Act 11

387 17 5
                                    

"Can’t we just talk?
Can’t we just talk?
Talk about where we’re goin
Before we get lost,
let me out first"

-Talk,Khalid


S

te:"Sascha, sarà la milionesima volta che te lo ripeto, era stato solo un errore, non avremmo dovuto baciarci, tanto meno andare a letto! Adesso dimentichiamoci dell'accaduto e tutto andrà bene"


Era quello che ripeteva, ormai da 15 minuti, Stefano al telefono con Sascha.

Sa:"Ma a me è piaciuto, ti prego rifacciamolo! Io provo tante cose per te Stefano, ma non so come dirtele..."

L'occhialuto sbuffò sonoramente, stanco dell'insistenza del corvino.

Ste:"Ne riparliamo domani, va bene?"
Sa:"A domani"

E chiusa quella lunga e turbata telefonata, Stefano si gettò di peso sul letto.
Era stanco, frustato, dalla situazione complicata nel quale si era cacciato.

Voleva avere tutto, ma non stava ottenendo nulla.

Si passò una mano in volto, stropicciandosi gli occhi e salire verso i suoi capelli, dove vi affondo le dita dentro, fino alla fine del suo ciuffo.

Si rese conto che Salvatore aveva ragione.
Aveva fatto uno degli errori più grandi della sua vita.
Sapeva che Sascha lo amava, ma lasciandosi andare a lui, aveva solo complicato tutto.

Si odiava per essere impulsivo, e non riflettere sulle piccole cose.
Era il contrario di Salvatore.

Erano due anime così diverse, da poter combaciare perfettamente insieme.

E proprio quella diversità tendeva ad allontanare i due.
Stefano si alzò dal letto, intento a mettersi a lavorare, e così fece.

Lascio che le turbazioni entrassero nella sua mente, mentre con sguardo attento osservava lo schermo del computer.

Anche Salvatore lasciò che le turbazioni prendessero possesso di lui.
L'acqua della doccia scorreva sul suo corpo, come lacrime che solcano i visi di anime infelici.
Le piccole cicatrici sul suo corpo bruciavano per il ragazzo, come il fuoco brucia il legno.

Ognuna di quelle cicatrici gli ricordava quel giorno, quel maledetto giorno.

Ed ecco che i ricordi affiorirono ancora nella sua mente.
Tutte le grida, gli sguardi, l'amore, tutto sembrava tornare a essere vivo.

Chiuse l'acqua del rubinetto e avvolse il suo corpo in un morbido accappatoio.
Si guardò allo specchio: occhiaie profonde tracciavano una linea scura sotto i suoi occhi, e la barba non rasata gli dava un aria trascurata.
Prese quindi il rasoio e la schiuma, e iniziò il suo lavoro.

Voleva iniziare a cambiare, tornare quello di una volta, ma non poteva da solo.

Social
Instagram: surrycutevids
Wattopad: CaciottaGialla

Only you ||Salvefano (surry, st3pny)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora