Capitolo 5

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Arrivarono a casa di Piero.

I due ragazzi erano entrambi in silenzio, non avevano proferito alcuna parola sulla via di ritorno mentre camminavano uno affianco all'altro... ma di certo nelle loro menti non mancavano i pensieri.

Ed una volta dentro Ignazio andò subito a sedersi sul cornicione della finestra e vedendo sullo sfondo il palazzo sospirò ma a quella vista cominciò a sentire una tale nausea che si alzò immediatamente dopo ed in preda alla rabbia afferrò la tenda e coprì la visuale.

Poi si mise a terra e si rannicchiò su sé stesso mentre si appoggiò con la schiena al muro.

Piero si impietosì a vedere l'amico in quello stato e così gli si avvicinò. Gli mise una mano sulla spalla e come il principe alzò gli occhi gli sorrise per rassicurarlo. Non sapeva cosa fare, d'altronde il giovane ladruncolo non aveva mai avuto amici o persone care e quindi non sapeva come comportarsi e cosa fare per confortare qualcuno.. ma doveva farlo, sentiva il bisogno di rincuorare l'amico.

Per la prima volta in tutta la sua vita Piero non provava pena e compassione per sé stesso, bensì per qualcun altro.

"Che cosa ti è successo Ignazio?".

Il principe si asciugò le ultime lacrime che gli scendevano in viso.

"Anche se te lo spiegassi non capiresti" disse con rammarico.

"Provaci lo stesso". Piero si sedette lì con lui e così l'amico riprese a parlargli.

"Sono scappato di casa e non intendo tornarci".

Il ladruncolo lo guardò incredulo.

"Perché?".

"A mia insaputa mio padre ha organizzato il mio matrimonio. Ma ti rendi conto Piero? Vuole obbligarmi a sposarmi con qualcuno che nemmeno conosco e nemmeno amo!" il principe si sfogò e poi guardò negli occhi il ragazzo ed entrambi rimasero in silenzio.

"Non gli basta comandarmi e dirmi che cosa devo fare, no!" Ignazio tutto d'un tratto scattò in piedi e adirato si mise a camminare su e giù dimenticandosi della presenza di Piero. "No! Vuole pure comandare il mio cuore!".

E come si fermò si trovò davanti l'amico ed il suo cuore gli sussultò in petto e rimase a guardarlo con occhi sognanti.

"Io non la amo, neanche la conosco! Io sento che il mio cuore appartiene ad un'altra persona Piero ma ecco... non è come me, mio padre non approverebbe".

Ignazio stava parlando indirettamente di lui, aveva capito che provava qualcosa per quel giovanotto comune ma la sua povertà non lo fermava ad amarlo; anzi lo spronava ancora di più. Non gli interessava le ricchezze, quelle il principe le aveva già in abbondanza, quello che voleva era avere il cuore ricco di emozioni... e grazie a Piero lo era, il suo cuore era stracolmo di amore, ed Ignazio non avrebbe rinunciato così facilmente a quel sentimento... a lui, Piero, che aveva colmato quel vuoto e buio nel suo animo rendendolo felice e completandolo.

"Io tengo moltissimo a questa persona e non voglio perderla. So che è una follia amare qualcuno che non sa praticamente nulla di te ma... ma non mi interessa. Quello che conta non sono i sentimenti che si provano per una persona e che quella ti fa provare?".

Ignazio era proprio combattuto.

"Come dovrei comportarmi? Che cosa faresti al posto mio?".

Piero non seppe rispondere a quella domanda e si limitò a sgranare gli occhi.

Lui non si faceva e non si era mai fatto problemi del genere, aveva ben altro di cui preoccuparsi e di certo non era l'amore. Addirittura neanche sapeva cosa era l'amore e come ci si sentiva da innamorati... d'altronde chi si sarebbe mai innamorato di uno come lui, un povero straccione? Perché innamorarsi dunque? Tanto meglio starsene da soli, la sua vita era già complicata di suo e non gli serviva l'amore per rovinarla ancora di più sapendo che nessuno lo avrebbe mai ricambiato.

Ovunque sei è vicinissimo || Ignazio Boschetto x Piero BaroneWhere stories live. Discover now