Una nuova casa

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Atterrammo su di una piccola piattaforma e forma esagonale, che cominciò a scendere lentamente portando l'astronave al livello 0 dove erano parcheggiati tutti gli altri bolidi della resistenza. Visto da lì lo spiegamento di forze, mezzi, uomini sembrava incredibile. Neo e Morpheus ci guidarono fuori dalla nave. La curiosità sembrava aver vinto il malumore di Liz, almeno per il momento. Dennis mi diede una mano a scendere. Lo ringraziai. 

- Sto bene - gli dissi soltanto. Non volevo si sentisse in colpa. Avevo sottovalutato anche io la situazione.  - Non pensavo che fosse così immensa - Liz parlava con Trinity dietro di noi.

- E' per questo che a me piace tanto, mi ricorda la mia New York - le rispose lei sorridendo.

- Non è che ci perdiamo? - chiesi io a Neo e Morpheus. 

- Perché no, è una esperienza esaltante, ogni tanto io e Trinity lo facciamo apposta, o per lo meno questo è quello che lei crede - ci confessò Neo. 

-  In realtà mi chiede sempre un nuovo posto dove portarla - rivelò Morpheus.

- Non ti facevo così romantico - sbottò Dennis.

Quella era l'unica vera città rimasta al mondo, ci guardavamo l'un l'altro come bambini in cerca della cosa più stupefacente, della scritta più strana.  All'uscita del deposito veicoli c'era una figura che ci attendeva battendo il piede per terra. Morpheus affrettò il passo. Guardammo Trinity in cerca di  spiegazioni.

- Lei è Niobe, una delle poche donne che guidano una nave - ci raccontò Trinity. Io e Liz la guardammo ammirate. Abbracciò Morpheus e gli sussurrò qualcosa all'orecchio e poi sorrise e si rivolse verso di noi. - E' una lunga storia - aggiunse solo Trinity.

- Abbiamo sentito parlare di voi quaggiù. Ci fa piacere che siate arrivati tutti interi. - ci diede il suo benvenuto.  - Ora vi aspettano un po' di ore piuttosto eccitanti, in giro per Zion. Lei deve essere la signora Caster, io e lei abbiamo una lunga chiacchierata che ci aspetta col consigliere. Il piano di cui Morpheus mi ha parlato è notevole. L'accompagnerò io...- aggiunse poi Niobe stringendole la mano.

- Piacere di conoscerla - disse la Caster. - Avrei giusto un paio di dubbi da porle ...- la sentimmo dire mentre si allontanavano seguite a stretta distanza da Neo. Morpheus fece loro un cenno di saluto, ma rimase con noi e ci portò con Trinity e Link a conoscere la sua città. Ci tuffammo nel cuore della city, il cuore pulsante della rivoluzione. Morpheus era laggiù una persona molto importante, tutti lo conoscevano, tutti lo salutavano con un rispettoso cenno. Non resistetti a chiedergli: - ma conosci tutta questa gente? -.

- Sono molti anni che sono libero ormai - ammise Morpheus. Ci fermammo a mangiare del cibo che non fosse brodaglia proteica. I ragazzi erano molto allegri. Liz dall'altra parte del tavolo parlava molto fitto con Trinity e a mala pena lanciò un occhiata a Michael per tutto il pranzo. Io e Dennis seduti vicino a Morpheus ascoltavamo le sue storie pazzesche. Michael era con altri due ragazzi del nostro gruppo: Jason il suo braccio destro di scorribande informatiche e Steven il suo braccio di scorribande non informatiche. Stavano commentando la popolazione femminile di Zion.

- Dov'è il mio virus? - chiese solo Michael una volta finito di mangiare.

- L'ha preso in custodia Mary Jane, ne farà buon uso, sta tranquillo - gli rispose Morpheus soltanto. Michael annuì e poi venne richiamato da Steven vicino a una vecchia console che era a disposizione nel locale e si era appena liberata. Il gioco calamitò molto l'attenzione dei ragazzi. Vidi le luci abbassarsi alla finestra: quando ti ci abituavi, ti sembrava quasi di vedere il sole che tramonta.

- Non so se ci voglio andare in quell'appartamento con gli altri - confessai a Trinity quando anche Liz ebbe raggiunto il gruppo alla console.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora