Chapter 19: Half A Heart

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"Che bello questo clima da Guerra Fredda... Noi siamo l'America, vero?".

Alzo gli occhi al cielo alle parole di Claire, girandomi verso di lei solo per vederla intenta a coprire con il correttore dei succhiotti sul collo.

"Non è divertente, Claire" borbotto, non innervosita da lei, quanto dalla situazione e, soprattutto, da me stessa.

Mi sto davvero sentendo in colpa per aver tirato un ceffone più che meritato a Luke?

"Non volevo essere divertente, infatti. Casomai realista" ribatte, voltandosi poi verso di me e puntandomi contro la sua spugnetta per il trucco, "e ora spiegami cosa è successo dopo che me ne sono andata, perchè quando ti ho lasciato con scemo e più scemo non eri così".

Sospiro piano, sentendomi con le spalle al muro perchè per quanto abbia provato a fingere anche con Claire, sono diventata talmente trasparente che chiunque sarebbe in grado di dire che c'è qualcosa che non va.

Così, senza farmelo dire due volte, racconto a Claire per filo e per segno quello che è successo, dal mio rifiuto dell'invito da parte di Ashton fino al ceffone della discordia.

"Mi è piaciuta questa tua presa di posizione, sinceramente" dice dopo qualche istante di silenzio Claire, rimettendo a posto correttore e spugnetta, "e se te lo devo proprio dire, Ashton mi ha piuttosto infastidita. Ha poco da incazzarsi se ti fa l'occhio dolce attirando l'attenzione degli Hemmings e poi qualcuno deve pensare a una soluzione".

"Ma credo ci sia qualcosa che non sappiamo" confesso, incrociando le gambe sul letto, "tu non li hai visti insieme, Ashton e Luke. Sono stati piuttosto enigmatici, e quel 'non qui'... Credo ci sia qualcosa che non sappiamo".

"Beh, avevi appena bidonato Ashton, magari non voleva parlarne davanti a te".

Scuoto piano la testa, non del tutto convinta ma senza voler scavare più a fondo perchè non sono affari miei, e Luke ha più volte chiarito il fatto di voler mantenere la sua privacy, così cambio nettamente argomento: "invece sembra che tu abbia passato una bella serata".

Evento più unico che raro, Claire arrossisce, stringendosi poi nelle spalle: "Calum ha visto che ero un po' nervosa e ha pensato bene di farmi... Rilassare".

"Lo vedo... Ti conviene sciogliere i capelli a colazione" sorrido, guardando la mora disfare la coda e sparpagliare i capelli attorno al collo nel tentativo di coprire gli aloni viola dei succhiotti.

"Possono sempre sembrare fatti da Ashton" tenta di dire, scuotendo poi piano la testa, "tu non hai idea di cosa mi faccia quel ragazzo".

"Oh, direi che un'idea ce l'ho. Un'idea molto chiara".

"No, sul serio" risponde lei, alzandosi dal divano, "io sono una a cui piace il sesso, okay? Mi piace l'idea del piacere, e mi piace sia darlo che riceverlo. Pensavo di essere brava a letto, di aver abbastanza esperienza per avere diciotto anni... Ma Calum mi sta mostrando cose nuove. La sua esperienza come pornoattore fa davvero la differenza".

È strano sentirla parlare di sesso in modo così serio, lei che inserisce battute sarcastiche o maliziose anche nei momenti meno appropriati, ed è proprio questo a non mettermi a disagio.

Il sesso non è l'argomento che prediligo, certo, ma lei sembra avere necessità di parlarne ed io non ho esattamente di meglio da fare.

"Quindi suppongo abbia molti fetish" azzardo, guardando Claire sorridere leggermente.

"Diciamo kink, che è meglio. E sì, ma sto scoprendo di averne un sacco anche io. Molti più di quanti immaginassi".

"Tipo?".

Claire tentenna qualche secondo, abbassando poi la voce nonostante la porta chiusa: "mai sentito parlare di daddy kink?".

A quelle parole sgrano gli occhi perchè forse non sarò la più esperta in materia, ma ho girato Tumblr a sufficienza da avere una vaga idea di cosa sia il daddy kink.

"Sei seria?".

Claire alza le mani in aria in senso di resa: "me l'hai chiesto tu! Non sapevo nemmeno di averlo, ti giuro, ma lui ce l'ha, mi ha chiesto di metterlo in atto e io...".

"E tu?".

"Per dirla in maniera spicciola: non sono mai stata così bagnata".

"Claire!" Strillo, sconvolta, guardandola scoppiare a ridere davanti alla mia innocenza, e non riesco a trattenere nemmeno io una risata per il modo buffo in cui ride.

"Una vera signora non parla così" tento di dire, scimmiottando leggermente Grace Hemmings, facendo solo aumentare le risate di Claire che scuote la testa, divertita.

"Direi che noi non siamo proprio signore. Per niente. E siamo in ritardo per la colazione" risponde, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Stavo tentando di dimenticarlo".

"Forza, lady Diana. Dobbiamo incontrarci con i nostri cavalieri" sorride, infilando le scarpe, "non pensavo che le famiglie elitarie fossero così arretrate, comunque. E non mi riferisco al futuro senatore che vuole rendere illegale l'aborto. Riesci a immaginare di far parte di una famiglia dove le donne sono viste solo ed esclusivamente in relazione al loro uomo?".

"Noi siamo state cresciute forti, indipendenti e con esempi femministi, Claire. Non credo che molte ragazze di questi ambienti abbiano avuto la stessa fortuna" commento, ma prima che Claire possa rispondere bussano alla porta.

Lascio che sia lei ad aprire, perchè tecnicamente io non dovrei nemmeno essere qui, ma sospiro di sollievo nell'intravedere le figure di Ashton e Luke sulla soglia.

"Siamo pronte" è tutto ciò che dice Claire, tornando ad essere seria dopo il nostro piccolo momento, e rivolgendomi un ultimo sguardo esce per prima, accettando il braccio di Ashton che sembra intento a dirle qualcosa.

I miei occhi si spostano su Luke il cui sguardo è impenetrabile, e per tutto il tragitto fino alla sala da pranzo rimaniamo a qualche centimetro di distanza, facendo ben attenzione a non toccarci, almeno finchè non lo prendo per mano un secondo prima di entrare, appiccicandomi sulle labbra un sorriso talmente finto che mi stupisce che nessuno se ne accorga.

Ma a quanto pare sembrano tutti essere concentrati a preparare qualcosa, e solo quando gli occhi di Liz Hemmings incrociano i miei e un sorriso compare sulle sue labbra capisco quanto sia grave la situazione.

"Venerdì terremo un ballo!".

Proprio quando pensavo che le cose non potessero andare peggio, ecco che tutto va a rotoli.

Fake Girlfriends Agency || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now