Risveglio

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Due giorni dopo viaggiavamo su un incrociatore del tutto simile a quello, ma verso un'altra destinazione. Stavamo per ridare corrente al più grande archivio di dati grafici e sonori, mai visto. La Caster aveva pregato i dottori in tutte le lingue affinchè la lasciassero andare, ma alla fine aveva desistito. Era fuori pericolo di vita, ma non poteva tassativamente alzarsi dal letto. Trinity si era offerta di accompagnarci.  Non ce la faceva a stare ferma a Zion in una stanza semi distrutta a pensare a Neo.  Aveva viaggiato quasi tutta la sua vita fuori da Matrix e ora non era più abituata a stare in un posto troppo a lungo. Senza Neo si sentiva vuota, senza prospettive e sola. Lavorare le faceva bene. Prima era andata con la squadra dello stand-by a prolungare il sogno nei campi seguendo le istruzioni della Caster e ora sempre la professoressa l'aveva spedita al posto suo a fare questa ricognizione nella città delle macchine per vedere ciò che di IA era rimasto. 

-Non c'è pericolo che alcuni programmi tornino in esecuzione?- le chiese Liz. L'argomento Neo era ovviamente tabù, avevamo ricevuto istruzioni precise dalla Caster. 

-Faremo prima un repulisti dei programmi pericolosi comunque non partirà nulla senza che siamo noi a volerlo-rispose lei.

-Ci sarà anche l'oracolo?- chiesi speranzosa. L'idea di vedere il codice sorgente dell'oracolo dovevo ammettere che mi solleticava parecchio.

-Quello sarà un programma che per il momento sarà meglio non toccare- mi disse Trinity.

-Cosa possiamo fare noi ?-chiese Liz.

-Non siete curiose di vedere la cartella che riguardava la vostra vita?-ci chiese.

- Dobbiamo capire cosa IA si era immagazzinata di noi per simulare la nostra vita. Non c'è altro modo di farlo che guardare qualche esempio- ci spiegò Trinity. 

-certo, ma se non possiamo scaricare nulla è inutile- protestò Liz.

-Diciamo solo poco. Vi dirò caso per caso, ho avuto istruzioni precise dalla Caster- ci disse Trinity.

-Si sa qualcosa di suo marito?- aggiunsi un po' imbarazzata. Liz mi guardò male, ma Trinity alzò solo le spalle e disse : -Mary Jane mi ha detto che lo disconnetteranno oggi-. Poi ci fece segno di guardare fuori dal finestrino.

La città delle macchine era spettrale: scura , buia. Non tutte le creature che vi vivevano se n'erano andate. Alcune erano comunque rimaste lì e il pensiero di piccole macchine acquattate nell'ombra mi terrorizzava. Oltrepassamo la piazzola dove c'eravamo fermati con la sentinella e seguimmo la backbone proprio come aveva fatto Neo quel giorno. Ad un certo punto si aprì davanti a noi un cratere immenso. Trinity sospirò ma non disse nulla. Sapevamo che una squadra aveva cercato il corpo Neo senza successo nei giorni precedenti. Avere una tomba su cui piangere cambiava veramente le cose? Trinity guardava attentamente dal finestrino, ma non cercava Neo. Cercava gli archivi.  Ad un certo punto fece segno al pilota che virò verso destra seguendo dei grossi tubi pieni di cavi. Ci trovammo davanti ad un immenso mare di strutture di ferro arrugginito su cui erano impilati miliardi di dischi rigidi di dimensioni impressionanti. 

-Molti di questi sono per lo storing dei dati delle persone poi ce ne sono altri che sembrerebbero riguardare i programmi generali. Quelli noi non li toccheremo- ci rammentò Trinity.

-Come entriamo?-chiesi preoccupata.

- Abbiamo un paio di cavi simili al connettore che avevamo creato per il portatile di Mary Jane. Agganciate il cavo e proviamo a vedere di arrivare ai dati- aggiunse Trinity indicando l'attrezzatura.

- ok, se non devo attaccare me stessa al cavo, va benissimo- fece Liz prendendo contenta il portatile. 

-Se non altro basta staccare il cavo e si spegne. E' una bella sensazione...- aggiunsi seguendole fuori dall'incrociatore. Eravamo accompagnate da una scorta armata.  Trinity predispose la sua attrezzatura e ci aiutò con la nostra e poi disse : - La Caster mi ha chiesto che pensiate bene a che effetto vi fa vedere la vostra vita in uno schermo-

Matrix the endWhere stories live. Discover now