三十八 ; trentotto

2.2K 146 125
                                    

"Hoseok?"

Taehyung non riuscì ad analizzare la stanza, troppo concentrato a guardare il ragazzo seduto sul divanetto di pelle con aria annoiata.

Questa noia, però, sembrò essersi volatilizzata quando Taehyung entrò dalla porta nera che anche lui aveva oltrepassato una decina di minuti prima.

"Taehyung? Che ci fai qui?" chiese il castano tirandosi su dal divano con la schiena, assumendo una posizione composta.

Il biondo si incamminò velocemente verso Hoseok, sedendosi accanto a lui con un sonoro sbuffo.

Hoseok arrossì data la vicinanza con l'altro, ma nascose tutto ciò cercando di mostrarsi più tranquillo possibile.

"Ti giuro, Hoseok, sono tanto confuso quanto te. Ero con Yoongi quando ad un certo punto sentiamo degli applausi provenire da una parte della discoteca, quindi ci avviciniamo e io vengo coinvolto in una cerchia di dieci ragazzini che mi hanno obbligato a venire qui. Non ci sto capendo niente.." finì Taehyung appoggiandosi allo schienale del divano e chiudendo gli occhi, cercando di fare mente locale.

Hoseok, ormai, non era più tanto confuso quanto l'altro, aveva capito tutto. Mentre il suo obbiettivo era quello di dimenticare Taehyung con una nottata di sesso, proprio colui che aveva conquistato il suo cuore si era intrufolato per sbaglio nella stanza dei divertimenti consigliatagli da Yuta, non permettendogli di raggiungere il suo obbiettivo.

Taehyung aprì gli occhi per potersi guardare finalmente intorno. Le pareti della stanza erano pitturate di un viola soffocante, rendendo la stanza ancora più piccola e angusta.

Il divano su cui erano seduti era in pelle nera e si trovava appoggiato alla parete opposta alla porta d'entrata, del medesimo colore. L'unica fonte di luce erano delle candele. Tante candele. Esse erano disposte su delle casse in legno che percorrevano il perimetro della stanza. Erano di dimensioni diverse, ma il colore era sempre il bianco, in netto contrasto con i colori scuri delle pareti e del divano. Il profumo che emanavano era forte, ti inebriava le narici fino a farti perdere il senno.

Hoseok non aveva smesso di guardare Taehyung da quando l'aveva raggiunto nella stanza. Era troppo bello per essere un umano e il castano questo lo sapeva fin troppo bene. Non doveva farlo, non doveva assolutamente posare gli occhi su Taehyung o il peggio sarebbe accaduto, ma il desiderio era troppo.

Quella frustrazione di cui prima Yuta parlava, gli balzò in mente proprio in quel momento. Confermò ancora di più la verità delle parole del giapponese, mentre era concentrato a memorizzare ogni dettaglio del viso perfetto di Taehyung nella sua mente.

Il biondo, alla fine, incontrò lo sguardo di Hoseok e realizzò quanto fosse penetrante. Il castano l'aveva guardato in quel modo milioni di volte, ma Taehyung era sempre troppo ingenuo per accorgersene. Sapeva che Hoseok lo guardasse spesso, ma non sapeva che lo facesse con quell'intensità in grado di fargli tremare le gambe.

Sostenne a fatica gli occhi marroni di Hoseok, ma ce la fece. La loro battaglia di occhiate durò parecchio, i loro sguardi magnetici non si staccarono un secondo.

Taehyung non seppe perché lo fece, ma in qualche modo, si sentì attirato dall'altro. Hoseok, invece, cercò di godersi quegli attimi da solo con colui che amava, conscio che non sarebbe capitato per molto tempo.

E forse fu un po' per quella frustrazione, un po' per l'intensità dei loro sguardi e un po' per l'odore inebriante delle candele, che Hoseok baciò le labbra di Taehyung.

Si catapultò su di esse con una rabbia e un desiderio tale che i suoi denti si scontrarono più volte con quelli dell'altro.

Taehyung ricambiò.
Lo fece perché anche lui era riuscito a percepire la tensione sessuale che arieggiava in quella stanza stretta, così decise di assaggiare le labbra di Hoseok.

bumblebee | jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora