𝕍𝕀𝕀. 𝕋𝕎𝕆 𝕆𝔽 𝕌𝕊

363 38 2
                                    

You and I have memories
longer than the road
that stretches out ahed


Paul non sapeva cosa contribuisse di più al suo nervosismo, il cielo di quel colore così familiare che sovrastava New York o il fatto che fosse in un taxi diretto verso casa di John Lennon.

Paul non era riuscito a dormire i giorni precedenti, ed ora rifletteva su come un gesto che era solito essere così abituale e spontaneo potesse essere diventato una tale fonte di angoscia.

Paul scese dal taxi, e senza nemmeno accorgersene si ritrovò davanti al portone di casa di John.
Suonò il campanello con mano tremante, e attese che succedesse qualcosa.

"Si?"
La voce di John destò Paul dai suoi pensieri, e il bassita si affrettò a rispondere.

"John. Sono io"
Il silenzio che seguì quelle parole lo spaventò non poco. Per un momento credette di aver avuto una pessima idea, e stava già pensando di prendere il prossimo volo per tornare a casa, quando John rispose.

"Paul?"
Prima ancora che il bassista potesse avere il tempo di rispondere, la porta si spalancò di colpo.

John era in piedi lì davanti a lui, gli occhi pieni di incredulità.

Gli attimi che seguirono a Paul sembrarono i più imbarazzanti della sua vita.

Ora i due erano seduti sul divano di John, con delle tazze fumanti di the fra le mani.

"Come va?"
Paul guardò John come se il maggiore gli avesse appena insultato la madre.

"Dio, lo stai chiedendo sul serio? Come pensi che vada?"

John sospirò e rispose, il tono nervoso.
"Ma che ne so, sei venuto qui per cosa, per fissare il mio bel faccino? Diamine, sto cercando di fare un po' di conversazione!"

Paul sgranò gli occhi. Da quando tra loro due c'era il bisogno di fare conversazione?
Ah si, da quando il loro tempo non era speso unicamente dal baciarsi, suonare o litigare.
Sospirò.

"Speravo di conoscere Sean"
John alzò gli occhi al cielo, conosceva il modo che aveva Paul di cambiare argomento e sapeva che non c'era nulla da fare.

"Lui e Yoko sono fuori, sei stato fortunato, immagino"

Il bassista capì immediatamente l'allusione, e sentì un moto di rabbia esplodergli dentro.
Come poteva John essere infastidito dal fatto che non gli piacesse Yoko?

"Sai che non è così. Non la odio, non la conosco nemmeno così bene.
È solo che io ti..."
Si fermò di botto.
Dio, lo stava quasi per dire.

E John lo sapeva.
"Perché ti sei fermato?"

Ora Paul non capiva più nulla e il cuore batteva all'impazzata, mozzandogli il respiro.

"Ti prego, dillo. Ho bisogno che tu lo dica"
Paul posa la tazza di the ancora piena sul tavolo davanti a lui e si avvicina a John.

Il loro visi sono soltanto a qualche centimetro di distanza, gli occhi di Paul ancorati in quelli di John, mentre sentiva il suo respiro lievemente accelerato solleticargli la pelle.
"Ti amo"

Una lacrima scende dal viso di John, e nessuno dei due si allontana, e poi Paul non capisce più come, ma le sue labbra sono su quelle di John e il mondo si ferma esattamente come ogni altra volta.

E Paul vorrebbe davvero che ci fosse un modo per fermare il modo in quel preciso istante, dimenticare tutto.
Dimenticare la band, Cynthia, Linda, Yoko e tutto il resto.

Fermare il mondo ora che ci sono soltanto loro, e tutto quello che c'era stato.

E Paul non se ne rende conto, ma sta piangendo anche lui.
John si stacca solo un attimo, solo per chiudere gli occhi e seppellire la testa dell'incavo del collo di Paul.

Ed ora sente le parole di John mormorate sul cotone della sua maglietta, e vorrebbe non sentirne mai altre.

"Ti amo, ti amo, ti amo, ti prego, ricordalo, ricordatelo per sempre, Paul, ricordati che ti amo"

E se fuori da quella casa ora il mondo finisse, Paul ringeazierebbe ogni divinità che conosce per averlo fatto finire così, ma quando guarda fuori c'è soltanto il cielo del colore del mare.

"Quando ci siamo baciati per la prima volta c'era un cielo meraviglioso, proprio come questo"
John alza la testa e lo guarda, ed è quello sguardo esatto che manca a Paul più di qualsiasi cosa.

"Ti ricordi com'era il cielo di ogni giorno della tua vita?"
Paul sorride, chiude gli occhi e accarezza i capelli di John, in un gesto che gli sembra il più familiare di tutti.

"Solo dei giorni importanti"
John lo bacia di nuovo, ed è un bacio così disperato che Paul ci annega dentro, e si sente come navigare in un mare in piena tempesta senza aver timore delle onde.

"Allora promettimi una cosa, Paul Mccartney. Promettimi che quando guarderai un cielo come questo, penserai a me"

E da quel giorno in poi, di qualsiasi tonalità fosse il cielo, che fosse inverno o piena estate, per Paul aveva sempre lo stesso identico colore,
e sempre la profondità dell'amore di John.

𝐖𝐇𝐄𝐍 𝐘𝐎𝐔'𝐋𝐋 𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐀𝐓 𝐓𝐇𝐄 𝐒𝐊𝐘 - 𝚖𝚌𝚕𝚎𝚗𝚗𝚘𝚗Where stories live. Discover now