𝕀. ℝ𝔸𝕀ℕ

828 59 14
                                    


Can you hear me?
that when it rains and shines,
it's just a state of mind,
can you hear me? 
can you hear me?

Pioveva.
Di quelle piogge estive, leggere, ma così snervanti e fastidiose.
Di quelle piogge che ti costringono a rimanere a casa perfino quando l'estate è ormai alle porte, immerso in un mare colmo di umidità e pensieri ingombranti.

Paul McCartney guardava la pioggia scendere lenta, dalla finestra della sua camera.
Come nelle scene tristi dei film.
Ma Paul non era triste, all'alba dei suoi 17 anni.
Aveva conosciuto bene la tristezza, ed essa sapeva d'altro.

Paul stava riflettendo, la chitarra stretta tra le mani, le gambe incrociate sotto lo strumento.

Lo avrebbe aspettato,
anche tutta la sera,
sapendo che sarebbe venuto.
Non poteva mancare, dopotutto,
non si erano visti per una settimana.

E sì, era davvero insolito che passasse così tanto tempo prima che John Lennon si facesse sentire.

Paul pensa che fa davvero freddo per essere a metà giugno, sente gli spifferi provenire dalla finestra provocargli piccoli brividi.
Conoscendo John, si era sicuramente messo qualcosa di troppo leggero e ora stava morendo di freddo.

Nella sua testa il pensiero che egli non sarebbe venuto non si era minimamente fatto strada, vittima di una sicurezza e una fiducia ostentata che Paul riservava sempre nei confronti dell'amico.

Soltanto che il povero ragazzo sa essere molto paranoico, e piuttosto che credere che John se ne sia dimenticato (cosa non improbabile, dato che è già accaduta diverse volte), inizia ad immaginare scenari in cui il suo amico è vittima di teppisti di strada, è scivolato sull'asfalto bagnato sbattendo la testa, o magari ha avuto un attacco di cuore...

E credetemi, l'unico modo che Paul conosce per eliminare questi pensieri dalla sua testa, è quello di andare a cercare John a costo di prendersi la polmonite.

Paul allora esce, fa freddo, sente la pioggia picchiettare sulla sua giacca, e si stringe forte per attenuare il freddo pungente.

Si guarda intorno, dove la notte ha gettato ombre lunghe e scure, strizzando gli occhi per vedere oltre la pioggia.

Sente i capelli bagnarsi, piccole goccioline scorrergli sul viso, e il freddo gli fa tremare le gambe.

E poi finisce tutto, perché Paul non ha più freddo,  Paul non ha più paura, Paul non vede nient'altro.

Perché un ragazzo ha appena svoltato l'angolo bagnato fradicio, con una chitarra sulle spalle.

Perché John Lennon è finalmente arrivato,
e Paul non sente più la pioggia.

𝐖𝐇𝐄𝐍 𝐘𝐎𝐔'𝐋𝐋 𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐀𝐓 𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐊𝐘 - 𝚖𝚌𝚕𝚎𝚗𝚗𝚘𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora