Saluti

8 3 3
                                    

Quando mi ero svegliata, poco meno di un'ora prima, i ragazzi erano già usciti e Liz era lì addormentata nel letto ancora col vestito addosso. Gli stivali abbandonati in mezzo alla stanza. Sembrava tranquilla.  Stavo preparando la mia valigia quando si ridestò dicendo: - Mi serve un bel caffè - e sparì con un bel sorriso verso la cucina.

Michael sembrava non essere riuscito a rovinare la sua serata almeno. Alle 9 Trinity suonò al campanello.

- I vostri amici quando servono non ci sono mai - protestò guardando le nostre e le sue valige.

- Credo non saranno di buon umore stamattina - ipotizzò Liz alzando le spalle.

- Forse gli abbiamo chiesto già troppo - dissi sospirando.

- Non devono andare loro nello spazio - rispose piccata Liz.  Era stranamente convincente e decisa quel mattino. Alla fine sapevo benissimo che avrebbe retto meglio di me. Trascinammo le valige verso gli ascensori dirette all'hangar. La preparazione l'avremmo fatta in superficie in una vecchia base concessa dalla NASA.

- Non vi nascondo che se non fosse per quello che hanno fatto a Neo, non so dove troverei il coraggio per quello che stiamo per fare - confessò Trinity.

- Avete mai fatto una pazzia quando ancora non sembravate pronti, tu e Neo?- le chiesi io allora. - La più grossa del mondo e lui era convinto e determinato, proprio come voi. Ma stavolta non ho dubbi. Non ho altro per cui lottare...- sospirò.

- Lui non vorrebbe che vi lasciassi sole. Siete state da Mary Jane ieri? Come l'ha presa?- chiese poi.

- Non ha fatto scenate teatrali, per lo meno, ma non l'ha presa bene - ammisi.

- Immagino e i ragazzi?- chiese lei.

- Sono impazziti, chi più e chi meno. E non sanno tutto. Il pavimento della navicella è di ferro con delle striature quadrate oblique a scacchiera, vero? - chiese Liz a Trinity sospirando.

- Come lo sapete?- chiese lei stupita.

- Ricordi il sogno? Quello che ti ho raccontato. Ricordi che cosa tu dicevi del sole?- le dissi.

- E il sole l'abbiamo visto tutte e tre - accentuò Liz. Trinity chiuse gli occhi: si era dimenticata di quel sogno. Non ci aveva più pensato dopo la morte di Neo.

- Tutte e tre abbiamo fatto lo stesso sogno e se si avvera noi non ritorneremo - conclusi.

-E questo Mary almeno lo sa?- chiese Trinity. Ammisi che non gliene avevamo parlato.

- Sapete che cosa avete fatto?- ci chiese Trinity.

- Sì, gli abbiamo regalato due giorni in meno di angoscia - risposa prontamente Liz.

- E poi che ne sarà per tutto il resto del tempo?- chiese lei triste.

- Se non si avvera non succederà nulla e le avremo risparmiato una angoscia inutile - sottolineò Liz.

- Perché andate se sapete di dover morire?- ci chiese Trinity. Poi si fermò come se stesse facendo quella domanda anche a se stessa.

- Anche Neo lo sapeva e non l'hai fermato - disse Liz ferma nella sua convinzione.  - Lo sai che non c'è alternativa - continuò poi.

Arrivammo all'hangar: l'incrociatore che ci doveva accompagnare in superficie era già pronto. I quattro militari ci diedero una mano con le valigie. Fummo distratte dall'arrivo di una comitiva molto rumorosa.  - In ritardo come al solito - commentò Trinity salutandoli.

- Non pensavamo che veniste a salutarci - dissi io imbarazzata.

- Non potevamo mancare!- disse Dennis abbracciandomi.

Matrix the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora