Notti e Caramelle

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La Blackbren's Corporation sorgeva in un ampio complesso ai margini del centro abitato, nel punto più alto della città ed era situata proprio in quel preciso punto per volere della Signora Blackbren.

Accuratamente progettata in ogni singolo, minuscolo dettaglio,
il complesso era facilmente raggiungibile sia a piedi che con i comuni mezzi di trasporto; sebbene nei dintorni non ci fossero grandi negozi capaci di attrarre moltissima gente.
La sua ubicazione risultava, infatti, un po' solitaria, dato che le botteghe o i negozi nei paraggi del complesso, erano distanti comunque un paio di chilometri.

Ma, seppur isolato, la posizione sopraelevata su cui si trovava, aveva dei vantaggi non indifferenti. La magnifica vista della città nella sua interezza era uno tra i tanti; città che sembrava quasi prostrarsi dinnanzi alla grandiosità delle Industrie.

Ovviamente, la Lady non aveva scelto quella collocazione solo per godersi il panorama o meglio, non era quello il motivo cardine.

Era stato il suo innato istinto da leader, il suo essere assolutamente Alpha a farle scegliere una posizione da cui poteva dominare la città, oltre al suo naturale e pratico senso per gli affari.
Da ogni angolo della città era possibile, infatti, ammirare gli edifici della Corporation in tutto il loro splendore; in questo modo, la loro esistenza risultava essere una rassicurazione per i cittadini e nello stesso tempo una minaccia estremamente velata.

Mai sottostimare il potere dell'Imperatrice del Male.

La prima volta che Nathan aveva visto la struttura della Corporation era ancora all'università. Ricordava perfettamente quel giorno perché lo aveva maledetto con ogni fibra del suo essere, ignaro che la foto stampata in uno di quei volantini informativi avrebbe cambiato ogni cosa.
Non ricordava il motivo per cui aveva ricevuto il dépliant, probabilmente l'aveva preso senza neanche farci caso, ma nel momento esatto in cui i suoi occhi si erano posati su quella immagine, aveva sentito un brivido arrampicarsi sulla schiena.

Si era innamorato immediatamente dei due edifici principali.

I due edifici che costituivano la struttura principale delle industrie erano dei veri prodigi dell'architettura e dell'arte contemporanea ed era chiaro che ogni cosa, dalla prima all'ultima, fosse stata decisa dalla Signora Blackbren.

Entrambi i palazzi si armonizzavano perfettamente con il paesaggio circostante senza creare stridenti dissonanze ed entrambi erano molto più alti degli altri edifici, sebbene fossero i più bassi rispetto ai comuni grattacieli.
Erano fatti principalmente di vetro e acciaio; un vetro particolare in grado di resistere agli urti sia interni che esterni e progettato specificatamente per assorbire le radiazioni solari.
Hanna Blackbren aveva richiesto che il palazzo centrale, così come il piccolo edificio laterale, fosse autosufficiente in tutto e così era stato creato.

Dai laboratori interrati alla serra, dagli uffici alla mensa, dalla palestra alle sale comuni, ogni cosa era alimentata da potentissimi pannelli solari che sovrastavano l'edificio, dando alla struttura un'aria un po' aliena, ma che erano sufficienti a dare l'energia necessaria all'intero complesso.

L'elettricità superflua era conservata in una serie di generatori sotterranei di riserva: in caso di emergenza né le industrie, né la città sarebbero rimaste senza energia a lungo. L'impianto idrico era all'avanguardia esattamente come quello elettrico; traeva l'acqua necessaria da un piccolo impianto giù a valle e ne prendeva abbastanza da tenere le due serre principali sempre fresche e rigogliose.

La prima volta che Nathan aveva messo piede nelle serre e nei giardini, durante il tour della azienda, era rimasto incantato dalla complessità e dalla varietà della flora lì presente.
Una esplosione di colori e profumi travolgeva all'istante chiunque ne varcasse la soglia e si addentrasse in quello che era, a tutti gli effetti, un piccolo giardino dell'Eden.
Una moltitudine di specie cresceva lussureggiante, dagli esemplari più comuni a quelli più rari e introvabili, la vegetazione coesisteva in assoluta armonia.

• Miele Selvatico • [Omegaverse] [AMAZON]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora