che in lunghezza. L'ingresso principale era preceduto da un ampio cortile esterno, dove si erigeva una fontana creata come omaggio alle tre specie. Un angelo con le ali spiegate era scolpito nel marmo, la posizione del corpo dava l'impressione che la creatura stesse per spiccare il volo verso il Paradiso. La luce del sole che rifletteva sulla scultura le donava un'aria ultraterrena, come se si trattasse di qualcosa di più di una semplice scultura. La creatura raffigurata non era altro che Michael, il primo angelo creato dopo Lucifero. Accanto, scolpito nella pietra, era raffigurato Dorcas, il primo cacciatore. Lui era l'unico della sua specie che non era nato con un parto, ma era stato creato con la magia ed era nato dal sangue versato degli angeli durante la Grande Battaglia. E infine, scolpito nell'ossidiana, c'era Lucifero. Primo angelo caduto e primo demone. Due rubini erano incastonati al posto degli occhi. Tra le mani teneva una spada, la sua spada, chiamata Oizys, con incise delle rune magiche. Quell'arma gli era stata donata da Lilith. Il nome l'aveva scelto lui, dopo che aveva scoperto che per i greci esisteva una dea dell'angoscia, della miseria e della sventura, chiamata così. Ovviamente la dea non esisteva, ma il nome gli era piaciuto. Sotto le figure, una frase latina era incisa su una targa di metallo fissata alla fontana.

Vive ut mortalis, pugna ut immortale.

"Vivi come un mortale, combatti come un immortale". Era un promemoria per tutti: ricorda di goderti la vita come se stessi per morire, ma combatti con coraggio, senza avere paura della morte.

Il cortile interno era stato adibito a campo di allenamento. Una parte era stata lasciata al naturale, un semplice prato dove combattere. L'altra parte, invece, presentava una sorta di percorso a ostacoli.

Davanti all'entrata principale, Nyx, Astaroth e Asmodeo non erano le uniche creature presenti. All'apparenza sembravano avere tutti la stessa età, ma erano esseri immortali, nessuno aveva meno di un secolo.

«Noi dobbiamo riunirci con gli altri membri del Consiglio per definire le ultime cose, quindi le nostre strade si dividono qui.» Lilith richiamò l'attenzione dei figli su di sé.

«Mentre voi dovete raggiungere la Sala Ovest. L'arcangelo Uriel è stato messo a capo di quest'Accademia, e quello sarà il luogo dove vi dirigerete ogni volta che convocherà tutti gli studenti.» Lucifero indicò la parte alla loro destra, essendo l'ingresso rivolto a nord.

I sovrani salutarono un'ultima volta i gemelli, e poi si smaterializzarono.

Asmodeo si guardò intorno, osservando le altre persone nel cortile. Un ghigno apparì sul suo volto. «Secondo voi riuscirò a corrompere qualche angioletto innocente e a convincerlo a fare sesso con me?» La domanda rivolta ai suoi fratelli.

Asmodeo era il più estroverso dei gemelli. Era quello che doveva sempre fare una battuta, quello che doveva farsi sempre notare. Non c'era alcuna differenza tra ciò che pensava e ciò che diceva. Asmodeo era un provocatore nato. Amava sedurre tanto quanto amava torturare anime. E lui, all'Inferno, era soprannominato il torturatore. Non era paziente come suo fratello Belfagor, non faceva della seduzione arte e, sicuramente, non era un demone di classe. Ma difficilmente non riusciva nella conquista del suo obiettivo.

Astaroth, il più pacato e riservato della famiglia, fece una smorfia. «Se fossi un angelo, preferirei la tortura eterna al sesso con te.»

Asmodeo lo guardò, malizioso. «Lo dici solo perché non hai mai provato. Se non fossi mio fratello, ti avrei già fatto una proposta. E tu lo considereresti il miglior sesso della tua vita.»

I figli delle tenebre | Saga ImmortaleWhere stories live. Discover now