2. Quelle 3 parole

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A scuola Mike non riusciva proprio a concentrarsi e ancora non si capacitava di come Hopper li avesse obbligati tutti ad andare a scuola proprio il giorno dopo che la Porta per il SottoSopra era stata chiusa. Aveva insistito che era necessario comportarsi il più normalmente possibile, per non rischiare che qualcuno si insospettisse al punto da trovare Undici.

Will aveva supplicato sua mamma di lasciarlo andare a scuola assieme agli altri, il che era l'unico lato positivo della giornata. Dal momento un cui il Mind Flayer era uscito dal suo corpo, Will era finalmente tornato se stesso, ogni sintomo legato al SottoSopra svanito nel nulla.

I ragazzi provarono, fallendo miseramente, a prestare attenzione all'ultima ora di scuola, con Dustin che continuava a girarsi verso gli altri bisbigliando "Manca un'ora", "Manca mezz'ora" e poi "Mancano dieci minuti", prima che la Prof Thompson lo rimproverasse.
Mike tamburellava le dita sul banco fissando l'orologio, pregando che le lancette si muovessero più in fretta. A stento tratteneva l'euforia di rivedere Undi, che gli era mancata dal momento stesso in cui era uscito di casa.

Visto che Hopper aveva fatto passare a Mike e agli altri un vero inferno nascondendo che Undi era stata con lui e al sicuro per un anno intero, a malavoglia aveva dovuto acconsentire a lasciare che il gruppo andasse a trovarla alla baita dove abitavano, dopo la scuola, accompagnati da Jonathan che ora conosceva la strada.

Mike si domandava in quali condizioni avesse dovuto vivere Undici durante quel periodo, e nonostante fosse arrabbiato con Hopper sapeva che lui l'aveva tenuta al sicuro e non l'avrebbe mai fatta vivere in una catapecchia o cose del genere.

Finalmente la campanella suonò e Mike balzò su dalla sedia preso dall'agitazione, avviandosi a passo spedito verso la porta assieme agli altri. Lucas gli ricordò che era d'accordo con Max che si sarebbero incontrati nel cortile prima di vedere Jonathan.

Mike annuì, non portava più rancore verso Max. Ieri aveva davvero dimostrato quanto volesse dare una mano, e a guidare era stata formidabile, era diventata veramente la loro zoomer.

Raggiunsero il cortile dove Max giocherellava con il suo skateboard. "Ehi Max!" Lucas gridò felicemente mentre si facevano strada verso di lei. Lei non sembrò altrettanto felice di vederli, ma sorrise ugualmente.

"Pronta ad andare?" le chiese Lucas, senza fiato, quando la raggiunsero. Max guardò gli altri e poi abbassò lo sguardo a terra, "posso parlarti un secondo, stalker?" disse a bassa voce. Mike guardò Lucas di sbieco, voleva davvero andare a trovare Undi il prima possibile e Lucas lo sapeva bene.
"Andate avanti ragazzi, ci vorrà solo un secondo. Andate a cercare Jonathan intanto." Disse con calma. Mike non aveva bisogno di farselo ripetere, "andiamo ragazzi," disse contento mentre lui, Dustin e Will si avviavano attraverso il cortile.

"Che succede?" le chiese Lucas, preoccupato. Lei lo guardò e sospirò: "Non credo che dovrei venire con voi a trovare Undi..." disse convinta. Lucas la guardò sorpreso, "e perché no?"
Max fece spallucce e infilò le mani nelle tasche dei jeans, "Non so se sei diventato cieco, ma è chiaro che non le piaccio" rispose onestamente.

Lucas ripensò a quando Max aveva voluto presentarsi ma Undici l'aveva completamente ignorata. "Voglio dire... di solito non è così. Di solito è una abbastanza timida, ma..." non riusciva davvero a pensare ad una scusa. Max sorrise leggermente, "va bene lo stesso, stalker. Divertitevi, ci vediamo domani." Poi salutò Lucas con la mano e salì sul suo skateboard.

Lucas la guardò andarsene, cuore e mente in conflitto tra di loro. Sospirò e corse verso gli altri ragazzi che stavano già salendo nella macchina di Jonathan.
"Dov'è Max?" chiese Will mentre saliva sul sedile a fianco al guidatore. Lucas scrollò le spalle, "Oh, non può venire."

The Life You Deserve || Mileven (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora